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Nel primo workshop osservato speciale sarà il cosiddetto SGSL, il Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro, cioè quel sistema di organizzazione dell’azienda finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza, cercando allo stesso tempo di massimizzare i benefici, minimizzando i costi.
“In Italia nessuna legge impone l’adozione di un sistema SGSL, anche se il Testo Unico sulla Sicurezza ne definisce le caratteristiche essenziali – ha spiegato Bianchi -. Questo non toglie che implementare un sistema SGSL significa prevenire in modo efficace ed efficiente gli incidenti sul lavoro, utilizzando un metodo concreto e oggettivo, che dimostra la volontà e lo sforzo organizzativo del datore di lavoro su questo fronte. Nel corso del convegno cercheremo di mettere a confronto diverse esperienze di adozione di un SGSL per dare indicazioni utili e concrete su come è meglio utilizzare questo utilissimo strumento”.
Nel secondo workshop invece si parlerà di analisi e di gestione delle informazioni sugli infortuni, a partire dall’European Statistic of Accidents at Work (ESAW) – progetto nato negli anni ’90 con l’obiettivo di utilizzare codici riconosciuti e definiti a livello europeo per la registrazione degli infortuni - fino ad arrivare al più recente Sistema Informativo nazionale di prevenzione nei luoghi di lavoro (sinp), un protocollo d’intesa tra diversi soggetti protagonisti della prevenzione degli infortuni in Italia, come l’INAIL, gli enti territoriali e il Mistero del Lavoro.
“Si tratta del naturale sviluppo di un protocollo in vigore dal 2002, in virtù del quale annualmente vengono forniti alle Regioni e alle ASL i dati relativi alle aziende registrate presso l’INAIL e quelli sugli infortuni e le malattie professionali – ha proseguito Bianchi -. La conoscenza dei rischi e degli incidenti sul lavoro è fondamentale per realizzare adeguate politiche di intervento, basate sulla definizione di priorità, di obiettivi omogenei e sostenibili e sulla valutazione di efficacia delle azioni intraprese”.
Il terzo workshop invece cercherà di focalizzare il legame che unisce la salute dei lavoratori con la protezione dell’ambiente e la gestione delle emergenze, attraverso l’analisi di casi di aziende a elevato rischio di incidente e la riflessione sul complesso problema dello smaltimento dei rifiuti industriali. Il quarto gruppo si concentrerà sulla formazione, partendo dal presupposto, sancito dalla legge, che la sicurezza sul lavoro comincia dall’addestramento dei propri dipendenti, che, attraverso corsi condotti da specialisti e tecnici competenti e qualificati, devono sapere che comportamenti adottare per prevenire gli infortuni. L’ultimo workshop sarà dedicato alla misurazione dell’efficacia delle azioni preventive e dei costi del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nelle aziende.
“Ogni giorno vengono denunciati all’INAIL più di 2.500 incidenti e 3 infortuni mortali – ha concluso Bianchi. Un massacro che colpisce soprattutto i giovani e che si traduce in un costo sociale pari a 28 milioni di euro, più del 3% del PIL. Ogni infortunio, oltre a essere un dramma per il lavoratore, si traduce per l’azienda in spese dirette, come le sanzioni, in costi indiretti, legati alla riduzione della produttività, e in costi meno evidenti ma ugualmente pesanti, come il danno all’immagine aziendale. Dalla non sicurezza derivano costi altissimi sia per le imprese che per la società, sicuramente non paragonabili ai costi legati agli investimenti in sicurezza”
Il convegno è aperto a tutti, anche ai non soci AIAS. La domanda di adesione al convegno è scaricabile dal sito www.aias-sicurezza.it.
Per maggiori informazioni:
Antonella Maia
Ufficio stampa AIAS
Tel 02 77790403
dsnet@networkaias.it
Emanuela Capitanio
Cell 347 4319334
Emanuela.capitanio@gmail.com
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Pubbliredazionale - PROGETTO SICUREZZA: Milano 1-2-3 Luglio 2010
I sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro, l’analisi delle informazioni su infortuni e malattie professionali, il legame tra rispetto dell’ambiente, risparmio energetico e gestione delle emergenze, la formazione del personale e la misurazione dell’efficacia delle azioni di prevenzione. Sono questi i temi che saranno discussi nella Mostra Convegno “Progetto Sicurezza”, organizzata dalla più importante associazione tecnica scientifica italiana nel campo della sicurezza sui luoghi di lavoro, meglio conosciuta con l’acronimo AIAS, con la collaborazione di INAIL, in programma dall’1 al 3 luglio il Palazzo delle Stelline di Milano.
Il convegno è l’iniziativa di punta messa in campo dalla più importante associazione tecnica scientifica italiana nel campo della sicurezza sui luoghi di lavoro in occasione del suo 35esimo anniversario di fondazione. Tre giorni di confronto tra professionisti fortemente voluti da AIAS per riflettere sulle azioni da compiere per diffondere la cultura della sicurezza nel Italia, soprattutto tra i giovani.
“Abbiamo deciso di festeggiare questi 35 anni di impegno e di fiducia nei valori per cui lottiamo con questo evento – ha commentato il Presidente di AIAS, Giancarlo Bianchi - La mostra convegno vuole essere un momento di incontro tra professionisti, per favorire il dibattito e la riflessione su un tema ancora troppo trascurato nel nostro Paese. Saranno analizzate diverse realtà, grazie anche alla presenza di stand espositivi, dove enti pubblici e privati potranno illustrare prodotti, servizi e soluzioni che si sono dimostrate efficaci per aumentare la sicurezza sul lavoro.”
Per discutere questi temi AIAS e INAIL hanno puntato su un format innovativo: nella prima giornata saranno organizzati cinque gruppi di lavoro, ognuno dei quali sarà moderato da due esperti - uno di INAIL e uno di AIAS - che gestiranno il dibattito. Sulla scorta di questi confronti si stenderanno cinque relazioni che, nella seconda giornata, saranno riunite in un unico documento di sintesi, che verrà presentato nella giornata finale a chi ha la responsabilità di attuare le politiche per una prevenzione efficace nel pubblico e nel privato.
“Abbiamo deciso di festeggiare questi 35 anni di impegno e di fiducia nei valori per cui lottiamo con questo evento – ha commentato il Presidente di AIAS, Giancarlo Bianchi - La mostra convegno vuole essere un momento di incontro tra professionisti, per favorire il dibattito e la riflessione su un tema ancora troppo trascurato nel nostro Paese. Saranno analizzate diverse realtà, grazie anche alla presenza di stand espositivi, dove enti pubblici e privati potranno illustrare prodotti, servizi e soluzioni che si sono dimostrate efficaci per aumentare la sicurezza sul lavoro.”
Per discutere questi temi AIAS e INAIL hanno puntato su un format innovativo: nella prima giornata saranno organizzati cinque gruppi di lavoro, ognuno dei quali sarà moderato da due esperti - uno di INAIL e uno di AIAS - che gestiranno il dibattito. Sulla scorta di questi confronti si stenderanno cinque relazioni che, nella seconda giornata, saranno riunite in un unico documento di sintesi, che verrà presentato nella giornata finale a chi ha la responsabilità di attuare le politiche per una prevenzione efficace nel pubblico e nel privato.
Nel primo workshop osservato speciale sarà il cosiddetto SGSL, il Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro, cioè quel sistema di organizzazione dell’azienda finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza, cercando allo stesso tempo di massimizzare i benefici, minimizzando i costi.
“In Italia nessuna legge impone l’adozione di un sistema SGSL, anche se il Testo Unico sulla Sicurezza ne definisce le caratteristiche essenziali – ha spiegato Bianchi -. Questo non toglie che implementare un sistema SGSL significa prevenire in modo efficace ed efficiente gli incidenti sul lavoro, utilizzando un metodo concreto e oggettivo, che dimostra la volontà e lo sforzo organizzativo del datore di lavoro su questo fronte. Nel corso del convegno cercheremo di mettere a confronto diverse esperienze di adozione di un SGSL per dare indicazioni utili e concrete su come è meglio utilizzare questo utilissimo strumento”.
Nel secondo workshop invece si parlerà di analisi e di gestione delle informazioni sugli infortuni, a partire dall’European Statistic of Accidents at Work (ESAW) – progetto nato negli anni ’90 con l’obiettivo di utilizzare codici riconosciuti e definiti a livello europeo per la registrazione degli infortuni - fino ad arrivare al più recente Sistema Informativo nazionale di prevenzione nei luoghi di lavoro (sinp), un protocollo d’intesa tra diversi soggetti protagonisti della prevenzione degli infortuni in Italia, come l’INAIL, gli enti territoriali e il Mistero del Lavoro.
“Si tratta del naturale sviluppo di un protocollo in vigore dal 2002, in virtù del quale annualmente vengono forniti alle Regioni e alle ASL i dati relativi alle aziende registrate presso l’INAIL e quelli sugli infortuni e le malattie professionali – ha proseguito Bianchi -. La conoscenza dei rischi e degli incidenti sul lavoro è fondamentale per realizzare adeguate politiche di intervento, basate sulla definizione di priorità, di obiettivi omogenei e sostenibili e sulla valutazione di efficacia delle azioni intraprese”.
Il terzo workshop invece cercherà di focalizzare il legame che unisce la salute dei lavoratori con la protezione dell’ambiente e la gestione delle emergenze, attraverso l’analisi di casi di aziende a elevato rischio di incidente e la riflessione sul complesso problema dello smaltimento dei rifiuti industriali. Il quarto gruppo si concentrerà sulla formazione, partendo dal presupposto, sancito dalla legge, che la sicurezza sul lavoro comincia dall’addestramento dei propri dipendenti, che, attraverso corsi condotti da specialisti e tecnici competenti e qualificati, devono sapere che comportamenti adottare per prevenire gli infortuni. L’ultimo workshop sarà dedicato alla misurazione dell’efficacia delle azioni preventive e dei costi del mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nelle aziende.
“Ogni giorno vengono denunciati all’INAIL più di 2.500 incidenti e 3 infortuni mortali – ha concluso Bianchi. Un massacro che colpisce soprattutto i giovani e che si traduce in un costo sociale pari a 28 milioni di euro, più del 3% del PIL. Ogni infortunio, oltre a essere un dramma per il lavoratore, si traduce per l’azienda in spese dirette, come le sanzioni, in costi indiretti, legati alla riduzione della produttività, e in costi meno evidenti ma ugualmente pesanti, come il danno all’immagine aziendale. Dalla non sicurezza derivano costi altissimi sia per le imprese che per la società, sicuramente non paragonabili ai costi legati agli investimenti in sicurezza”
Il convegno è aperto a tutti, anche ai non soci AIAS. La domanda di adesione al convegno è scaricabile dal sito www.aias-sicurezza.it.
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Antonella Maia
Ufficio stampa AIAS
Tel 02 77790403
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