
Dall’analisi dei near miss alla prevenzione degli infortuni sul lavoro

Bologna, 31 Gen – Il verificarsi nei mesi scorsi di numerosi infortuni mortali professionali che hanno coinvolto, in un unico incidente, diversi lavoratori, torna a porre necessariamente l’attenzione sul tema rilevante dell’analisi delle cause, della effettività delle misure di prevenzione e della gestione dell’emergenza nelle immediatezze dell’evento.
E riporta l’attenzione sulla segnalazione e analisi dei mancati infortuni, dei near miss, a cui il nostro giornale ha dedicato in questi anni molto spazio, con incontri/convegni, articoli e interviste, anche con riferimento al progetto Condivido. Infatti, le indicazioni sui fattori di rischio, sugli “eventi sentinella”, l’analisi degli infortuni mancati e delle non conformità rilevate, permettono di acquisire quelle informazioni utili prevenire anche i gravi infortuni mortali.
Per parlare di questi aspetti rilevanti per ogni strategia di prevenzione e cercare di soffermarsi sugli elementi che mettono in rilievo l’importanza di conoscere i near miss per prevenire gli infortuni veri, abbiamo intervistato, durante la manifestazione Ambiente Lavoro 2024 a Bologna, Giuseppe Campo e Armando Guglielmi (Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, Inail).
Giuseppe Campo aveva partecipato il giorno prima dell’intervista come relatore Inail al convegno “Infortuni mortali e plurimi sul lavoro: analisi delle esperienze, effettività delle strategie preventive e gestione coordinata degli interventi in emergenza” (19 novembre 2024) ed entrambi avrebbero partecipato, sempre come relatori, al seminario “L’impegno dell’Inail per la diffusione dei near miss” (20 novembre 2024). E l’intervista si è svolta, tra l’altro, in prossimità anche di un grave infortunio plurimo (quello avvenuto a novembre 2024 ad Ercolano in una fabbrica di fuochi d’artificio).
Cosa indicano le analisi sulle cause e le modalità in cui avvengono gli infortuni mortali plurimi?
Cosa sono i near miss? Perché è importante conoscerli e analizzarli?
Quali sono gli strumenti disponibili? Quali sono le principali azioni di ricerca sviluppate da Inail sul tema dei near miss?
Quali sono gli sviluppi attuali e futuri del progetto Condivido?
Cosa deve fare un datore di lavoro che vuole partecipare alla sperimentazione in materia di near miss?
Cosa sono le reti collaborative? Perché sono importanti e che funzione possono avere?
Cosa si intende con i piani mirati di prevenzione e qual è il loro ruolo?
L’intervista si sofferma su vari argomenti:
- Gli infortuni mortali plurimi e il legame con l’analisi dei near miss
- I near miss: gli strumenti disponibili e il progetto Condivido
- I near miss: le reti collaborative. i tre livelli e le aziende micro e piccole
Come sempre diamo ai nostri lettori la possibilità di visualizzare integralmente l’intervista e/o di leggerne una parziale trascrizione.
L’intervista di PuntoSicuro a Giuseppe Campo e Armando Guglielmi
Gli infortuni mortali plurimi e il legame con l’analisi dei near miss
Giuseppe Campo ha partecipato ieri, come relatore, al convegno di apertura sul tema degli infortuni mortali plurimi e si è parlato anche dell’analisi delle cause e delle modalità in cui questi infortuni avvengono. Cosa possiamo dire su questo importante tema prima di arrivare a parlare di near miss?
Giuseppe Campo: (…) Una prima considerazione va fatta. C'è uno stretto legame tra il convegno di ieri dedicato agli infortuni mortali plurimi e il convegno che, invece, avremo tra poco sui near miss, perché in termini di prevenzione poi i fattori di rischio, sembra strano, ma sono gli stessi. Ora la necessità, in realtà, di fare un focus sui plurimi deriva chiaramente dalla drammaticità di questi eventi che comportano il coinvolgimento e, purtroppo, il decesso di più lavoratori.
Nelle circostanze che ieri abbiamo evidenziato ci sono determinati accadimenti che si ripetono. È dell'altro ieri, l'episodio molto triste che è avvenuto Ercolano nell'esplosione di una fabbrica di fuochi di artificio (…). Si è poi detto che altre tipologie di evento che portano a questa concatenazione di eventi contemporanei, avvengono spesso in ambienti confinati e abbiamo anche una casistica legata molto agli infortuni sulla strada.
Però per questo aspetto legato alla strada, se andiamo a tracciare i dati nella banca dati Inail delle denunce, riguarda il complesso degli infortuni mortali che avvengono sia in occasione di lavoro che nei tragitti casa-lavoro e ovvero in itinere.
Parliamo ora di near miss. Ricordiamo innanzitutto cosa sono e perché è importante conoscerli e analizzarli…
Giuseppe Campo: I near miss sono i cosiddetti mancati infortuni, ovvero quell'incidente che per determinate circostanze non arriva a produrre un danno per il lavoratore. E perché sono importanti? Perché, come dicevo all'inizio, in realtà, dal punto di vista della prevenzione, dei fattori di rischio, ci forniscono delle informazioni che evidentemente danno il tempo di agire prima che avvenga un altro infortunio dello stesso tipo che però porta poi una conseguenza per il lavoratore.
Possiamo fare un esempio, con un caso a suo modo paradigmatico, l'infortunio mortale plurimo - ieri se n'è trattato al convegno - avvenuto sulla tratta ferroviaria di Brandizzo.
Lì purtroppo sono venuti a mancare cinque lavoratori impegnati sulla tratta. Teniamo conto che sulla scena in realtà erano presenti sette lavoratori. Ora, al di là delle indagini che sono in corso, lì abbiamo cinque infortuni mortali e due near miss. Cioè tutte e sette le persone che stavano in quella situazione in qualche modo erano esposte agli stessi fattori di rischio.
A volte stare un metro, un passo più indietro può determinare il non riportare conseguenze oppure andare incontro al fatto più grave, ovvero il decesso.
Dunque, le conseguenze sono distinte, ma i fattori di rischio sono gli stessi.
Questo è il motivo per cui è importante avere la capacità di raccogliere informazioni su near miss e poterne fare un'analisi che anticipa, diciamo, la possibilità e il ripetersi di tali accadimenti.
I near miss: gli strumenti disponibili e il progetto Condivido
Veniamo a questo punto a quelle che sono, in questo ambito, le ricerche e gli strumenti. Ne avete parlato e anzi ne parlerete durante il convegno che si terrà nel pomeriggio. Quali sono le principali azioni di ricerca sviluppate da Inail sul tema dei near miss?
Armando Guglielmi: Beh, come Inail Dimeila da anni stiamo affrontando specificatamente il tema dei near miss con un'azione denominata “Condivido”.
Condivido è nata attraverso una rete, attraverso una delle nostre reti consolidate, quindi le collaborazioni attive con dipartimenti di alcune università italiane e servizi di prevenzione delle ASL sui territori, diciamo, più sensibili al tema dei near miss.
L'obiettivo di Condivido è quello di offrire alle aziende, in particolare alle PMI, conoscendo la conformazione del tessuto produttivo italiano, metodologie e strumenti semplici che siano di supporto a loro nella gestione dei fattori di rischio. Quindi dare degli strumenti che siano in grado di intercettare soprattutto quegli “eventi sentinella” che, come anticipato poco fa da Giuseppe, hanno gli stessi fattori di rischio che portano poi, purtroppo, ad accadimenti infortunistici.
Anche noi come PuntoSicuro abbiamo parlato di questo progetto e sappiamo che è in continua evoluzione. Quali sono gli sviluppi futuri? Anzi a che livello siamo oggi del progetto Condivido?
Armando Guglielmi: Allora, ad oggi Condivido ha messo a punto due strumenti che sono una metodologia per l'analisi di tutti questi eventi non infortunistici e una piattaforma web.
Sono due strumenti a disposizione delle aziende ad accesso libero, quindi è un servizio gratuito. E ad oggi siamo nella fase di utilizzo/sperimentazione, nel senso che (…) stiamo sperimentando con le aziende e con le loro rappresentanze, quindi enti bilaterali, organismi paritetici, questi strumenti.
Questo percorso di sperimentazione ha l'obiettivo, da qui a un tempo, speriamo breve, di permetterci di definire, di raffinare ulteriormente questi strumenti perché noi vogliamo che diventino degli strumenti effettivamente utili al mondo delle imprese.
Una delle domande che volevo fare era appunto quella di come un'azienda può avvicinarsi a questi strumenti. Poniamo di avere davanti un datore di lavoro che può essere interessato a usarli. Perché farlo e, specialmente, cosa deve fare?
Armando Guglielmi: Intanto (…) si deve avere una predisposizione a voler sensibilizzare la propria struttura organizzativa, quindi la parte apicale ed anche i lavoratori, nella volontà di analizzare e gestire i rischi di tutti i mancati infortuni, ma anche di tutte le situazioni pericolose che non portano nemmeno a un near miss.
Come farlo? Noi come Inail siamo a disposizione per attivare localmente delle collaborazioni. Ovviamente Condivido si è sviluppato all'interno di un progetto di ricerca che prevede delle unità operative e, quindi, diciamo che stiamo attivando su diversi territori - grazie anche alla collaborazione degli organismi che sui territori fanno da raccordo tra noi istituzioni e le aziende - delle opportunità per far sperimentare, utilizzare questi strumenti alle aziende stesse.
Quindi, diciamo, il percorso più semplice è trovare il modo, nel proprio territorio, di come attivare una collaborazione in un'ottica di rete, ovviamente; cercando di definire, ad esempio, dei panel di aziende, di definire quali sono le rappresentanze più idonee alle imprese per arrivare a questa azione di collaborazione: sistema pubblico - sistema impresa.
C'è già una piattaforma online su cui un datore di lavoro può fare la richiesta o deve comunque sentire voi di Dimeila?
Armando Guglielmi: Allora, la piattaforma è stata messa a punto. Anzi, aggiungo, che a livello proprio di progettazione, a livello informatico, viene gestita dall'Università del Salento. Questo per rispettare qualsiasi problematica relativa alla privacy dei dati, alla gestione dei dati. La piattaforma è ad accesso libero (…).
I near miss: le reti collaborative. i tre livelli e le aziende micro e piccole
So che Giuseppe Campo ha parlato delle reti collaborative. Cosa sono queste reti collaborative? Perché sono importanti e che funzione possono avere?
Giuseppe Campo: Intanto distinguiamo le reti collaborative che vedono in sinergia il versante istituzionale e quello delle imprese, per proseguire l'illustrazione che ha fatto Armando sulla piattaforma Condivido.
Noi stiamo agendo come attività di ricerca su tre livelli.
Il primo è quello che abbiamo ascoltato, cioè mettere appunto gli strumenti che possano essere utili a tracciare, a registrare i near miss, i mancati infortuni e poterne fare le analisi. La domanda prima era come favorire, cioè come incentivare presso le imprese. Allora, sicuramente, attraverso un'opera di sensibilizzazione che può essere fatta in tanti modi. Noi collaboriamo con i servizi di prevenzione delle ASL, quindi con le Regioni nella loro attività di assistenza alle imprese, quindi attraverso i piani mirati di prevenzione.
L'altro aspetto, che stiamo curando come istituto, riguarda i meccanismi di incentivazione come quello legato allo sconto dei premi di tariffa. Quindi si sta cercando di inserire i requisiti per chi adotta, per chi compie l'analisi sui near miss come azienda, per poter accedere a uno sconto sul premio tariffario.
E poi c'è un altro aspetto che va considerato, il terzo livello.
Abbiamo gli strumenti, mettiamo a fuoco l'incentivo e dobbiamo far sì che l'azienda si senta, come ha detto Armando, da un lato garantita che entra in una piattaforma dove va a inserire delle informazioni che vedrà solo lei. Però se noi vogliamo portare a vantaggio della comunità, del sistema, questo tipo di dati, pure in forma anonima, non trattando il dato elementare, l'obiettivo è di arrivare poi a visualizzare delle tabelle di dati aggregati, cioè dei cruscotti statistici. Il percorso che stiamo compiendo ha anche questo obiettivo. E qui ritorna il punto della rete collaborativa.
Nella nostra realtà italiana le aziende sono per lo più aziende micro e piccole. Ora un'azienda medio-grande ha già un suo sistema probabilmente di gestione, e può meglio inserire la metodica di analisi dei near miss. Come poter però avvicinare anche la piccola impresa? Sicuramente attraverso le associazioni datoriali.
Ed ecco allora un esempio di rete collaborativa. Meglio ancora: non lo diciamo noi, non lo dice l'attività di ricerca, ma il decreto 81, l'articolo 51 indica negli organismi paritetici quella figura che può coadiuvare l'azione istituzionale sia in termini di controllo interno alle imprese stesse, sia in termini di supporto.
(…)
Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto
Alcuni articoli e interviste di approfondimento sul progetto Condivido:
- Near miss e miglioramento della sicurezza: l'ecosistema Condivido
- Near miss: verso un sistema nazionale di monitoraggio degli infortuni mancati
- Near miss e infortuni: un nuovo progetto per supportare le aziende

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Rispondi Autore: Carmelo Catanoso ![]() | 31/01/2025 (06:53:22) |
Per chi volesse approfondire, consiglio gli articoli sui Near Miss pubblicati da Puntosicuro l'11e il 14 maggio 2021 e il 17 maggio 2021. |