Linee interpretative dell’Accordo sulla formazione dei RSPP: l’opinione dei lettori
Cari lettori,
continuano ad arrivare risposte in redazione rispetto alla richiesta di opinioni sulla approvazione delle linee interpretative dell’Accordo sulla formazione degli RSPP.
Pubblichiamo su questo numero la terza serie di dieci vostre opinioni.
AIFOS ha lanciato una raccolta di firme per una petizione al Parlamento Europeo che è possibile firmare sia oggi alla fiera di Modena, allo stand AIFOS, sia in seguito inviando un modulo di adesione con la propria firma via fax.
VIENI A FIRMARE LA PETIZIONE SULLA LIBERTA' DI FORMAZIONE ANNULLATA DA LINEE INTERPRETATIVE CONTRADDITTORIE, INCOERENTI E ILLEGITTIME
L’augurio è che gli spunti costruiti dai vostri interventi possano essere utili ai nostri legislatori per migliorare quello che un nostro lettore ha definito essere un abominio. Lo stanno facendo per la Legge finanziaria. Continuate a scriverci!
Luigi Matteo Meroni
Direttore di PuntoSicuro
Avevo letto sulla posta dell'Amblav della dichiarazione d'illegalità della FAD.
Non posso partecipare alla convention di Modena per manifestare la mia indignazione controqueste prese i posizione dei soliti burocrati.
Io come tanti altri ho conseguito l'attestato di RSPP attraverso il corso on line svolto da AIFOS con la docenza del dott. Vitale di cui ho apprezzato la preparazione e la competenza.
Le lezioni sono state chiarissime ed esaurienti.
Avete totalmente il mio sostegno contro queste ingiustificate prese di posizione.
Ringrazio per il continuo impegno.
G. Giorni
OLTRE ALLA VERGOGNA ALLA QUALE L'ITALIA SI E' ORMAI ABITUATA IL DANNO.
COME USCIRNE CON TUTTI I CORSI DA FARE E DA RIFARE PARALIZERANNO INTERI SETTORI.
G. PIRAS
A nome della Segreteria Nazionale della FIRS-SPP non possiamo che esprimere lo sdegno della nostra organizzazione sindacale, dei Responsabili e Addetti alla Sicurezza, ancora una volta colpiti da scelte burocratiche, anti storiche che danneggiano la nostra categoria.
Le linee interpretative si configurano per altro incostituzionali in quanto ledono la libertà d'insegnamento sancita dalla nostra Costituzione Repubblicana.
Durante la Convention Ambiente Lavoro che si terrà a Modena il prossimo 12 e 13 Ottobre si svolgerà la riunione straordinaria della Segreteria Nazionale della FIRAS-SPP per decidere le forme della nostra protesta non escludendo il ricorso alla magistratura, ordinaria e alla corte costituzionale, e alla corte di giustizia europea.
Roma 10 Ottobre 2006
il Segretario Generale
Giancarlo D'Andrea
Vergogna! è ancora poco!
Qui ci sono in gioco interessi di notevole entità.
Si tratta di una truffa bella e buona ai danni di chi lavora (o di chi vorrebbe lavorare), ai danni dei professionisti che tutto il giorno lottano con i Datori di Lavoro per portare a casa dei miglioramenti delle condizioni di lavoro.
Se non ci fossimo noi, a che punto sarebbe la sicurezza sul lavoro in Italia?
.. E poi, diciamolo chiaramente, quanti di quelli che ci terranno i corsi sono stati sul campo più di noi?
Quanti di questi si confrontano tutti i giorni col modo del lavoro e con i problemi economici presenti un po' ovunque?
Vergogna! è ancora poco!
Cordialmente
C. Sangalli
Responsabile della sicurezza dal '91, poi RSPP
FATEVI SENTIRE!!!
Spero possiate fare una azione energica per rendere pratici i corsi per RSPP.
Ho potuto parlare con consulenti che erano a Roma a contatto con la commissione stato-regioni e anche la loro linea di interpretazione era pratica: corsi del modulo B che fossero, per contenuto di dettaglio, idonei a piu' settori ATECO potevano essere considerati validi, senza pedissequamente ripetere moduli che, in parte, si sovrappongono inevitabilmente (i contenuti generali della movimentazione manuale sono gli stessi, indipendentemente dal settore; sono le applicazioni e le soluzioni pratiche che possono cambiare, dalla sanita', ai trasporti, all'industria, per esempio).
cordiali saluti
Ing. G. Costantini
consulente in materia di sicurezza e RSPP aziendale
Solo una considerazione:
"VERGOGNA!"
A. ing. Ansaloni (RSPP dal 2002)
“Quando il troppo stroppia”
Come spesso capita in Italia, dopo la reprimenda vogliamo essere i "primi della classe", ed ecco, dopo la sanzione della Commissione Europea, il D. Lgs. 195/03, che di per sé è ampiamente condivisibile: per fare il RSPP ci vuole consapevolezza e conoscenza.
Il problema è: "come si acquistano consapevolezza e conoscenza"; il Decreto al di là di fare riferimento ad un titolo di studio (almeno diploma di scuola media secondaria) e ad una professionalità legata all'esperienza e alla formazione, non si spinge oltre rimandando a un Decreto attuativo.
Il "bello" lo fa il Decreto attuativo che è lodevole nelle intenzioni, se non fosse per un particolare, a differenza di qualsiasi altra norma che prevede una "capacità certificata" (es. DM 818/84 o DPR 494/96), non solo indica un percorso formativo cui dovrà seguire un "abilitazione all'incarico", ma in maniera acritica sembra trascurare la presenza di "professionisti della sicurezza". Aspetto invece che "giustamente" è previsto dal DM 818/84 o dal DPR 494/96.
Tale situazione genera una serie di paradossi:
1) Se un "professionista" è RSPP di più realtà si trova a dover frequentare più moduli B in funzione delle realtà che gestisce senza considerare in alcun modo che, ad esempio, il rischio rumore o vibrazioni non cambia come approccio se sono una metalmeccanica o una falegnameria.
2) Alcuni, come me, sono docenti di corsi di formazione, cui poi dovranno partecipare come discenti.
3) Nostante la sicurezza sia la mia professione e le mie capacità siano l'unica garanzia perché un cliente continui a servirsi di me, mi si chiede un "aggiornamento Macchiavellico" (gli ATECO), che invece non mi viene chiesto come "esperto antincendio","coordinatore per la sicurezza" e/o "esperto in acustica".
4) Infine trattandosi di corsi di aggiornamento e non di qualifica, oltre a sottrarre ore alla professione non sono neanche deducibili al 100% come costi.
Ribadisco come spesso capita in Italia si fanno leggi pensando a qualcuno o a qualcosa, quindi non sempre rispondenti alla realtà in cui si vanno ad inserire (la legge, per quanto onerosa, può andare bene per una formazione continua degli RSPP interni, che comunque ricorreranno ugualmente a consulenze, è "spropositata" per quelli esterni.)
Cordiali saluti
ing. L. Pieri
Complimenti per l'iniziativa di prendere posizione su una cosa effettivamente deprimente.
E' umiliante per chi opera da anni nel settore della sicurezza, ricoprendo anche l'incarico di RSPP dal 1999, doversi sottoporre ad una burocrazia che tutto fa tranne che promuovere la sicurezza.La partecipazione ad un corso, se interessanti e stimolante, diventa un piacere, ma partecipare a corsi ripetitivi è noioso e non porta valore aggiunto, indispensabile per lo sviluppo della cultura della sicurezza.
Condivido pienamente la Vs posizione in merito e per questo che invio la presente E-mail.
Uniamo le forze per tentare di cambiare qualcosa e soprattutto per promuovere la vera sicurezza.
L. De Santis - RSPP - Giulianova (TE)
Egregio direttore mi chiamo Barbierato A. e sono un geometra che si occupa dal 1999 di igiene e sicurezza degli ambienti di lavoro di varie realtà delle province di Rovigo e Padova.
Con la presente sono pienamente d'accordo con il suo articolo apparso nel numero odierno di Punto Sicuro, tenendo presente che lo scrivente, in qualità di RSPP di più categorie lavorative ha già provveduto a partecipare a specifici corsi di aggiornamento on-line dei settori agricoltura e costruzioni organizzati dalla Confindustria del Veneto.
Spero che questa email, insieme a quelle di altri professionisti, possa essere da stimolo per una ridiscussione delle decisioni prese in merito alla FAD, altrimenti sarà veramente un'impresa coordinare lavoro e partecipazione ai corsi.
Distinti saluti
Barbierato A.
“Finalmente l’avete capito!”
Condivido pienamente il vostro disappunto, anche se bastava leggere il decreto per capirene la sua assurdità.
L'unica soddisfazione è vedere oggi lamentarsi anche tutti coloro che inizialmente avevano esultato per un decreto scritto da persone che non praticano di sicurezza.
ing. P. Fardin
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