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LA VOCE DEI LETTORI

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Istruzione

16/11/2005

Sicurezza nelle scuole: un contributo del Codacons sul massimo affollamento consentito nelle aule.

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Riportiamo il commento inviatoci dal lettore Mimmo Di donna dell’Area tematica "scuola sicura"  del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) in merito al tema della sicurezza nelle scuole:

 

Apprezzo molto l''iniziativa "diamo voce ai lettori" e che ha visto come primo intervento quello di Massimo Zucchiatti pubblicato nel numero1360 e spero che l'iniziativa continui magari istituendo un'apposita lista di discussione tipo quella sotto indicata dopo la mia firma.

Al momento voglio solo dire che il Sig./ing. Zucchiatti ha perfettamente ragione nel dire che spesso per applicare le norme di prevenzione non servono molti soldi ma cultura e che molti lavori effettuati presso le scuole sono inutili mentre altri sono necessari e non vengono effettuati, a loro dire, per mancanza di fondi.

Bisogna anche dire che alcuni lavori che gli enti locali effettuano, derivano da una non corretta valutazione dei rischi effettuata dai dirigenti scolastici i quali, delle volte, si affidano a RSPP interni ed esterni non molto competenti.

Bisogna anche dire che spesso le scuole, in attesa dell'esecuzione dei lavori di adeguamento, non adottano le misure alternative di cui all'art. 31 comma 3 del 626 idonee a garantire un equivalente livello di sicurezza.

Ovviamente, in contrapposizione all'esempio fatto, non esistono solo scuole dove vi sono solo 9 persone ma la maggior parte delle scuole sono per oltre le 100 persone per le quali è obbligatorio il CPI e non lo hanno e non vi è neanche il certificato di agibilità senza il quale nessuna attività deve essere iniziata, compresa quella scolastica. un esempio è quello di San Giuliano di Puglia il cui edificio era sprovvisto di agibilità. Se l'attività non fosse iniziata, l'edificio sarebbe comunque crollato ma i bambini (27) non ci sarebbero stati sotto le macerie. Inoltre, nella formazione delle classi, i dirigenti scolastici (datori di lavoro) spesso non tengono conto della effettiva grandezza delle aule e degli indici di edilizia scolastica di cui al D.M LL.PP. 18/12/1975, ancora in vigore ad opera della Legge nr.23/96 art. 5 comma 3 in quanto i nuovi indici di cui all'art. 5 commi 1 e 2 non risultano ancora emessi. Detti indici prevedono che ogni alunni deve avere da 1,80 a 1,96 mq netti a testa per tre metri di altezza. Invece avviene che i Direttori scolastici, in barba ai predetti indici, formino delle classi con 28 alunni ed oltre e li collochino in aule di 25 mq. in barba alle più elementari norme in materia di igiene, di sicurezza, evacuazione, prevenzione incendi, ecc.

Si immagini cosa potrebbe succedere in caso di evacuazione reale con i ragazzi che devono saltare sui banchi per passare oppure calpestare i compagni inciampati.

Eppure la parte terza della carta dei servizi scolastici recita: la scuola (ripeto la scuola e non il proprietario degli edifici scolastici) garantisce un ambiente scolastico confortevole, igienico e principalmente sicuro.

Vi sono molte altre realtà degne di discussioni come ad esempio il mancato impegno da parte del MIUR di inserire nei programmi didattici l'igiene e sicurezza, impegno assunto con Carta 2000 siglata a dicembre 2000 a Genova-Porto Antico. Gli alunni/studenti di oggi saranno i lavoratori e datori di lavoro di domani e se non formati, continueranno a farsi male e a non applicare le misure di prevenzione.

 

Saluti

Mimmo Didonna

Codacons-Area tematica "scuola sicura"

link alla lista di discussione

e-mail:codacoba@tin.it

 

In allegato è disponibile, sempre dello stesso autore, una “disamina sulla questione del sovrafollamento delle aule scolastiche”, ricco di numerosi rimandi alla normativa vigente.


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