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Al via test antidroga per i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente delicate
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La Conferenza Unificata ha ratificato l’intesa allo scopo di prevedere controlli periodici, sull’eventuale uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, a garanzia della salute e della sicurezza dei lavoratori con mansioni che possono comportare rischi per sé o per i cittadini.
L’intesa, di fatto, è l’attuazione alle previsioni previste in tal senso dall’articolo 125 del DPR n. 309/1990 “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”.
L’intesa prevede l’effettuazione di test antidroga a garanzia della salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini utenti, esposti al rischio di incidenti gravi e mortali dovuti alla pericolosa condizione di alterazioni per assunzione di sostanze stupefacenti e psicotrope da parte degli stessi lavoratori.
Tali controlli, i cui costi sono a carico del datore di lavoro, prevedono sia visite mediche che esami di laboratorio.
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Il provvedimento è rivolto ai lavoratori che svolgono mansioni particolarmente delicate per la sicurezza collettiva nel settore dei trasporti, come conducenti di autobus, treni, navi, piloti di aerei, controllori di volo, addetti alla guida di macchine di movimentazione terra e merci, ecc, o per quanti si trovano a maneggiare sostanze pericolose come gas tossici, esplosivi e fuochi d’artificio.
Il provvedimento si propone di:
•assicurare una efficace prevenzione degli infortuni e degli incidenti, mediante la sospensione temporanea del lavoratore risultato positivo agli accertamenti sanitari ;
•favorire il recupero della tossicodipendenza del lavoratore attraverso idonei programmi di riabilitazione aventi l’obbiettivo di reintegrare il lavoratore alle sue vecchie mansioni;
•evitare il passaggio da un uso saltuario di droghe ad uno stato di tossicodipendenza, prevedendo controlli specifici e periodici.
Non vi è nessun licenziamento per i lavoratori in difficoltà che accettino il percorso di riabilitazione. Infatti, in caso di positività degli accertamenti sanitari, l’accordo prevede che il datore di lavoro è tenuto a sospendere il lavoratore dall’espletamento delle mansioni, ma se lo stesso accetta di sottoporsi a percorsi di recupero, fornisce ampie garanzie della conservazione del posto di lavoro.
Qualora sia accertato un uso solo occasionale, il medico competente può riconsiderare l’inidoneità del lavoratore, dopo parere favorevole in tal senso del Sert. In questo caso il medico, al fine di certificare l’idoneità, provvederà a effettuare controlli ripetuti per escludere ulteriori assunzioni di droghe.
E’ prevista, inoltre, la possibilità per il lavoratore di essere adibito a mansioni diverse in considerazione della forte valenza sociale di integrazione rappresentata dal lavoro.
Qualora, in caso contrario, l’interessato non intendesse liberamente partecipare a percorsi di recupero resterebbe preclusa la specifica attività particolarmente a rischio identificata nell’accordo.
Fonte: Governo italiano
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