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Otto regole vitali per la sicurezza di tutti i lavoratori edili

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

19/04/2011

Ci sono regole di base che vanno rispettate in ogni caso, senza deroga alcuna. E in caso di pericolo, c’è una sola cosa da fare: bloccare i lavori. Coperture, ponteggi, scavi, carichi, accessi, DPI: otto regole proposte da Suva per il mondo dell’edilizia.

Lucerna, 19 Apr - Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, ha promosso una campagna dal nome “Visione 250 vite umane” che risponde, in modo pratico e diretto, all’alto numero di infortuni sul lavoro che avvengono anche in territorio elvetico.
L’obiettivo di questa campagna è semplice: evitare, attraverso diversi interventi di prevenzione, 250 morti sul lavoro e altrettanti casi di grave invalidità nei prossimi dieci anni. E per farlo la campagna ruota attorno al tema delle “regole di sicurezza vitali”, formulate in modo specifico per i settori e le attività con rischio d'infortunio molto elevato.
Regole che vanno rispettate in ogni caso, senza deroga alcuna. In caso di pericolo per la salute o la vita vi è una sola cosa da fare: bloccare i lavori ed eliminare la situazione di pericolo. Perché – come ricordato nella campagna - la vita di una persona è in qualsiasi caso più preziosa e importante del lavoro.
 
PuntoSicuro ha già pubblicato nei giorni scorsi otto regole vitali per imbianchini e gessatori, ora presentiamo un analogo documento dal titolo “Otto regole vitali per chi lavora nell’edilizia”, un documento che si rivolge a lavoratori e superiori con un linguaggio semplice e diretto.
Lo presentiamo insieme al corrispondente “Otto regole vitali per chi lavora nell’edilizia – Vademecum”, un supporto per favorire l’apprendimento delle regole che raccoglie diversi consigli sul come impostare momenti informativi e formativi. Inoltre nel vademecum per ogni regola sono presentate soluzioni e misure preventive.
 
Veniamo alle otto regole accompagnate dalle indicazioni relative a quanto dovrebbe fare il lavoratore e il superiore. 
 

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La prima regola: mettiamo in sicurezza le aperture nel vuoto a partire da un’altezza di caduta di 2 m.
“Lavoratore: non lavoro mai in prossimità di un’ apertura nel vuoto. Per prima cosa metto in sicurezza i bordi aperti oppure segnalo il pericolo al mio superiore. Avverto anche i colleghi del pericolo. Superiore: faccio sempre mettere in sicurezza i punti pericolosi. Provvedo affinché sul posto sia disponibile il materiale necessario per farlo. Faccio subito rimediare alle carenze riscontrate”.
Il vademecum ricorda che in fase formativa è necessario elencare i principali punti pericolosi che si potrebbero presentare in ambito edile. Sono elencati poi i requisiti che deve rispettare una protezione laterale a tre elementi.
 
La seconda regola: mettiamo in sicurezza le aperture nel pavimento con coperture resistenti alla rottura.
“Lavoratore: se scopro delle aperture non protette nel pavimento, le metto subito in sicurezza. Se manca il materiale, segnalo il pericolo al superiore e metto in guardia i colleghi di lavoro. Superiore: verifico il cantiere regolarmente e faccio mettere in sicurezza le aperture nel pavimento”.
Si ricorda che ci sono due modi per mettere in sicurezza correttamente le aperture scoperte:
- “sbarrare l’apertura con una protezione laterale a tre elementi;
- coprire l’apertura con una copertura resistente e inamovibile”.
Il tutto ricordando queste regole: “usare assi da ponte, non pannelli da casseratura; il legno non deve presentare danni visibili come fessure o buchi; non creare dei nuovi punti d’inciampo”.
 
La terza regola: manovriamo le gru secondo le regole e imbrachiamo i carichi in modo sicuro.
“Lavoratore: senza la patente da gruista non manovro una gru. Imbraco i carichi solo se sono stato appositamente istruito in materia. Superiore: mi preoccupo che le gru siano manovrate solo da chi è in possesso della regolamentare patente da gruista. Impieghiamo solo gru collaudate. I carichi vengono imbracati da persone appositamente istruite a tale riguardo”.
 
I formatori è bene ricordino ai lavoratori che “si possono verificare infortuni gravi non solo al momento dell’imbracatura del carico, ma anche nella fase di sganciamento”.
È dunque importante istruire i dipendenti sui seguenti punti:
- “prima dello sganciamento verificare che il carico sia sicuro e non possa ribaltarsi;
- prima del sollevamento verificare che gli accessori di imbracatura siano liberi e non siano incastrati”. 
 
La quarta regola: a partire da un’altezza di caduta di 3 m montiamo il ponteggio per facciate.
“Lavoratore: se manca il ponteggio, in prossimità della facciata non lavoro. Segnalo l’irregolarità al superiore e metto in guardia i colleghi di lavoro. Superiore: se manca il ponteggio, sospendo i lavori in prossimità delle facciate. Segnalo il problema alla direzione dei lavori e al mio superiore”. 
Il formatore, dopo aver ricordato che i lavoratori “non devono assolutamente eseguire modifiche sui ponteggi per facciate” (questi interventi “competono esclusivamente all’installatore”), dovrà informare  sulle tipologie dei ponteggi e sulle regole specifiche che li riguardano (ponteggi mobili su ruote, ponteggi a cavalletto, …). Dovrà poi parlare anche delle piattaforme di lavoro che si usano di solito per il getto di calcestruzzo di pareti e sono fissati alle casseforme e dei rischi dell’uso di scale a pioli.
 
La quinta regola: controlliamo i ponteggi ogni giorno.
“Lavoratore: salgo solo su ponteggi sicuri. Se noto una carenza, la segnalo immediatamente al mio superiore e metto in guardia i colleghi di lavoro. Superiore: verifico i ponteggi costantemente. Faccio eliminare immediatamente le irregolarità o le segnalo alla direzione dei lavori e al mio superiore. Se la sicurezza non è garantita, sospendo i lavori”.
Ogni tipo di ponteggio “deve presentare le seguenti caratteristiche:
- fondazione resistente;
- accessi sicuri ad ogni livello del ponteggio;
- piani di calpestio integri (no ai pannelli da casseratura);
- piani di calpestio ben fissati per evitare lo spostamento;
- tavole fermapiede, parapetti e correnti intermedi presenti;
- distanza dalle facciate inferiore a 30 cm;
- stabilità del ponteggio (ben ancorato, resistente alla trazione e alla compressione)”.
Il vademecum riporta anche le caratteristiche specifiche dei ponteggi per facciate.
 
La sesta regola: realizziamo accessi sicuri a tutti i posti di lavoro.
Lavoratore: se gli accessi non sono sicuri, segnalo il problema al mio superiore e avverto i colleghi di lavoro. Superiore: provvedo affinché gli accessi siano sicuri. Faccio in modo che sia disponibile il materiale necessario sul posto. Quando mi segnalano delle irregolarità, intervengo senza esitare”.
Secondo Suva questi i requisiti di unaccesso sicuro:
- larghezza minima 60 cm per le vie di passaggio;
- privo di ostacoli, nessun punto d’inciampo;
- protezione laterale a tre elementi su entrambi i lati a partire da un’altezza di caduta di 2 m;
- in caso di pericolo di scivolamento rendere più sicuri i percorsi”.
 
La settima regola: utilizziamo i dispositivi di protezione individuale.
“Lavoratore: utilizzo sempre i dispositivi di protezione necessari e faccio in modo che siano sempre integri. Superiore: mi assicuro che i dipendenti ricevano i dispositivi di protezione necessari e che li utilizzino”.
I formatori e superiori devono sempre dare il buon esempio utilizzando sistematicamente il casco di protezione e gli altri DPI necessari al lavoro e devono motivare e convincere i lavoratori di questa necessità.
 
L’ottava regola: mettiamo in sicurezza gli scavi a partire da una profondità minima di 1,5 m.
“Lavoratore: non scendo mai in scavi pericolosi. Se riscontro delle carenze, lo segnalo al mio superiore e metto in guardia i colleghi di lavoro. Superiore: faccio mettere in sicurezza gli scavi, prima che vengano utilizzati dai lavoratori. Provvedo affinché i dispositivi di sicurezza si trovino sul posto al momento giusto”.
Il formatore deve spiegare quali sono gli “aspetti importanti da considerare per la garantire la sicurezza negli scavi:
- gli scavi a partire da una profondità di 1,5 m devono essere messi in sicurezza o eseguiti a scarpata;
- a partire da una profondità di 1 m la larghezza dello spazio di lavoro deve essere come minimo di 60 cm;
- a partire da una profondità di 1 m l’accesso deve avvenire tramite scale a gradini o, se ciò non fosse possibile, tramite una scala a pioli;
- i bordi degli scavi devono essere tenuti liberi in modo che non possa cadere del materiale all’interno dello scavo;
- se si lavora nelle immediate vicinanze di uno scavo o se si deposita del materiale di costruzione, i bordi aperti devono essere messi in sicurezza: (lungo lo scavo con scarpata mettere un corrimano; lungo lo scavo verticale mettere una protezione laterale a tre elementi). 
 
Per concludere il documento rimarca che, in realtà, queste non sono semplicemente regole: sono otto principi salvavita.
 
Ricordiamo infine alcuni recenti articoli di PuntoSicuro relativi alle regole, alle misure di prevenzione vigenti in Italia riguardo ai ponteggi e agli scavi:
 
 
N.B.: I riferimenti legislativi contenuti nei documenti di Suva riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i lavoratori.
 
 
Suva, “ Otto regole vitali per chi lavora nell’edilizia”, (formato PDF, 235 kB).
 

 
 


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Rispondi Autore: PETRILLO CARMINE - likes: 0
20/04/2011 (12:09:39)
un 10 e lode per questi chiarimenti, così chiari e precisi. Un grazie a tutti e, auguri a tutti di una Santa Pasqua.
Rispondi Autore: Angelo Angoscini - likes: 0
21/04/2011 (10:26:19)
certamente utile come promemoria ai preposti; inoltre, le situazioni descritte e rappresentate sono uno strumento valido di formazione
Rispondi Autore: Angelo Angoscini - likes: 0
21/04/2011 (10:26:56)
certamente utile come promemoria ai preposti; inoltre, le situazioni descritte e rappresentate sono uno strumento valido di formazione

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