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Edilizia scolastica: emergenza sicurezza

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Istruzione

17/02/2004

Mancano poco più di 300 giorni alla scadenza per l’adeguamento degli edifici alle normative di sicurezza. Le cause dei ritardi, secondo l'Anci.

Mancano 318 giorni alla scadenza fissata dall’art. 15 della Legge 265/1999, per l'adeguamento degli edifici scolastici alle normative in materia di sicurezza.
Dopo i ritardi rilevati da Eurispes e organizzazioni sindacali [si veda PuntoSicuro del 21.10.3 e del 29.10.3], anche l’Anci ha voluto fare il punto sulla situazione organizando il convegno “Edilizia scolastica: da competenza locale ad emergenza nazionale”.
All'evento hanno numerosi Sindaci, assessori, tecnici comunali, hanno partecipato il Direttore per i servizi sul territorio del MIUR, il Direttore Generale per la Formazione, del Ministero dell'interno, rappresentanti del sindacato scuola, delle associazioni genitori e dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili.

I dati emersi hanno confermato la situazione pressoché di emergenza dell'edilizia scolastica e della sicurezza degli edifici scolastici: una percentuale fra il 50 ed il 70% degli edifici scolastici non ha ancora ottenuto il certificato di prevenzione incendi.
Numerosi fattori, secondo l’Anci, hanno concorso a causare tali ritardi nell’applicazione della normativa, primo tra tutti l’insufficienza delle risorse destinate alla edilizia scolastica. I finanziamenti statali [si veda PuntoSicuro del 4.11.3] rappresenterebbero un decimo del fabbisogno effettivamente necessario ad eseguire gli interventi sugli edifici scolastici, stimato fra i 14 ed i 18 miliardi di euro.
La complessità del quadro normativo, in particolare la complessità procedurale della normativa sulla realizzazione delle opere pubbliche, avrebbe inoltre contribuito ulteriormente all'allungamento dei tempi realisticamente necessari al completamento degli interventi. Non trascurabile è inoltre la difficoltà e delicatezza richiesta agli interventi su edifici che durante i lavori ospitano milioni di bambini e ragazzi e di lavoratori della scuola.

L' ANCI ha quindi presentato al Governo una serie di proposte, tra le quali una maggiore disponibilità di risorse finanziarie da parte dello Stato, l'attivazione dell'anagrafe degli edifici scolastici (prevista dalla legge 23/96), l'istituzione di un tavolo interministeriale per la valutazione dello stato di fatto e la definizione di piani di completamento degli interventi da parte di ogni singola amministrazione comunale e provinciale, individuando, per ciascuna delle situazioni, tempi tecnici e risorse necessari alla conclusione del programma di messa a norma.

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