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Vigilanza e verifica della gestione aziendale della sicurezza

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Sanità e servizi sociali

23/04/2010

Campagna di vigilanza e verifica della gestione per aziende considerate ad alto indice infortunistico. Check List su gestione aziendale della sicurezza e individuazione dei rischi. Una sintesi delle attività del medico competente.

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Sul sito dell’ULSS 20 di Verona, nello spazio gestito dal Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPISAL), è stata lanciata una campagna di vigilanza e verifica della gestione per le aziende situate in zone del territorio veronese considerate ad alto indice infortunistico.
La campagna - seguita dagli SPISAL dell’ULSS 20, ULSS 21 e ULSS 22 - si riferisce dunque all’attività di vigilanza, a campione, sulle aziende con un alto indice infortunistico calcolato su incidenza,  gravità e totale infortuni dal 2003-2008.



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In particolare l'intervento di vigilanza sarà orientato alla:
- verifica della gestione aziendale della sicurezza: “organizzazione aziendale della sicurezza, gestione degli infortuni, incidenti e comportamenti pericolosi, informazione, formazione ed addestramento, manutenzione e dispositivi di protezione individuale (DPI), appalti, sorveglianza sanitaria;
- verifica tecnica: “condizioni di igiene e sicurezza dei reparti produttivi sulle situazioni ritenute più a rischio di infortunio e per la salute”.
In relazione a questa campagna è richiesto, alle aziende inserite nel programma di controllo, l’avviamento di un “processo di autocontrollo aziendale, con il riesame della valutazione dei rischi e delle misure correttive di prevenzione e protezione dei punti critici eventualmente individuati”.

Per favorire questo processo gli SPISAL mettono a disposizione documentazione utile ad un corretto approccio alla gestione della sicurezza.

Il documento “Check List Gestione aziendale della sicurezza”, a cura del Coordinamento SPISAL della provincia di Verona (Bussolengo, Legnago, Verona) è utile per l’analisi dei sistemi di gestione aziendali.
In particolare si occupa di:
- gestione aziendale della sicurezza;
- gestione degli infortuni e degli incidenti;
- gestione dell'informazione/formazione dei lavoratori;
- gestione della manutenzione;
- gestione degli appalti;
- gestione della sorveglianza sanitaria;
- gestione dell'emergenza.

Vediamo, ad esempio, le domande raccolte nella scheda dedicata alla gestione degli infortuni e degli incidenti:
- “viene fatta un analisi degli infortuni accaduti in azienda (es. una relazione con la descrizione delle cause, le dinamiche di accadimento, grafici, andamento degli indici di frequenza e di gravità)?
- viene fatta un’analisi dei mancati infortuni (incidenti senza conseguenze per le persone)?
- per ogni infortunio viene informato e consultato il RLS (partecipazione)?
- vengono attuati degli interventi in azienda, dopo l’analisi del fenomeno, per eliminare/ridurre i rischi (es. protezione delle macchine, modifiche del lay-out, procedure) ?
- sono state definite le modalità per verificare l’efficacia delle azioni correttive?
- vengono seguite delle procedure predisposte per segnalare e intervenire in caso di infortuni/incidenti contenenti l’individuazione di chi fa che cosa, le modalità e i tempi di attuazione, la verifica del rispetto della procedura?
 - sono state definite le modalità con cui erogare le informazioni all’interno dell’azienda (informazione e consultazione dei lavoratori, riunioni di informazione) relativamente ai punti precedenti?”. 

Il documento “Attività del medico competente alla luce del ‘D.Lgs.81/08’ e successiva modifica ‘D.Lgs.106/09’ in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” offre invece una sintesi dei compiti del Medico Competente con particolare riferimento a:
- valutazione dei rischi;
- cartella sanitaria e di rischio;
- informazione ai lavoratori e ai rappresentanti e riunione periodica;
- sopralluoghi negli ambienti di lavoro;
- sorveglianza sanitaria;
- ricorso all'organo di vigilanza;
- trasmissione dei dati allo Spisal e all'Ispesl;
- lavoratori esposti a cancerogeni.

Vediamo cosa viene detto, ad esempio, in merito alla gestione della cartella sanitaria e di rischio da parte del medico:
- “istituisce, aggiorna e custodisce sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria;
- la cartella è conservata con salvaguardia del segreto professionale, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del Medico Competente;
- la cartella va compilata con i dati contenuti nell’all. 3 A con particolare riguardo ai fattori di rischio professionale, i tempi di esposizione e i valori di esposizione individuali (artt. 186 “rischi fisici”e 230 “agenti chimici” del D.Lgs 81/08);
- consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell'incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003, n. 196 e con salvaguardia del segreto professionale;
- consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, coppia della cartella sanitaria e di rischio, e gli fornisce le informazioni necessarie relative alla conservazione della medesima;
- l’originale della cartella sanitaria e di rischio va conservata, nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, da parte del datore di lavoro, per almeno dieci anni salvo il diverso termine previsto da altre disposizioni del presente decreto”.

Il documento “Check list rischi specifici” è invece un documento per l'individuazione dei pericoli, la valutazione dei rischi e le misure di prevenzione e protezione negli ambienti di lavoro.
In particolare le sue schede fanno riferimento a:
- luogo di lavoro;
- attrezzature;
- ambienti particolari;
- utilizzo di videoterminale;
- misure di prevenzione e protezione;
- gruppi di lavoratori particolari;
- sostanze pericolose;
- agenti cancerogeni e mutageni;
- agenti biologici;
- organizzazione;
- lavorazioni;
- lavorazioni particolari.

Infine sono proposte le “Linee di indirizzo per la valutazione dell'organizzazione aziendale della sicurezza” della Regione Veneto,  con riferimento a esempi di procedure e moduli relativi a quattro diversi processi.
Esempi di procedure che PuntoSicuro approfondirà in un prossimo articolo.
 

Coordinamento SPISAL della provincia di Verona (Bussolengo, Legnago, Verona), “Check List Gestione aziendale della sicurezza” (formato PDF, 96 kB).

Coordinamento SPISAL della provincia di Verona (Bussolengo, Legnago, Verona), “Attività del medico competente alla luce del ‘D.Lgs.81/08’ e successiva modifica ‘D.Lgs.106/09’ in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” (formato PDF, 93 kB).

Coordinamento SPISAL della provincia di Verona (Bussolengo, Legnago, Verona), “Check list rischi specifici” (formato PDF, 204 kB).

Regione Veneto, “Linee di indirizzo per la valutazione dell'organizzazione aziendale della sicurezza” (formato PDF, 182 kB).


Tiziano Menduto
 
 

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