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Le immagini dell’insicurezza

 
Trento, 9 Mag - L’inverno è ormai terminato, ma con le immagini di oggi vogliamo rivivere il ricordo delle abbondanti nevicate che ci hanno accompagnato nei mesi scorsi e, soprattutto, pensare a quanti rischi sono stati corsi per spalare la neve dai  tetti degli edifici.
 
Lo sappiamo, il problema esiste ed è anche – in alcuni casi - di difficile soluzione. Non tutti i tetti sono infatti dotati di  punti di ancoraggio e  linee vita per gli operatori e molte volte, anche quando esistono, tali presìdi risultano inaccessibili a causa del manto nevoso stesso.
 
Ma i rischi che si corrono, se si esegue l’operazione documentata dalle fotografie senza l’adozione di alcun accorgimento di prevenzione, sono molto elevati ed a mio avviso inaccettabili.

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A volte gli operatori si fidano della loro “buona stella”, da intendersi come spiccata dote di equilibrismo, ripetitività negli anni della stessa operazione, condivisione della medesima modalità di esecuzione tra più soggetti, quasi come se si trattasse di una “sicurezza certificata” dall’esperienza maturata nel tempo.
 
Ma la realtà è certamente differente, basta un “imprevisto” quale ad esempio:
- un capogiro,
- lo scivolamento dell’addetto sulla neve o su una lastra di ghiaccio,
- lo slittamento di parte della neve dal tetto,
ed il “presunto” rischio diventa realtà e – purtroppo - oltre a parlare delle abbondanti nevicate, le cronache di quest’anno hanno riportato anche le notizie delle persone che - cadendo dai tetti durante l’operazione di rimozione della neve - sono rimaste gravemente infortunate o sono morte.
 
Si ringrazia Alberto per le fotografie.
 
Geom. Stefano Farina, Responsabile Nazionale Comitato Costruzioni di AiFOS
 
 
 
 
Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.

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Rispondi Autore: ROBERTO PERNECHELE - likes: 0
09/05/2014 (10:58:07)
Segnalazione lodevole.Ma gli addetti alla sicurezza preferiscono avere suggerimenti e
indicazioni sulla prevenzione e sensibilizzazione da mettere in atto e suggerire.Gli interventi di manutenzione di breve durata sono i più pericolosi, affrontati con superficialità, a volte da lavoratori autonomi esentati dall'obbligo di FORMAZIONE.Che si fa per modificare situazioni inaccettabili e incomprensibili da un punto di vista SICUREZZA (vedi AUTONOMI)
Rispondi Autore: MASSIMO ZUCCHIATTI - likes: 0
09/05/2014 (16:07:36)
Cosa dire...molte volte purtroppo vedendo queste immagini molti sorridono o addirittura ridono...da stupidi.
Per eliminare o ridurre (come i rischi) la stupidità dovremo aspettare che passi un'intera generazione...morta ammazzata dai propri stupidi comportamenti (quelli sì che sono stupidi).
Sono passati 20 anni dal dlgs 626 e 60 dal DPR 547..non bastano bisogna avere pazienza piano piano gli "stupidi" cadranno da quel tetto e scompariranno sotto la neve (morti bianche !) e le persone si rinnoveranno e forse le cose miglioreranno INTANTO GRAZIE A CHI QUESTE IMMAGINI LE MOSTRA E LE COMMENTA.
Mandi

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