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Una sottolineatura anche sui cartelli utilizzati. Riprendendo il Decreto Ministeriale del 10/07/2002 ricordiamo che il punto 5.3 recita:
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Le immagini dell’insicurezza
Trento, 19 Giu - Generalmente all’interno dei centri abitati il limite di velocità è di 50 Km/h, ma in prossimità di un cantiere stradale il limite viene ridotto in modo da garantire la sicurezza degli utenti della strada e dei lavoratori.
Ed è proprio il tema dei limiti di velocità quello affrontato oggi dalle immagini dell’insicurezza di SICURELLO.no.
Infatti arrivando nei pressi di un cantiere stradale, posizionato in un centro abitato, SICURELLO.no ha notato un segnale che oltre al messaggio “RALLENTARE INIZIO CANTIERE” completo del relativo pittogramma di “lavori in corso”, prescrive un limite massimo di velocità pari a 20 km/h.
Il Decreto Ministeriale del 10/07/2002 (Disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo) ci ricorda chein ossequio al criterio di credibilità dei segnali dovrà essere evitato l'impiego di segnali di limitazione di velocità eccessivamente ridotta (5, 10 o 20 Km/h) che non siano effettivamente giustificati da condizioni della superficie stradale o di circolazione particolarmente penalizzanti. Trovando il cartello di 20 km/h l’idea è quella di trovarsi proprio in una situazione “particolarmente penalizzante”.
I cartelli si susseguono:
- un nuovo cartello di lavori in corso,
- uno di strettoia asimmetrica a destra (un po’ rosicchiato, ma ancora visibile),
- uno di pericolo generico (senza alcuna indicazione aggiuntiva, che ad esempio potrebbe essere mezzi di lavoro in azione),
- uno di materiale instabile sulla strada.
Il cantiere non è ancora iniziato, ma improvvisamente appare il cartello di divieto di sorpasso posizionato sopra ad uno con limite massimo di velocità pari a 60 km/h.
Sessanta chilometri all’ora?
Ma non siamo in un centro abitato?
Ma non c’era un cartello di inizio cantiere “particolarmente penalizzante” con il limite di venti chilometri all’ora?
Qualcosa non funziona, anche perché subito dopo troviamo un cartello che ci indica la presenza di strada deformata e poi quello di un semaforo di cantiere ed il semaforo effettivamente è presente.
Segnaletica incoerente, forse.
Ma allora è meglio fare un controllo nella direzione opposta:
- Un cartello di lavori in corso
- Uno con limite massimo di velocità pari a 30 km/h
- Un tratto di strada privo di cartelli e di lavori
- Un nuovo cartello di lavori in corso
Ed ecco che anche nella direzione opposta appare il cartello di divieto di sorpasso posizionato sopra a quello con il limite massimo di velocità pari a 60 km/h.
Chiaramente altri cartelli e poi il semaforo.
Che dire? Il posizionamento dei cartelli sui due lati della strada è proprio coerente.
Peccato che il principio di inserire un sessanta chilometri all’ora renda invece il tutto incoerente.
Il citato decreto indica: “in approccio ai cantieri occorre prestare attenzione sulla scelta dell'ultimo limite massimo di velocità da collocare in funzione della inclinazione del flesso di deviazione e dei limiti di velocità eventualmente esistenti.”
E noi oltre ai sessanta chilometri all’ora non abbiamo nemmeno il “flesso di deviazione inclinato”, ma solamente due frecce (passaggio obbligatorio a sinistra) poste sul margine della carreggiata (ed una di esse è anche coperta da un foglio, forse l’ordinanza relativa all’impianto semaforico).
“…I segnali verticali sono montati su cavalletti od altri idonei sostegni con il bordo inferiore a non meno di 60 cm dal suolo, fatta eccezione per i segnali di cantiere mobile e per i segnali di corsia di altezza superiore a mt 1,35.
…I cavalletti, ed i sostegni più in generale, devono avere una configurazione tale da consentire una installazione dei segnali in posizione verticale o pressoché verticale ed il collocamento dei dispositivi luminosi quando gli stessi sono prescritti. Questi ultimi, se non sono incorporati, devono essere posizionati al di sopra del segnale in modo da non coprire la faccia utile dello stesso.”
Forse una revisione totale della segnaletica è più che opportuna ed urgente. In caso di incidente molti potrebbero essere i soggetti coinvolti: il Committente, il R.U.P., il Coordinatore per la sicurezza ed il datore di lavoro dell’impresa.
Geom. Stefano Farina, Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS
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