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Ridurre il “rischio marciapiede”: una necessita’

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Banche e vigilanza

30/11/2007

Alcuni recenti fatti di cronaca, ultimo un tentativo di rapina in provincia di Brescia, mostrano come sia necessario intervenire per ridurre il “rischio marciapiede” per il personale dei veicoli portavalori.

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Il 27 novembre del 2007 il paese di Rezzato, in provincia di Brescia, è stato il palcoscenico per l’ennesimo tentativo di rapina ad un furgone portavalori.
Alle 7.30 di mattina tre o quattro rapinatori hanno assaltato il furgone mentre gli addetti alla sicurezza erano scesi e stavano prelevando, dalla cassa continua di un ipermercato, del denaro che doveva essere trasportato in banca.
Ad un certo punto i malviventi hanno cominciato a sparare e le guardie giurate, riuscendo a rinchiudersi nel veicolo corazzato, hanno potuto chiamare le Forze dell’Ordine e sventare la rapina.
 
Questo evento non è però isolato. Agguati di questo tipo accadono con sempre maggior frequenza e con il conseguente grande rischio degli operatori coinvolti.
 
Su questa situazione di continuo rischio è intervenuto a più riprese il Sindacato Nazionale delle guardie giurate. "Dopo l’ultimo attacco a un furgone" - spiega il segretario nazionale Marco Fusco - "ci chiediamo come è possibile che sia banche, sia supermercati pretendano il prelievo e la consegna del contante da parte dei portavalori e non creino degli spazi adeguati, dove furgoni e auto blindate possano sostare per ridurre al minimo il cosiddetto “rischio marciapiede” per le guardie particolari giurate addette a tale servizio".


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Con “rischio marciapiede” si intende il pericolo di assalti e rapine a danno delle guardie che provvedono a trasferire i plichi contenenti il denaro dal furgone ai locali del committente e viceversa.
 
È un rischio su cui più volte anche il Ministero dell’Interno e le singole questure hanno cercato di intervenire; ad esempio dando indicazione riguardo al numero di plichi da trasportare o alla quantità massima di denaro per plico. Per migliorare la sicurezza degli operatori si dà indicazione di espletare le operazioni di carico e scarico nel più breve tempo possibile, non oltre i quindici minuti, e possibilmente adottando sistemi di videosorveglianza e di apparati di illuminazione efficaci.
 
Secondo l'associazione di categoria il rischio potrebbe essere ulteriormente ridotto se istituti di credito e grandi magazzini realizzassero una serie di piccole modifiche strutturali agli edifici riservando un posto in prossimità della porta principale per queste operazioni.
 
"Appare palese – continua Marco Fusco - che più è lungo e tortuoso il percorso che il vigilante deve fare per raggiungere la banca o qualsivoglia posto, più è probabile l’attacco di delinquenti; sembra che in Italia a nessuno importi della vita di questi lavoratori e ce ne chiediamo proprio il motivo”.
 
All’appello, Punto Sicuro risponde garantendo per il futuro visibilità alle problematiche di questo settore lavorativo.



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