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Attenzione mondiale sul rischio radon

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Sicurezza delle persone

24/06/2005

OMS lancia un progetto per ridurre il rischio di tumore polmonare connesso a concentrazioni elevate di questo gas.

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L’esposizione al radon, gas naturale diffuso nell’aria attraverso il suolo, è la seconda causa di rischio di tumore polmonare e è all’origine del 6-15% dei casi. Tuttavia la maggioranza della popolazione non è a conoscenza di questo rischio sanitario.

In considerazione di questi dati, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un progetto internazionale sul radon per aiutare i Paesi a ridurre il rischio sanitario associato a questo gas.

Il progetto punta a definire strategie efficaci per la riduzione dell’esposizione al radon e a sensibilizzare la popolazione e i decisori politici su tale rischio.

“Il radon espone tutte le popolazioni del mondo a un rischio sanitario facile da contenere, ma il problema non ha ad oggi attirato l’attenzione.  - ha afermato Mike Repacholi, rappresentante dell'OMS - E’ presente dappertutto attorno a noi. E’ la principale fonte di esposizione a radiazioni ionizzanti e, in numerosi Paesi, rappresenta il 50% dell’esposizione della popolazione a radioattività naturale”.

L
’esposizione media al radon varia enormemente, recenti studi hanno mostrato che in caso di esposizione a una concentrazione di 100 Becquerel/m3, il rischio di cancro polmonare per un non-fumatore all’età di 75 anni aumenta di 1 per 1000 in rapporto a coloro che non sono esposti.

La stessa esposizione per i fumatori aumenta il rischio di 25 volte.

Il radon - inodore, incolore e insapore – si libera attraverso il suolo, ma a causa della diluizione si può trovare anche nell’acqua potabile. Particolari concentrazioni di radon si possono trovare nei luoghi sotterranei, come le miniere. Ma per i cittadini comuni l’esposizione avviene per lo più nelle abitazioni.

La concentrazione di radon in una abitazione dipende da vari fattori, quali ad esempio il terreno sul quale è stata costruita; il radon si “infila” nelle abitazioni, ad esempio,  attraverso fessure nel cemento alla giunzione suolo-muri, attraverso fori nel pavimento, attraverso i muri in mattoni forati o il sistema fognario.
Le concentrazioni di radon sono generalmente più elevate nei piani bassi, nelle zone a contatto con il suolo.

Limitare l’esposizione al radon nelle abitazioni non è difficile applicando alcuni accorgimenti in fase di costruzione, ma vi sono interventi possibili anche a casa già costruita. [Si veda PuntoSicuro n.911].

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