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Gli insegnanti in Italia: anziani e poco valorizzati
Parigi, 1 Lug – In relazione ai rischi psicosociali a cui sono soggetti gli insegnanti della scuola e alla necessità di conoscere la realtà scolastica per una adeguata valutazione dei rischi riprendiamo una recente notizia pubblicata sul sito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Viene presentata brevemente una ricerca dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
É molto alto il numero di professori anziani nelle nostre scuole. L’Ocse ha effettuato uno studio in tal senso nei Paesi legati all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.
L'Italia è il Paese Ocse con gli insegnanti più anziani.
L’età media è di 48,9 anni e oltre il 50% supera i 50 anni di età. Nel nostro paese il 39,2% degli insegnanti di scuola primaria e secondaria ha tra 50 e 59 anni, e l'11,1% ne ha 60 o piu'. Gli insegnanti under 30 sono appena l'1%, quelli under 40 il 16,7%.
Lo studio dell’Ocse riporta dati del 2013 e fa anche riferimento alle condizioni di lavoro nella scuola, che risultano in buona percentuale ancora precarie.
Infatti il 18,5% degli insegnanti di primaria e secondaria è precario. Questa percentuale rappresenta la quarta più alta dopo Romania (25%), Cipro (20,1%) e Finlandia (19,2%), e a pari con il Cile.
Gli insegnanti italiani comunque sono soddisfatti del loro lavoro ma non si sentono valorizzati.
L'87% dei docenti Italiani di secondaria di primo grado ha fiducia nelle proprie capacità di saper motivare gli studenti che hanno scarso interesse per le attività scolastiche.
E l'88% degli insegnanti italiani percepisce che l'insegnamento è scarsamente valorizzato nella società.
Invece, in Finlandia, nei Paesi Bassi, Singapore e Alberta (Canada) una percentuale tra il 40-68% dei docenti sente che l'insegnamento è adeguatamente valorizzato.
Questa percezione negativa sembra diminuire quando aumenta la partecipazione degli insegnanti ai processi decisionali nella scuola.
La dimensione media della classe è di 24 studenti. Gli insegnanti trascorrono una media di 19 ore settimanali di insegnamento, che vanno dalle 15 ore in Norvegia a 27 ore in Cile. Ma in circa la metà dei paesi, uno su quattro insegnanti hanno detto che spendono almeno il 30% delle ore di lezione per gestire le interruzioni in aula e per attività amministrative.
Di una media totale di 38 ore di lavoro, sette ore alla settimana vengono spesi a preparare le lezioni, cinque ore a settimana di marcatura, e due ore alla settimana in materia di gestione della scuola, in collaborazione con i genitori e le attività extrascolastiche.
Fonte: Regioni.it
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