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FAD e RSPP. Lettera scritta ad AIFOS.

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Abbiamo ricevuto da un lettore un punto di vista sulla questione della validità della formazione a distanza (FAD) evidenziata dalla posizione presa recentemente da Aifos (vedere PuntoSicuro n. 1478) relativamente alla bozza in circolazione di linee interpretative dell’accordo stato regioni per la formazione degli RSPP.

Quanto scritto in premessa rispetto alla decisione della Regione Lombardia è una interpretazione dovuta alla fuorviante redazione del documento a cui il lettore si riferisce. Per dovere di cronaca informiamo che la circolare emanata dalla Regione Lombardia non dice nulla sulla formazione a distanza, ma le valutazioni del Dr. Alemani sono molto interessanti e rispecchiano il parere di molti RSPP che hanno scritto in redazione indignati da quanto sta accadendo.

 

 

Egregi signori,
ho scoperto poco fa con “grandissimo piacere” che la regione nella quale abito (Lombardia) ha deciso, probabilmente stimolata da qualche super esperto di formazione e comunicazione, che i corsi on line (FAD – così come la definiscono loro) non siano validi ai fine del D.Lgs. 195/03.
 
Vista l’atmosfera entusiasta che regna nel documento
(ndr: il riferimento è ad un documento diffuso da un sito web che riteniamo di non dover pubblicizzare in quanto contiene messaggi pubblicitari) mi chiedo chi possa aver fatto da consulente…..
 
Ora, visto che nel settore della sicurezza, che spero vivamente di abbandonare al più presto, regna l’incompetenza, la faciloneria e che metà delle grandi novità che sono state annunciate negli ultimi sei anni si sono rivelate essere banali scuse per raffazzonare ignobili documenti difficilmente applicabile nelle medio piccole realtà vi chiedo:
 
avete intenzione di prendere qualche provvedimento a tutela di chi, come me, preferisce utilizzare gli strumenti tecnologici che ci sono oggi a disposizione piuttosto che seguire noiosissime lezioni tenute da incompetenti sponsorizzati (attenzione, per incompetente sponsorizzato intendo persone che si sono trovate a tenere corsi su materie più o meno conosciute solo perché erano disponibili in quel momento, come qualche anno fa è capitato anche a me) costringendo le persone a costose trasferte senza nessun valore aggiunto rispetto ad un corso on line?
 
In altre parole, in sei anni che faccio questo mestiere, non ho ancora incrociato nessuno che abbia saputo affrontare i problemi di questa materia in modo scientifico e serio, volete dirmi che non è possibile trasmettere le corrette informazioni tramite un PC e ci vuole per forza l’unzione diretta da un docente?
 
Vorrei sapere se i nostri governanti siano al corrente che nel resto del mondo civile, ma anche solo in Italia in ambiti diversi dalla sicurezza sul lavoro, la formazione a distanza è considerata un ottimo strumento formativo?
 
Ho la vaga impressione che si stia passando da una giungla dove non esisteva professionalità ad una situazione nelle quale gli stessi soggetti si stiano tagliando la loro fetta di mercato millantando “serietà e tutela degli utenti” segando le gambe a chi possa rendere più facile (e meno dispendiosa) la vita ai loro stessi assistiti.
 
Saluti e…….W L’Italia.
 
Dott. Paolo Alemani.


 

 

 

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