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Le esperienze descritte sono considerate buone pratiche o interventi promettenti e sono state realizzate a livello regionale, nazionale e internazionale da strutture/enti pubblici e privati.
I progetti messi in atto a livello locale dalle Asl piemontesi, sono illustrati, attraverso una scheda che entra nel merito dell’intervento descrivendo:
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Attività fisica nei luoghi di lavoro: le buone pratiche
Collegno (TO), 25 Feb – Dopo il primo capitolo, il Centro regionale di Documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte ( Dors) ha pubblicato anche il secondo capitolo, dal titolo “Buone pratiche: risorse e strumenti”, del manuale “Esperienze e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro”.
Il manuale è un prodotto che ha realizzato la Regione Piemonte – con la Rete Attività fisica Piemonte e DoRS – come supporto pratico per facilitare la gestione e la realizzazione di progetti. Si rivolge principalmente a quanti lavorano nella pubblica amministrazione, in particolare nelle aziende sanitarie e ospedaliere, ai loro operatori socio-sanitari, dirigenti, direttori di struttura, ecc.. Riportiamo alcune anticipazioni pubblicate sul sito di Dors (in un articolo di Luisa Dettoni e Alessandra Suglia) e il link a un breve questionario rivolto ai lettori del secondo capitolo.
Nel capitolo 2 del manuale si presentano - evidenziando le specificità e mettendo a disposizione i metodi e/o gli strumenti di lavoro adottati - alcuni programmi e progetti di promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro rispondenti alle raccomandazioni della letteratura.
Le esperienze descritte sono considerate buone pratiche o interventi promettenti e sono state realizzate a livello regionale, nazionale e internazionale da strutture/enti pubblici e privati.
I progetti messi in atto a livello locale dalle Asl piemontesi, sono illustrati, attraverso una scheda che entra nel merito dell’intervento descrivendo:
- i destinatari,
- le alleanze/collaborazioni attivate,
- gli obiettivi,
- i metodi e le azioni adottati,
- i principali risultati raggiunti,
- i punti di forza e le criticità,
- i materiali prodotti,
- la riproducibilità e la sostenibilità del progetto,
- con quali strumenti il progetto è stato elaborato e/o riletto secondo i criteri di buona pratica,
- la valorizzazione del progetto.
I progetti hanno previsto azioni rivolte agli individui e al contesto organizzativo/ambientale.
Gli interventi, sviluppati secondo modalità e metodi adeguati ai contesti specifici e alle esigenze dei destinatari, hanno incrementato, nella maggior parte dei casi, sia le abilità individuali sia le risorse ambientali.
Gli interventi, sviluppati secondo modalità e metodi adeguati ai contesti specifici e alle esigenze dei destinatari, hanno incrementato, nella maggior parte dei casi, sia le abilità individuali sia le risorse ambientali.
Alcuni di questi progetti sono tuttora attivi o hanno contribuito a favorire lo sviluppo di iniziative analoghe sul territorio.
I programmi e i progetti attuati in ambito regionale, nazionale e internazionale sono presentati attraverso una breve descrizione corredata di link a documenti, materiali e risorse disponibili. Si segnalano, inoltre, siti specialistici e banche dati di progetti di promozione della salute dove è possibile anche reperire documenti e materiali sulla promozione di uno stile di vita attivo in azienda.
Questa ricognizione di programmi e progetti non è, naturalmente, esaustiva ma vuole essere una prima raccolta implementabile di interventi di promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro.
Nel capitolo 2 del manuale Esperienze e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro si illustrano dunque:
- esperienze delle Aziende sanitarie locali piemontesi (paragrafo 2.1),
- esperienze regionali, nazionali e internazionali (paragrafo 2.2).
Regione Piemonte, “ Buone pratiche: risorse e strumenti”, secondo capitolo del manuale “Esperienze e strumenti per la promozione dell’attività fisica nei luoghi di lavoro” (formato PDF, 511 kB).
Fonte: Dors.it
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