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"Io scelgo la sicurezza", n. 4/2012

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Linee guida e buone prassi

07/12/2012

Disponibile online il numero di dicembre di "Io scelgo la sicurezza", bollettino della regione Piemonte: Linee guida per il settore della musica e delle attività ricreative.

 
Torino, 5 Dic - È stato pubblicato un nuovo numero della newsletter "Io scelgo la sicurezza", bollettino della regione Piemonte dedicato alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
 
Il Focus di questo numero, disponibile online nel sito della regione Piemonte è dedicato agli infortuni e malattie professionali e alle Linee guida per il settore della musica e delle attività ricreative.
 
Pubblichiamo un estratto del bollettino che presenta le Linee guida per il settore della musica e delle attività ricreative.
 

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Linee guida per il settore della musica e delle attività ricreative: campo di applicazione, valutazione del rischio e misure di prevenzione e protezione
di M. Farano (Consulente di Sicurezza del lavoro)
 
Durante la seduta del 25 luglio 2012, la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, ha definito le Linee Guida per il settore della musica e delle attività ricreative, ai sensi dell’articolo 198 del D.lgs. 81/08 e smi, approvate dalla Commissione consultiva permanente per la sicurezza e la salute sul lavoro, nella seduta del 7 marzo 2012.
 
Le Linee Guida hanno come obiettivo quello di agevolare l’attuazione degli obblighi previsti dal Capo II del Titolo VIII del D.lgs. 81/08, concernente le prescrizioni minime per la tutela dei lavoratori in relazione ai rischi per la loro salute e sicurezza derivanti dall’ esposizione al rumore durante il lavoro, in settori particolari come quello della musica e dell’intrattenimento caratterizzati da livelli sonori elevati ed effetti speciali rumorosi.
 
Il suddetto documento si applica a tutte le attività svolte in ambiente chiuso o all’aperto, esercitata da lavoratori esposti in modo non occasionale (intendendosi per occasionali quelle esposizioni superiori al valore inferiore di azione ma per meno di 3 settimane l’anno e/o per meno di 12 giornate l’anno) dove viene suonata musica dal vivo oppure registrata, sia durante gli spettacoli che in fase di prove, con l’utilizzo o meno di impianti di amplificazione.
 
E’ importante precisare come ai lavoratori che risultino esposti a musica per tempi parziali della loro giornata lavorativa e/o per periodi parziali della loro attività, le linee guida si applicano per la valutazione e il controllo del rischio solo nelle fasi in cui si ha un’esposizione alla musica.
Per quanto riguarda la valutazione del rischio di esposizione al rumore per il settore, si fa riferimento all’art. 190 del D.lgs. 81/08, che rimanda per gli aspetti metrologici e tecnici alle norme tecniche, ovvero le Norme UNI EN ISO 9612:2011 e UNI 9432:2011.
In casi particolari, ad esempio di musicisti che utilizzano dispositivi auricolari ricetrasmittenti, dove l’esposizione non è solo ambientale ma dipende anche dall’emissione sonora di cuffie o auricolari che indossano, in questo caso può essere necessario ricorrere alle norme UNI EN ISO
11904-1:2006 e UNI EN ISO 11904-2:2005.
 
La valutazione andrà effettuata con misurazioni che siano rappresentative dell’esposizione al rumore di tutti i lavoratori esposti nelle normali condizioni di lavoro, tenendo conto di alcuni aspetti come ad esempio la tipologia di attività (dal vivo o riprodotto), genere musicale, articolazione nell’anno di spettacoli e prove, tipologia del luogo (sede permanente o più luoghi), utilizzo o meno di impianti di amplificazione.
 
L’obiettivo è quello di determinare il livello di esposizione personale a rumore di ogni singolo lavoratore per poter adottare le strategie di tutela e sicurezza previsti dal D.lgs. 81/08.
Le Linee Guida consigliano di applicare l’art. 191, che consente di attribuire una esposizione al
rumore al di sopra dei valori superiori di azione (LEX ≥ 85 dB(A) e ppeak 137 dB(C)), determinando quindi solo il livello di rumore generato dalle sorgenti sonore così da identificare le misure preventive e protettive per la riduzione del rischio.
 
Come per ogni valutazione del rischio rumore è necessario tenere conto di eventuali altri fattori sinergici di rischio: rumore impulsivo, sostanze ototossiche, vibrazioni, segnali di avvertimento acustico.
Il documento propone alcune strategie atte a limitare l’esposizione a rumore sia di tipo tecnico che di tipo organizzativo.
 
I principali interventi di tipo tecnico possono essere: interventi sulla sorgente riducendo il livello sonoro, posizionare ed orientare le sorgenti in modo da ridurre l’amplificazione del segnale, installare un idoneo sistema di controllo delle emissioni, interventi correttivi del fonoisolamento di pareti o con schermi di protezione, correggere la risposta acustica degli ambienti ai fini di ridurre il fenomeno di riverberazione.
 
Allo stesso tempo è necessario attuare misure organizzative, protettive e informative: limitazione del tempo in cui i lavoratori sono esposti a livelli sonori elevati (rotazione del personale), identificazione con segnaletica idonea in cui i valori superiori di azione vengono superati e informare i lavoratori del rischio, formazione e informazione ai lavoratori sui rischi connessi al rumore e misure da attuare, fornire idonei DPI e formare ed addestrare i lavoratori sul loro corretto utilizzo.
I datori di lavoro e gli organizzatori di eventi hanno l’obbligo di assicurare che la propria strategia in materia di salute e sicurezza tuteli i lavoratori dal rischio rumore; devono quindi informare dei contenuti presenti nelle Linee Guida, valutare il rischio rumore tenendo conto dei regolamenti e delle norme tecniche effettuando anche misurazioni, ridurre i rischi se necessario con gli interventi tecnici e organizzativi trattati precedentemente. E’ fondamentale, anche in questa fase, che il Datore di Lavoro si confronti e consulti con il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).
 
Per quanto riguarda l’informazione e la formazione ai lavoratori, si deve applicare l’art. 195 del D.Lgs. 81/08, in relazione ai rischi provenienti dall’esposizione. Il programma formativo deve prevedere notizie utili sulla normativa vigente, esposizione al rumore nel settore, sintomi di lesione uditiva, modalità operative per ridurre il rischio, comportamenti che possono aumentare il rischio, tipologie di dispositivi di protezione e il loro corretto utilizzo.
Occorre sempre fornire istruzioni dettagliate sul corretto uso dei dispositivi di protezione individuale, come inserirli correttamente, anche durante l’attività esecutiva, e come mantenerne la pulizia, anche in situazioni particolari come in caso di utilizzo di trucco di scena, sudore, polveri, etc.
Anche per queste categorie di lavoratori, risulta essere di particolare importanza la sorveglianza sanitaria che deve essere svolta da Medici Competenti. In generale per le attività sia di musica dal vivo che riprodotta (personale di servizio, vigilanza, personale per la sicurezza e primo soccorso) si può prevedere un primo livello di intervento con valutazioni audiometriche e di screening con cadenza annuale/biennale, secondo le indicazioni del medico. Per le attività “di livello artistico” (musicisti, ballerini, direttori di orchestra, DJ, conduttori TV e radio, etc.) compresi i tecnici audio e tecnici del suono, bisogna tener conto della funzione uditiva sia nel contribuire alla riuscita dello spettacolo e sia a favorire il contenimento del suono prodotto. In questa casistica il Medico Competente può adottare protocolli di secondo livello: indagini audiometriche annuali con ausilio di specialisti (Otorinolaringoiatri, Audiologi, Foniatri), con esami in modalità clinica e non di screening.
La sorveglianza sanitaria va pianificata con le figure di riferimento, adattandola agli impegni degli artisti (tour, stagioni, programmi), ottenendo esami per quanto più possibile eseguiti nel rispetto di un adeguato riposo acustico.
 
Per i Medici Competenti è consigliabile l’utilizzo di questionari di rilevazione da affiancare all’anamnesi, per avere informazioni sulla realtà musicale dell’artista, aspetti soggettivi e ambientali e di percezione del rischio.
In conclusione si consiglia una lettura approfondita delle Linee Guida che danno altre indicazioni e spunti interessanti come ad esempio le strategie di misura dell’esposizione al rumore dell’attività, requisiti standard acustici di alcuni luoghi di lavoro, principali esami specialistici nell’ambito della sorveglianza sanitaria, esempi di attività e lavoratori potenzialmente esposti a rumore nei settori della musica e intrattenimento.
 
 
 
 
" Io scelgo la sicurezza", n. 4/2012 (formato PDF, 594 kB).
 
 
 
RPS


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