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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Ridurre il “rischio marciapiede”: una necessita’
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Il 27 novembre del 2007 il paese di Rezzato, in provincia di Brescia, è stato il palcoscenico per l’ennesimo tentativo di rapina ad un furgone portavalori.
Alle 7.30 di mattina tre o quattro rapinatori hanno assaltato il furgone mentre gli addetti alla sicurezza erano scesi e stavano prelevando, dalla cassa continua di un ipermercato, del denaro che doveva essere trasportato in banca.
Ad un certo punto i malviventi hanno cominciato a sparare e le guardie giurate, riuscendo a rinchiudersi nel veicolo corazzato, hanno potuto chiamare le Forze dell’Ordine e sventare la rapina.
Questo evento non è però isolato. Agguati di questo tipo accadono con sempre maggior frequenza e con il conseguente grande rischio degli operatori coinvolti.
Su questa situazione di continuo rischio è intervenuto a più riprese il Sindacato Nazionale delle guardie giurate. "Dopo l’ultimo attacco a un furgone" - spiega il segretario nazionale Marco Fusco - "ci chiediamo come è possibile che sia banche, sia supermercati pretendano il prelievo e la consegna del contante da parte dei portavalori e non creino degli spazi adeguati, dove furgoni e auto blindate possano sostare per ridurre al minimo il cosiddetto “rischio marciapiede” per le guardie particolari giurate addette a tale servizio".
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Con “rischio marciapiede” si intende il pericolo di assalti e rapine a danno delle guardie che provvedono a trasferire i plichi contenenti il denaro dal furgone ai locali del committente e viceversa.
È un rischio su cui più volte anche il Ministero dell’Interno e le singole questure hanno cercato di intervenire; ad esempio dando indicazione riguardo al numero di plichi da trasportare o alla quantità massima di denaro per plico. Per migliorare la sicurezza degli operatori si dà indicazione di espletare le operazioni di carico e scarico nel più breve tempo possibile, non oltre i quindici minuti, e possibilmente adottando sistemi di videosorveglianza e di apparati di illuminazione efficaci.
Secondo l'associazione di categoria il rischio potrebbe essere ulteriormente ridotto se istituti di credito e grandi magazzini realizzassero una serie di piccole modifiche strutturali agli edifici riservando un posto in prossimità della porta principale per queste operazioni.
"Appare palese – continua Marco Fusco - che più è lungo e tortuoso il percorso che il vigilante deve fare per raggiungere la banca o qualsivoglia posto, più è probabile l’attacco di delinquenti; sembra che in Italia a nessuno importi della vita di questi lavoratori e ce ne chiediamo proprio il motivo”.
All’appello, Punto Sicuro risponde garantendo per il futuro visibilità alle problematiche di questo settore lavorativo.