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Una campagna di promozione e controllo sugli ambienti confinati
Arzignano (VI), 27 Apr – In questi ultimi anni la necessità di un miglioramento delle tutele per operatori impegnati negli ambienti confinati è stata così evidente, anche a fronte del numero di incidenti gravi, da spingere il legislatore a predisporre una nuova normativa che garantisca la presenza, in questi ambienti, di soggetti adeguatamente formati e addestrati e di procedure specifiche per eliminare o ridurre al minimo i rischi.
Stiamo parlando del Decreto del Presidente della Repubblica 14 settembre 2011, n. 177, recante il regolamento relativo alle norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, che PuntoSicuro ha più volte presentato nei suoi articoli.
Tuttavia in Italia tra l’emanazione di una normativa e la sua applicazione pratica c’è sempre una distanza eccessiva, distanza che gli enti di controllo e di prevenzione devono ridurre stimolando tutte le imprese al rispetto delle leggi vigenti.
Per favorire la prevenzione negli ambienti confinati il Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro (SPISAL) dell’ Ulss 5 dell’Ovest vicentino ha promosso una campagna di promozione e controllo sulle misure messe in atto dai Datori di Lavoro (DdL) a seguito dell'entrata in vigore del DPR 177/11 relativo alla Prevenzione degli Infortuni negli Ambienti Confinati.
Nella lettera inviata ai Datori di lavoro si sottolinea che l'entrata in vigore del DPR 177/11 “coinvolge i DdL di tutte le aziende in quanto il rischio in occasione di accessi in ambienti confinati può essere presente anche in attività di dimensione ridotta”.
Inoltre si ricorda che con il termine “ambiente confinato” si intende generalmente un “luogo/ambiente circoscritto, totalmente o parzialmente chiuso, che non è stato progettato e costruito per essere occupato da persone, né destinato normalmente ad esserlo, ma che all’occasione può essere impegnato per l’esecuzione di interventi lavorativi quali l'ispezione, la manutenzione o la riparazione, la pulizia, l’installazione di dispositivi tecnologici”.
Parliamo di ambienti che spesso presentano un “rapporto fra volume e dimensioni dell’apertura tale per cui gli scambi naturali dell’atmosfera all’interno con l’aria esterna risultano particolarmente ridotti”.
E ambienti di questo tipo “possono essere presenti in quasi tutti i luoghi di lavoro, sotto o sopra il suolo, di piccole come di grandi dimensioni” ( cisterne interrate o fuori terra, auto e ferro-cisterne, fognature o condotte sotterranee, serbatoi, stive di navi, cunicoli, pozzi di ascensori/montacarichi, silos, celle di refrigerazione, camere di combustione di fornaci, magazzini con atmosfera inibitrice del fuoco, armadi di analizzatori o di altri strumenti, piccoli locali accessori, ecc.
Secondo quanto prescrive il DPR 177/11 è “necessario che tutti i DdL provvedano ad aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) - documento predisposto in ottemperanza al Decreto legislativo 81/2008 - con l'obiettivo di “rilevare se nella loro Azienda esiste un rischio dovuto all'accesso in ambienti confinati”. Il DdL dovrà conservare nel DVR la dettagliata registrazione dei rilievi, delle verifiche eseguite e delle relative conclusioni.
Senza dimenticare che l'art. 29 comma 5 del D. Lgs. 81/2008 (aziende fino a 10 dipendenti) “non esenta il DdL di queste Aziende dall'obbligo di eseguire la Valutazione del Rischio”.
Prima di iniziare le verifiche lo SPISAL dell' Ulss 5 promuove inoltre una campagna di informazione inviando a tutte le aziende del suo territorio una lettera per ricordare gli obblighi previsti dal DPR 177/11 insieme a delle Indicazioni Operative con allegati altri Documenti Tecnici utili per predisporre la prevenzione dei rischi.
Materiale che è già disponibile in una pagina web dell'Ulss 5 dedicata a questa campagna.
Sul sito dell’Ulss dell’Ovest vicentino si sottolinea come l'analisi delle cause e delle dinamiche dei vari incidenti di questi anni (Porto Marghera, Castel Bolognese, Molfetta, Mineo, Sarroch, Capua, …) evidenzia “in maniera inequivocabile” alcuni aspetti.
Ad esempio “la scarsa consapevolezza del rischio da parte delle persone coinvolte, associata generalmente all'insufficiente conoscenza dei fenomeni e delle possibili misure di protezione, nonché all'incapacità di mettere in atto appropriate procedure di intervento in caso di emergenza”.
E questa carenza si manifesta in modo particolare “nell'ambito delle micro e piccole realtà imprenditoriali, riguardando in primo luogo gli operatori, ma estendendosi anche ai datori di lavoro, talvolta fino all'estrema conseguenza di trovare anche essi registrati fra le vittime degli infortuni”.
Tornando alla campagna di promozione e controllo dell’Ulss 5, la lettera rivolta ai DdL sottolinea che gli interventi di verifica interesseranno prioritariamente le “Aziende dei seguenti Settori Produttivi:
- aziende dei comparti chimico e chimico-farmaceutico;
- aziende del settore agro-alimentare, (lavorazione e conservazione frutta, produzione di vini e altre bevande fermentate, prodotti animali e vegetali conservati, mangimifici, ecc.);
- concerie;
- depuratori e acquedotti;
- telecomunicazioni (cavi in cunicoli);
- depositi di gas e carburanti;
- gestione della distribuzione di gas;
- aziende di trasporti con cisterne.
E in occasione dei sopralluoghi sarà chiesto al DdL di “esaminare la documentazione in grado di fornire risposta a queste domande:
- “quando il DdL ha eseguito l'ultima ricognizione per verificare se i processi di lavorazione eseguiti nella sua unità produttiva comportano l'accesso di lavoratori in ambienti confinati come definiti nel DPR 177/11? Come è stata eseguita questa ricognizione?
- nel caso tali accessi siano previsti, vengono eseguiti da Lavoratori Dipendenti?” (vedi definizione di Lavoratore in art 2 comma 1 lett. a D.leg.vo 81/08). Oppure il DdL li ha affidati ad altra ditta o lavoratore/i autonomo/i”?
Nel caso di affidamento dell'intervento in Ambiente Confinato a Lavoratori Dipendenti l’Ulss 5 procederà a “verificare l'adeguatezza delle misure di prevenzione predisposte dal DdL utilizzando una Check List predisposta” sulla base dei contenuti di Indicazioni Operative preventivamente comunicate ai DdL delle Aziende.
Nel caso di affidamento in appalto le verifiche saranno invece trasferite “verso l'organizzazione predisposta dal DdL dell'Azienda che si è assunta l'Appalto. Senza dimenticare di controllare che il Committente abbia provveduto agli adempimenti di competenza previsti dall'art 26 Dleg.vo 81/08”.
Concludiamo ricordando che nei prossimi giorni PuntoSicuro si soffermerà su alcuni dei documenti pubblicati dall’Ulss 5 per approfondire i rischi degli ambienti confinati e contribuire al miglioramento della tutela della salute e sicurezza in questi luoghi di lavoro.
“ Comunicato Stampa su Ambienti confinati, 28 marzo 2012”, Dipartimento di Prevenzione - Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro (SPISAL) dell’ULSS 5 dell’Ovest vicentino (formato PDF, 74 kB).
“ Lettera per DdL – 17 febbraio 2012”, Dipartimento di Prevenzione - Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti Lavoro (SPISAL) dell’ULSS 5 dell’Ovest vicentino (formato PDF, 73 kB).
Link relativo ad uno spazio web dell’ULSS 5 con documenti utili per l’analisi e gestione dei rischi
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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