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La sicurezza sul lavoro nelle imprese dell’Emilia-Romagna

Bene la sorveglianza sanitaria, da migliorare la formazione e la gestione delle procedure di sicurezza. I risultati di un sondaggio sullo stato di applicazione del D.Lgs. 626/94.

Nel corso di un convegno organizzato dall’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna, sono stati illustrati i risultati di una indagine sullo stato di applicazione del D.Lgs. 626/94 nelle imprese sul territorio regionale.

La ricerca ha riguardato 1.087 imprese; il 33% delle quali sono piccolissime (da 6 a 9 addetti), il 30% sono piccole imprese (da 10 a 19), il 28% medie imprese (da 20 a 199), il 9% grandi imprese (più di 200). I comparti produttivi e di servizi presi in considerazione sono i più rappresentati nel territorio: metalmeccanico/elettrico/elettronico, commercio, edile, tessile/abbigliamento, chimico, trasporti, alimentare, scuola, attività immobiliari/informatica, alberghi e ristoranti.

Dalla ricerca risulta che il 96% delle imprese ha un Servizio di prevenzione e protezione e ha effettuato la valutazione dei rischi
L’applicazione delle norme sulla sicurezza è risultata migliore in alcuni comparti (chimico, alimentare, metalmeccanico) e in alcuni servizi (banche/assicurazioni, sanità, scuola).
Più carente, invece, nel comparto tessile/abbigliamento, legno, agricoltura, trasporti, ma anche in servizi come commercio, alberghi/ristoranti, attività immobiliari, noleggio, informatica.
E’ discreta l’ attuazione dei principi partecipativi del decreto 626, cioè quelli che interessano i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, presenti nel 66% delle aziende.
La presenza di queste figure è ritenuta importante per una positiva ed efficace applicazione del decreto.

Prendendo in considerazione la dimensione delle imprese, buoni livelli di applicazione della normativa sono stati rilevati nel 35% delle piccole imprese e nel 22% delle piccolissime imprese.
Queste imprese, anche per la struttura della norma, hanno più difficoltà di applicazione.
Il punto di criticità è stato individuato in 50 dipendenti: oltre tale limite la situazione è nettamente più favorevole. Per quanto riguarda le grandi aziende sono state rilevate carenze nell’applicazione del D.Lgs 626/94 nell’8% dei casi.

I punti deboli nell’organizzazione della prevenzione sono le attività di formazione ai dipendenti (solo nel 55% dei casi), la programmazione degli interventi preventivi e protettivi (c´è nel 68% delle aziende, ma solo nel 41% esiste un centro di responsabilità), la gestione delle procedure di sicurezza.

Al termine del lavoro di indagine sono stati individuati i “fattori vincenti” per un’efficace applicazione della 626/94 e una buona organizzazione aziendale:
-la presenza di un responsabile del Servizio di protezione aziendale con esperienza specifica,
-una completa valutazione dei rischi, l’attività di formazione,
-la programmazione delle procedure di sicurezza e l’istituzione di un centro di responsabilità che ne verifichi l’attuazione,
-la presenza e le buone relazioni con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza,
-il coinvolgimento del medico competente, dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dei dirigenti incaricati della valutazione dei rischi.
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