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Linee interpretative dell’Accordo sulla formazione dei RSPP: l’opinione dei lettori

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Cari lettori,
continuano ad arrivare risposte in redazione rispetto alla richiesta di opinioni sulla approvazione delle linee interpretative dell’Accordo sulla formazione degli RSPP.

Pubblichiamo su questo numero le seconde dieci vostre opinioni.

AIFOS lancerà una raccolta di firme per una petizione al Parlamento Europeo che sarà possibile firmare sia alla fiera di Modena nei giorni 12 e 13 Ottobre, allo stand di AIFOS, che in seguito inviando un modulo di adesione con la propria firma via fax.

VIENI A FIRMARE LA PETIZIONE SULLA LIBERTA' DI FORMAZIONE ANNULLATA DA LINEE INTERPRETATIVE CONTRADDITTORIE, INCOERENTI E ILLEGITTIME

L’augurio è che gli spunti costruiti dai vostri interventi possano essere utili ai nostri legislatori per migliorare quello che un nostro lettore ha definito essere un abominio. Lo stanno facendo per la Legge finanziaria. Continuate a scriverci!

Luigi Matteo Meroni
Direttore di PuntoSicuro

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Ho frequentato il modulo C del corso per RSPP e devo esprimere tutto il mio disappunto per le materie del corso ,assolutamente inadeguate alle problematiche della sicurezza e molto simili ad un indottrinamento politico. Ho frequentato lo stesso corso presso il SUVA di Lucerna constatando un'abissale differenza, sia didattica che di contenuti, tale da paragonare i corsi Italiani a livello di quarto mondo. E'una vergogna.

Cordiali saluti

RSPP A. Vallino
 
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Vergogna, i corsi sono troppo lunghi, costosi e noiosi perchè ripetono
quello che un RSPP sa già, altrimenti che RSPP è?

RSPP S. Roppa

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Gentilissimo Direttore,
concordo pienamente sulla illogicità dell'impostazione della Formazione per RSPP e sulla necessità di un cambiamento della norma che altrimenti porterà ad un peggioramento dello stato della sicurezza dei lavoratori; già molti datori di lavoro hanno scelto di assumere in proprio il SPP e di trattare la sicurezza solo come un costo da ridurre.
Cordialmente.

E. Olcese

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Non sono assolutamente d’accordo, condivido tutto ciò che c’è scritto sull’articolo, solo che forse queste mail avrebbero avuto più effetto qualche mese fa, quando ancora tutto era da decidere… come ha fatto qualche vostro concorrente (AMBLAV) chiedendo di scrivere a tutti i presidenti di regione….

M. Armiraglio

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Sono un RSPP di settori diversi ed affianco la piccola impresa negli adempimenti di legge (commercio,servizio, piccola impresa officina meccanica, falegnameria, demolitori auto).
Mi sembra assurdo dover frequentare 4-5 moduli B sia per dispendio di tempo e per dispendio economico che dovrò far ricadere sui miei clienti
Oppure potrò rimandare l'incarico al datore di lavoro che con un corsettino di 16 ore (magari da me tenuto) sarà improvvisamente esperto.
Opero da 14 anni, sono fermamente convinto della validità dell'aggiornamento professionale ma non posso digerire questa folle imposizione.
AIUTO

M. Gili

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Gentile redazione
le scrivo per esprimere il mio malcontento riguardo a quanto previsto dal D.L.vo 195/03 sul percorso formativo per RSPP.
 
Sono un ingegnere chimico laureatosi presso il Politecnico di Torino che, dopo alcune brevi esperienze professionali ha deciso di occuparsi di sicurezza sul lavoro.
Deciso a farlo seriamente ho frequentato, sempre presso il Politecnico di Torino un Master in "Sicurezza Industriale ed Analisi dei Rischi" per un totale di circa 1000 ore tra lezioni e stage.

Successivamente ho frequentato un corso autorizzato dal Ministero degli Interni, presso VVF Comando Prov.le di Torino, con superamento dell'esame finale di cui all'art. 5 comma 7 del DM 25 marzo 1985.

Dal  2 maggio 2000, sono RSPP presso azienda metalmeccanica in cui lavorano circa 400 persone.
Come può vedere non mi occupo di sicurezza...."per caso" !

Eppure in base al Decreto 195/03, non avendo maturato al febbraio del 2003 una esperienza come RSPP di almeno tre anni, mi è stata riconosciuta soltanto la formazione "di base" prevista dal modulo A, mentre dovrò frequentare i moduli B e C.

Personalmente mi sento "preso in giro" da una norma che fino a ieri ha consentito praticamente a chiunque di occuparsi di sicurezza e che adesso invece, penalizza persone come me rispetto ad altri, magari meno qualificati, ma con qualche mese di esperienza in più.

Quanto ai corsi ho già frequantato il modulo C e, sinceramente, non ho tratto alcun beneficio per la mia preparazione professionale. Tutti argomenti già noti...., assolutamente niente di nuovo!!


Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete dedicarmi.

Cordiali saluti

R. Gatto

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Egregi Signori,
dopo quasi vent'anni di professione e dopo vari corsi di specializzazione in materia (molto più puntuali dei "banali" corsi previsti per legge) l'unico commento che mi viene spontaneo è:

<< Questa è la Repubblica Italiana o la repubblica delle banane?>>

Scusate l'amaro sfogo ma non posso far altro che associarmi a quanto contenuto nell'articolo del Dott. Luigi Matteo Meroni.
Definire una vergogna questa ignominia è ancora un complimento!

Ing. C. Forghieri

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Sono d’accordo con la vostra indignazione riguardo l'organizzazione dei corsi voluta da qui "bei signori" che hanno partorito tutto questo.
 
Nel mio caso specifico ho maturato anni di esperienza come dipendente nell'Unione Industriali di Lecco, membro delle commissioni ambiente e sicurezza di Federlombarda e soprattutto Confindustria (tra l'altro proprio nel periodo di emanazione della 626), da più di 10 anni sono titolare di uno studio di consulenza sempre sullasicurezza e ambiente, ho frequentato corsi di vario tipo; sono docente nei corsi per RSPP e ASPP nonchè per datori di lavoro e vario altro...
Devo fare il corso e mi trovo come docente un (scusate il temine) pivellino al quale ho insegnato a fare la 626 nelle aziendine due o tre anni fa!!!!
E' una vergogna!!!!
Non aggiungo niente poi sull'organizzazione dei corsi che "loro" vogliono.
Come a suo tempo per i Medici Competenti sarebbe opportuno riconoscere l'esperienza maturata negli anni (se dimostrata), e non obbligare a buttare al vento ciò che si è imparato!!

Cordiali saluti

Dott. Ing. C. Aldeghi

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E' perdita di tempo costringere gli RSPP a ripetere 9 volte il percorso formativo con argomenti che molto spesso si sovrappongono; è ancora più esilarante che la formazione di professionisti certificati Aidii ed Aias possa essere erogata da giovani ed inesperti funzionari degli Enti di controllo.
Cordiali saluti.

Ing. Lusignani E.

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Sulla questione della formazione RSPP non c'è nulla da aggiungere alla parola VERGOGNA!
E' ora di fare qualche cosa di concreto contro questo sistema di legiferazione inutile e dannosa.

Andiamo a striscia la notizia, chiamiamo il gabibbo o le iene oppure facciamo uno sciopero, ma troviamo il modo di farci sentire.

L. Re Ferrè

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