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La cancerogenicita' degli agenti chimici e le professioni piu' a rischio

Un documento raccoglie i risultati preliminari della rivalutazione del potere cancerogeno di composti chimici, miscele complesse e esposizioni professionali. Le esposizioni a benzene, formaldeide, fuliggine, pece. Fonderie e cantieri edili.

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L'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha recentemente pubblicato, in “A review of human carcinogens – Part F: Chemical agents and related occupations”, i risultati preliminari del Gruppo di Lavoro che nell’ottobre del 2009 ha sottoposto a rivalutazione il potere cancerogeno di diversi composti chimici, miscele complesse e esposizioni professionali.

Le informazioni, che hanno anche lo scopo di identificare gli organi bersaglio ed i meccanismi di cancerogenicità, sono state raccolte in una newsletter dei medici legali del patronato INCA CGIL, dal titolo “IARC: Valutazione di cancerogenicità degli agenti chimici e delle professioni connesse”, e pubblicate sul sito del patronato.        



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Rimandando ad una lettura completa del documento originale, che riporta più di trenta rivalutazioni in merito a sostanze/miscele/esposizioni, riportiamo brevemente alcune delle novità.

Formaldeide
“Viene confermata la valutazione di cancerogenicità per l'uomo in classe 1 con l'indicazione che esistono prove sufficienti nell'uomo di un aumento di incidenza di tumori del rinofaringe”. Inoltre “gli studi degli ultimi cinque anni hanno sostituito le precedenti affermazioni di plausibilità biologica con nuovi elementi di prova del fatto che la formaldeide può causare anomalie nelle cellule del sangue, anomalie che sono caratteristiche delle sviluppo della leucemia”.

Esposizione professionale come pittore edile/imbianchino
Questo tipo di esposizione professionale “provoca il cancro del polmone, della vescica ed il mesotelioma pleurico”.
Per quanto vi sia “una limitata evidenza di una associazione causale nell'uomo fra esposizione materna alla pittura e leucemia infantile nella prole”, ci sono invece “prove evidenti che le esposizioni siano genotossiche” (in grado, dunque, di alterare la struttura, il contenuto di informazioni o la segregazione del materiale genetico o di inibirne transitoriamente la replicazione).
Il documento ricorda che se le esposizioni dei pittori/imbianchini  “ad alcuni agenti sono andate riducendosi nel tempo, i recenti studi di genotossicità e l'esposizione a molteplici mutageni e cancerogeni continuano a sollevare preoccupazione per il rischio di cancro”.

Benzene
“Vi è una sufficiente evidenza nell'uomo della cancerogenicità del benzene. Il benzene provoca la leucemia mieloide acuta e la leucemia non-linfocitica acuta”.
Inoltre è presente una “limitata evidenza nell'uomo per una associazione causale fra benzene e leucemia linfocitica acuta”.
C’è una limitata evidenza nell'uomo per una associazione causale fra benzene e leucemia linfocitica acuta/ leucemia linfocitica cronica/ mieloma multiplo/ linfoma non-Hodgkin.
Inoltre c’è una “evidenza forte che i metaboliti del benzene producono molteplici effetti genotossici a livello delle cellule staminali pluripotenziali con modificazioni cromosomiali”.

Fuliggine (esposizione professionale degli spazzacamini)
“Vi è una sufficiente evidenza per la cancerogenesi della fuliggine, come si riscontra nell'esposizione professionale degli spazzacamini”.
Infatti la fuliggine “causa il tumore della cute (osservato a livello dello scroto) e del polmone”, inoltre vi è una “limitata evidenza per una associazione causale nell'uomo fra la fuliggine, come si riscontra nell'esposizione professionale degli spazzacamini, e il tumore della vescica”.

Pece di catrame  di carbone, come si realizza nella pavimentazione e nelle coperture
Ci sono sufficienti evidenze della “cancerogenicità per l'uomo della pece di catrame di carbone, come si realizza nella pavimentazione e nelle coperture”.
Ad esempio la pece di catrame di carbone, appunto in relazione alle pavimentazione e alle coperture, “determina il tumore del polmone”. Mentre “vi è una limitata evidenza per una associazione causale nell'uomo fra pece di catrame di carbone come si realizza nella pavimentazione e  nelle coperture e tumore della vescica”.

Esposizione professionale nella produzione di alluminio
Anche in questo caso c’è una “sufficiente evidenza della cancerogenicità per l'uomo dell'esposizione professionale che si realizza nella produzione dell'alluminio”: questo tipo di esposizione provoca il cancro della vescica e del polmone.
Vi è inoltre “una evidenza da debole a moderata del meccanismo genotossico, evidenza basata sia su studi sperimentali che sull'uomo, per esposizione dell'uomo alla produzione di alluminio”.

Esposizione professionale nelle fonderie di ferro e acciaio
“Vi è una sufficiente evidenza della cancerogenicità per l'uomo dell'esposizione professionale nelle fonderie di ferro e acciaio: l’esposizione professionale “causa il cancro del polmone”.
“Il Gruppo di lavoro non ha avuto a disposizione nessun dato sulla cancerogenicità delle miscele complesse presenti nelle fonderie di ferro e acciaio”.

L’elenco delle rivalutazioni operate dalla IARC (con inserimento nel gruppo 1):

-        aflatossine;
-        4-amminobifenile;
-        benzene;
-        benzidina;
-        colori metabolizzati a benzidina;
-        Bisclorometile ed etere di metile;
-        1,3-butadiene;
-        ossido di etilene;
-        formaldeide;
-        4,4' metilen Bis (2-cloroanilina);
-        gas mostarda;
-        2-naftilammina;
-        2,3,7,8-TCDD;
-        2,3,4,7,8-PeCDF;
-        PCB 126;
-        o-toluidina;
-        cloruro di vinile;
-        benzo [a] pirene;
-        fuliggine (esposizione professionale degli spazzacamini);
-        gassificazione del carbone;
-        esposizione professionale durante la distillazione del catrame di carbone;
-        coke (produzione di);
-        pece di catrame;
-        olii minerali non trattati o blandamente trattati;
-        olio di scisto;
-        produzione di alluminio (esposizione professionale durante la);
-        auramina (produzione);
-        fusione del ferro e dell'acciaio (esposizione professionale);
-        alcool isopropilico (fabbricazione con metodo dell'acido forte);
-        Magenta (produzione);
-        esposizione professionale come pittore edile/imbianchino;
-        esposizioni professionali nel settore della produzione della gomma;
-        nebbie di acidi inorganici forti

Gli inserimenti nel gruppo 2B:
-        auramina;
-        magenta.



Patronato Inca CGIL, Newsletter “IARC: Valutazione di cancerogenicità degli agenti chimici e delle professioni connesse” (formato DOC, 198 kB).

IARC “A review of human carcinogens – Part F: Chemical agents and related occupations” (formato PDF, 163 kB).
 
 



Creative Commons License Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Luca Torreggianti - likes: 0
03/01/2017 (15:14:04)
Al di fuori della chiara pericolosità dei singoli agenti chimici mi domando se esistano limiti al di sotto dei quali l'impiego degli stessi possa non essere considerato a rischio. Faccio un esempio per tutti: l'impiego di benzina (anche se solo per il semplice rifornimento dell'automezzo come per un autotrasportatore) in che misura può essere esentato dall'applicazione degli specifici obblighi di legge per dipendenti esposti ad agenti cancerogeni ?
Rispondi Autore: Gavazzeni paolo - likes: 0
09/09/2019 (07:33:02)
In che misura un operatore professionale che utilizzi pitture acriliche a base acqua incorre in rischio oncologico?
Grazie
Rispondi Autore: Zak - likes: 0
15/01/2021 (17:22:19)
Considerato che il miele contiene acido cumarico , responsabile del blocco della fecondità delle api, e acido benzoico che combinato con l’acido ascorbico si trasforma in benzene, Può esserci una correlazione tra il consumo di miele e il cancro alla vescica?
Grazie per una eventuale risposta

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