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La mancata formazione costa
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L’ignoranza costa, la formazione paga. Questa in estrema sintesi la conclusione di una recente indagine sull’ignoranza informatica; considerazione che tuttavia potrebbe essere estesa ad altri ambiti, ad esempio quello della sicurezza, qualora si indaghino i costi occulti della mancata formazione.
La recente ricerca di AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico ) e SDA Bocconi ha stimato che ogni anno l’improduttività nell’uso degli strumenti informatici costi alla sanità oltre 850 milioni di euro l’anno, pari all’0,84% della spesa sanitaria dell’intero Paese. Il 26% del personale ospedaliero e delle ASL è infatti risultato impreparato a utilizzare gli strumenti informatici di base.
Tali costi, secondo un esperimento dei ricercatori, potrebbero essere fortemente ridimensionati grazie a corsi di formazione per gli addetti con notevoli benefici nel risparmio di tempo perso.
In considerazione dei risultati sul costo del tempo improduttivo degli utenti la ricerca ha indagato sul possibile effetto che la formazione potrebbe avere nel ridurre tale costo. La verifica ha preso spunto dall’esperienza del National Health Service inglese, in cui è in corso un processo di formazione sull’ECDL (European Computer Driving Licence), prevista per la patente europea di uso del computer, che riguarda sia il personale medicoinfermieristico che lo staff tecnico-amministrativo. Secondo dati del NHS, dopo la formazione si ottiene un guadagno di 35 minuti al giorno come valore medio dell’intero campione. Se anche nel caso del personale italiano si verificasse lo stesso incremento di produttività il valore complessivo sarebbe dell’ordine di 2,7 miliardi di euro.
Nel tentativo di trovare un tale riscontro nel sistema italiano è stato condotto un esperimento di formazione sul personale dell’Ospedale di Legnano dove 28 medici hanno seguito un corso preparatorio al superamento dell’ECDL.
Dai risultati della sperimentazione è stato stimato che, relativamente alla riduzione di tempo perso, si otterrebbe un risparmio variabile tra i 675 euro l’anno per il personale medico e i 218 l’anno per il personale tecnico.
“Nel complesso il sistema sanitario risparmierebbe dunque circa 250 milioni ogni anno. In conclusione, il ritorno annuale della formazione, in termine di benefici complessivi (aumento di produttività più riduzione del costo dell’ignoranza), si aggirerebbe sui 2,156 miliardi.”
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L’ignoranza costa, la formazione paga. Questa in estrema sintesi la conclusione di una recente indagine sull’ignoranza informatica; considerazione che tuttavia potrebbe essere estesa ad altri ambiti, ad esempio quello della sicurezza, qualora si indaghino i costi occulti della mancata formazione.
La recente ricerca di AICA (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico ) e SDA Bocconi ha stimato che ogni anno l’improduttività nell’uso degli strumenti informatici costi alla sanità oltre 850 milioni di euro l’anno, pari all’0,84% della spesa sanitaria dell’intero Paese. Il 26% del personale ospedaliero e delle ASL è infatti risultato impreparato a utilizzare gli strumenti informatici di base.
Tali costi, secondo un esperimento dei ricercatori, potrebbero essere fortemente ridimensionati grazie a corsi di formazione per gli addetti con notevoli benefici nel risparmio di tempo perso.
In considerazione dei risultati sul costo del tempo improduttivo degli utenti la ricerca ha indagato sul possibile effetto che la formazione potrebbe avere nel ridurre tale costo. La verifica ha preso spunto dall’esperienza del National Health Service inglese, in cui è in corso un processo di formazione sull’ECDL (European Computer Driving Licence), prevista per la patente europea di uso del computer, che riguarda sia il personale medicoinfermieristico che lo staff tecnico-amministrativo. Secondo dati del NHS, dopo la formazione si ottiene un guadagno di 35 minuti al giorno come valore medio dell’intero campione. Se anche nel caso del personale italiano si verificasse lo stesso incremento di produttività il valore complessivo sarebbe dell’ordine di 2,7 miliardi di euro.
Nel tentativo di trovare un tale riscontro nel sistema italiano è stato condotto un esperimento di formazione sul personale dell’Ospedale di Legnano dove 28 medici hanno seguito un corso preparatorio al superamento dell’ECDL.
Dai risultati della sperimentazione è stato stimato che, relativamente alla riduzione di tempo perso, si otterrebbe un risparmio variabile tra i 675 euro l’anno per il personale medico e i 218 l’anno per il personale tecnico.
“Nel complesso il sistema sanitario risparmierebbe dunque circa 250 milioni ogni anno. In conclusione, il ritorno annuale della formazione, in termine di benefici complessivi (aumento di produttività più riduzione del costo dell’ignoranza), si aggirerebbe sui 2,156 miliardi.”
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