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Le immagini dell’insicurezza
Trento, 24 Feb - Continuiamo la nostra carrellata relativa agli impianti elettrici nei cantieri affrontando la tematica molto scottante delle prese a spina.
La CEI 64-17 prescrive che “le prese a spina utilizzate in cantiere debbono essere in grado di resistere alle condizioni di impiego che si possono verificare durante l’uso e quindi devono essere protette adeguatamente contro gli effetti dannosi dell’acqua ed avere adeguata resistenza meccanica.
Nelle comuni condizioni di cantiere le prese a spina debbono garantire un grado di protezione almeno IP44, sia con spina inserita sia con spina disinserita ed una resistenza meccanica alle basse temperature (fino a -25°C).” Pertanto le prese a spina utilizzate dovranno essere del tipo industriale conformi alla Norma CEI EN 60309-2 (CEI 23-12/2). In ogni caso, viste le condizioni di cantiere, la CEI 64-17 consiglia comunque l’utilizzo di prese a spina mobili “con grado di protezione IP66”.
Vi sono poi specifiche indicazioni relative ad attività di breve durata, di finitura o per piccoli cantieri di ristrutturazione dove è ammesso l’uso di prese conformi alla CEI 23-50 purché siano protette per l’installazione contro urti, penetrazione di liquidi e di corpi solidi.
Infine viene precisato che è ammesso l’uso temporaneo di adattatori.
Ed eccoci alle foto di oggi dove l’unica osservazione che può essere fatta riguarda l’elevato rischio di elettrocuzione per gli operatori:
Foto 01 e foto 02: In mancanza di spine elettriche ci si adatta ad inserire i singoli conduttori nelle prese, si rileva anche l’utilizzo di prese non idonee (foto 2).
Foto 03: Scarsa e/o errata manutenzione di prese e spine.
Immagine 04: Tabelle riassuntive riguardanti il grado di protezione IP degli impianti elettrici.
Foto 05: Parte destra: “Ciabatte” ed adattatori di tipo domestico, che vengono utilizzati in modo continuativo e scorretto all’interno del cantiere (come aggravante va notato anche lo stato di manutenzione dei vari componenti).
Foto 05: Parte sinistra: Due i rilievi, il primo riguarda la multipresa che risulta essere danneggiata e riparata in modo insensato, il secondo si riferisce alla derivazione fatta per sdoppiare la linea elettrica.
Foto 06 parte destra: Il cattivo collegamento dei conduttori porta alle situazioni documentate nelle foto.
Foto 06 parte sinistra: Concludiamo con il “classico albero di natale” - sicuramente in questo caso l’utilizzo di adattatori non può certamente considerarsi temporaneo.
Farina Geom. Stefano, Consigliere Nazionale AiFOS
Fonte: SICURELLO.no.it
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