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I "bocciati" in sicurezza

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Istruzione

16/03/2004

I risultati di “EcoSistemaScuola 2004”, indagine sullo stato di salute delle scuole italiane.

Una fotografia dello stato di salute delle scuole italiane, sia dal punto di vista della sicurezza, sia del risparmio energetico è stata fornita da “EcoSistemaScuola 2004”, indagine di Legambiente giunta alla sesta edizione.
Lo studio è stato realizzato interpellando le amministrazioni comunali dei centotre capoluoghi di provincia. Non hanno risposto ai questionari nove amministrazioni, precisamente: Chieti, Enna, Nuoro, Palermo, Potenza, Siena, Treviso, Trieste e Reggio Emilia.
Maggiore attenzione rivolta alla qualità degli edifici scolastici è stata rilevata nel Nord, in particolare a Prato, Forlì e Biella. Gravi carenze sono state evidenziate al sud , in particolare a Napoli, Rieti, Messina, Cosenza e Avellino che si posizionano in coda alla graduatoria, mentre Roma e Milano risultano tra i “rimandati”.

Ancora il 57,1% degli edifici scolastici italiani non è in possesso del certificato di agibilità statica e di agibilità igienico sanitaria (come risulta anche da un’indagine MIUR), il 73,2% non ha il certificato di prevenzione incendi, il 37% manca di scale di sicurezza e il 20,6% di porte antipanico.

Cresce il numero degli edifici scolastici che hanno bisogno di manutenzione, passando dal 22,4% dello scorso anno al 38% di quest’anno, dato ancor più preoccupante se si pensa che nello stesso tempo aumentano le scuole che hanno goduto di manutenzione straordinaria negli ultimi cinque anni (dal 42% a circa il 45%).
Ancora troppo diffusa è la presenza di amianto, che raggiunge circa il 15%. Tuttavia rispetto all’anno precedente, si è registrato un leggero miglioramento del quadro generale. Miglioramento che Legambiente definisce “apparente”, perché probabilmente molti comuni non hanno avviato monitoraggi ad hoc per rilevare questo tipo di inquinamento.
Del tutto sottovalutato è invece la presenza di radon, un inquinante che ancora non è entrato nell’attenzione degli organismi preposti alla salute pubblica. Gli unici Comuni che dichiarano di avere effettuato anche delle opere di bonifica dal radon sono Napoli e Udine.
Sicurezza ambientale: è’ ancora molto alto il numero di edifici che si trovano in zona sismica: più di 2 su 10, valore probabilmente sottostimato, dato che molte amministrazioni comunali non dispongono di una mappatura completa del rischio ambientale. Sono soprattutto città come Venezia e Torino ad avere un sostenuto numero di scuole da bonificare ma anche a mettere in campo politiche di recupero.
Secondo Legambiente resta preoccupante situazione degli edifici scolastici che si trovano in prossimità di fonti di inquinamento, quali aree industriali (8,85%), antenne radio televisive (6,91%), strutture militari come polveriere e radar (1,89%), aeroporti (1,53%), discariche (0,56%) ed elettrodotti ad alta tensione (4,34%), mentre aumenta anche il numero di scuole che si trova a meno di 60 metri da distributori di benzina (1,30%) (preoccupante fonte di benzene e di pericolo incendio).
Da segnalare che le scuole che si trovano in aree a rischio industriale o in prossimità di elettrodotti sono quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente. Costante rimane invece la quota di scuole esposte ad inquinamento acustico (2,37%) o troppo vicine ad autostrade (1,13%).

Nell’ambito delle politiche di risparmio energetico ed utilizzo di fonti di energia rinnovabile, la quota di edifici in cui si utilizzano fonti di energia rinnovabile è pari all’1,24%, mentre è del 6,75% quella che riguarda l’attivazione di forme di risparmio energetico.
Il fatto negativo è aggravato dalla diminuzione, rispetto al 2002, di scuole che utilizzano fonti di illuminazione a basso consumo (28,63%).
Per l’utilizzo nelle scuole di energia rinnovabile il primato se lo contendono le città emiliane e quelle lombarde (Ferrara, Parma, Modena, Brescia, Cremona e Varese) la cui scelta ricade principalmente sul teleriscaldamento. Mentre Imperia punta agli impianti fotovoltaici, l’unica città del sud che ha scelto di riscaldare gli ambienti scolastici con dei pannelli solari è Lecce.
Buone notizie arrivano soprattutto dal biologico nelle mense scolastiche. Aumentano infatti i Comuni che investono in un’alimentazione più sana. La percentuale di pasti parzialmente biologici serviti nelle mense comunali sale al 77% (poco meno del 70% solo un anno fa).

Un dato infine certamente positivo è che continuano a crescere le aree verdi nelle scuole, ormai arrivate al 74,5%, mentre un anno fa erano pari al 71,5%.
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