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Dieci mosse per far svolgere un tirocinio in tutta sicurezza
Lucerna, 19 Set – In questi mesi PuntoSicuro ha affrontato dal punto di vista normativo gli obblighi di sicurezza di praticanti, stagisti e tirocinanti, ma non ha approfondito invece l’aspetto relativo ai fattori di rischio e alla particolare prevenzione e formazione necessaria.
A farlo è invece Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, con la nuova campagna “Tirocinio in sicurezza”.
La campagna parte da alcuni dati sugli incidenti che avvengono in territorio elvetico. Al di là dei numeri (in Svizzera ogni anno circa 25 000 apprendisti subiscono un infortunio professionale) le statistiche mostrano come, rispetto ai colleghi più esperti, gli apprendisti riportino infortuni con una frequenza decisamente superiore.
In particolare Suva ha preparato per la campagna il tesserino “STOP”, uno strumento (non collegato ad obblighi di legge) per dare supporto agli apprendisti.
All'inizio del tirocinio l'apprendista lo fa firmare al formatore professionale: il tesserino autorizza gli apprendisti a dire STOP in caso di pericolo. Infatti se una “ regola vitale” non viene rispettata, si devono sospendere subito i lavori ed eliminare il pericolo. Solo dopo si può riprendere l'attività.
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Un documento correlato alla campagna si intitola “10 mosse per un tirocinio in sicurezza. Materiale di approfondimento. Per i formatori professionali, gli apprendisti, i genitori interessati, i superiori”.
Presentiamo le dieci mosse per la sicurezza dei tirocinanti - destinate ai formatori professionali, agli apprendisti, ai genitori interessati e ai superiori nell’azienda formatrice - accompagnate dalle indicazioni pratiche relative a quanto dovrebbe fare l’apprendista e il formatore/superiore.
1 STOP in caso di pericolo!
Apprendista: “ho il diritto e il dovere di dire STOP in caso di pericolo e di sospendere i lavori” e mi informo sulle regole vitali di ogni attività. Per facilitare la lettura delle regole vitali, Suva le ha raccolte in un sito dedicato ai tirocinanti.
Formatore professionale, superiore: all’inizio del tirocinio spiego agli apprendisti quali sono le regole vitali da rispettare nel loro lavoro.
In particolare si sottolinea che “nessun lavoro è così importante da rischiare la vita. Tutti, anche gli apprendisti, hanno il diritto di sospendere i lavori in caso di minaccia per la propria vita e salute. Spesso ci vuole coraggio Di fronte a un pericolo i ritmi pressanti a volte ci impediscono di dire STOP e di sospendere l’attività. Spesso ci vuole coraggio e un’azienda alle spalle che lo permetta. In tutto questo i formatori professionali svolgono un ruolo centrale”.
2 Conoscere i pericoli e tutelarsi da questi
Apprendista: “rispetto le regole di sicurezza della mia azienda”.
Formatore professionale, superiore: “sin dall’inizio spiego agli apprendisti come praticare la sicurezza sul lavoro”.
Infatti “per non farsi male sul lavoro o ammalarsi, è necessario conoscere i potenziali pericoli in azienda e sapere come proteggersi al meglio. Per questo motivo, oltre alle “ regole vitali”, ci sono ulteriori regoli da rispettare. Lavorare e restare in salute: questo è un obiettivo di tutti. L’importante è che gli apprendisti capiscano l’importanza e la necessità di certe regole; solo così rispettarle sarà più facile”.
Ulteriori istruzioni per l’apprendista:
- “prima di accingermi a svolgere una nuova mansione, chiedo precise istruzioni;
- mi informo sul significato dei cartelli di sicurezza”;
- “applico sempre le regole di sicurezza”.
3 Attrezzature: so usarle?
Apprendista: “utilizzo macchine e impianti solo se sono stato autorizzato e istruito a farlo”.
Formatore professionale, superiore: “faccio in modo che le macchine e gli impianti siano sicuri. Gli apprendisti possono usarli solo se sono stati appositamente istruiti”.
Infatti spesso gli apprendisti “non conoscono il loro nuovo posto di lavoro e non sanno come utilizzare le macchine e le apparecchiature che incontrano per la prima volta sul loro cammino professionale. È quindi fondamentale istruirli in modo approfondito e graduale prima di lasciarli usare le attrezzature”.
E come addestrare qualcuno in modo corretto? Per prima cosa “il formatore professionale mostra come usare una determinata attrezzatura. Poi, l’apprendista dovrà ripeterne le mosse. Il formatore verifica se l’apprendista sta facendo le cose correttamente e gli mostra dove sbaglia, se necessario. Se necessario, bisognerà ripetere tutto daccapo. L’addestramento deve trattare anche i seguenti argomenti: impiego secondo il manuale del fabbricante; pericoli prevedibili; guasti prevedibili; eliminazione guasti; controlli necessari; DPI necessari”.
Ulteriori istruzioni per l’apprendista:
- “prima di usare per la prima volta un apparecchio o una macchina chiedo sempre istruzioni;
- svolgo i controlli necessari e utilizzo l’attrezzatura di lavoro secondo l’uso previsto;
- uso sempre i dispositivi di protezione individuale;
- in caso di guasti o anomalie sospendo i lavori. Solo un tecnico o uno specialista può eliminare i guasti. Riprendo l’attività solo dopo che l’attrezzatura è stata riparata”.
4 Lavori rischiosi: sì, ma solo se pianificati
Apprendista: “se devo fare un lavoro pericoloso, procedo con scrupolosità e metodo. Mi prendo tutto il tempo necessario per farlo”.
Formatore professionale, superiore: “spiego agli apprendisti come svolgere i lavori pericolosi in modo scrupoloso. Concedo loro tutto il tempo che serve”.
Si ricorda che spesso gli infortuni gravi sono dovuti “a una scarsa pianificazione dei lavori, a una carente comunicazione, a misure di sicurezza incomplete, a fretta, improvvisazione o a una mole ingestibile di lavoro. Ancora più importante è il fatto che i lavori siano sempre pianificati con cura e non vengano fatti di fretta”.
Queste sono le quattro domande cruciali alle quali devono rispondere gli apprendisti per riconoscere i pericoli, pianificare i lavori e svolgerli in condizioni di sicurezza: L’incarico è chiaro? I lavori sono stati pianificati? La sicurezza è garantita? Ho tutto sotto controllo?
5 Chiedere non è peccato
Apprendista: “ho il diritto di fare domande e questo diritto lo esercito”.
Formatore professionale, superiore: “incoraggio gli apprendisti a fare domande se hanno dei dubbi”.
Il documento sottolinea che “ogni inizio è difficile. Questo si vede anche nel rischio di infortunio tra gli apprendisti, decisamente più elevato rispetto ai colleghi con più esperienza. Gli apprendisti hanno il diritto di fare domande finché non hanno chiarito tutti i dubbi. Se per dubbi o insicurezza si corre il rischio di subire un infortunio, a maggior ragione gli apprendisti hanno il sacrosanto dovere di chiedere. Chiedere non è peccato Spesso gli apprendisti non osano fare domande, per paura di sbagliare o fare una figuraccia. Quindi: prendere sempre sul serio le domande degli apprendisti; non ci sono domande stupide, ma solo risposte stupide; una persona di riferimento è sempre utile; bisogna motivare gli apprendisti a fare domande; una cultura aperta in materia di comunicazione facilita questo compito; le questioni confidenziali vengono trattate con discrezione”.
6 DPI: niente di più ovvio
Apprendista: “uso sempre i dispositivi di protezione individuale (DPI). Per me questo è del tutto normale”.
Formatore professionale, superiore: “faccio in modo che gli apprendisti ricevano e usino sempre i DPI. Anch’io do il buon esempio”.
Si ricorda che i dispostivi di protezione individuale “servono a proteggere la persona da eventuali infortuni e malattie professionali. Non possono eliminare i pericoli, ma servono a ridurre o a eliminare le conseguenze avverse dei pericoli”.
Ulteriori istruzioni per l’apprendista:
- “uso sempre i DPI e rispetto le regole di sicurezza;
- osservo i cartelli di sicurezza che mi invitano a usare i DPI;
- ho cura dei miei DPI;
- porto al formatore i DPI difettosi, vecchi e non più igienici affinché me li sostituisca”.
7 No alle distrazioni
Apprendista: “sul lavoro mi concentro e non mi faccio distrarre. Neppure dal telefonino”.
Formatore professionale, superiore: “stabilisco regole chiare per l’uso del telefonino. Lo stesso vale per l’ascolto di musica e altre distrazioni”.
Infatti “ disattenzione e distrazione sono la causa principale di infortunio sulle strade. Chi si distrae o è disattento, ha tempi di razione più lunghi e questo aumenta il rischio di infortunio. Le distrazioni rallentano i riflessi, come quando ci si mette al volante con un tasso alcolemico dello 0,8 per mille. Anche sul lavoro questo è fonte di infortuni. Ci si distrae quando si è attratti da qualcosa che sta intorno a noi. La disattenzione invece è uno stato mentale, come quando uno ha la testa fra le nuvole o è immerso in altri pensieri”.
Ulteriori istruzioni per l’apprendista:
- “quando lavoro non mi faccio distrarre dal cellulare (niente chiamate o sms), dalle mail, dai social media e dalla musica alta;
- mi programmo il tempo in cui leggere le mail e gli sms, in modo da concentrarmi totalmente quando lavoro;
- evito di farmi interrompere continuamente dai colleghi dicendo loro chiaramente quando devo concentrarmi;
- se mi dedico ad attività rischiose, evito di farmi distrarre. Se non sono concentrato, interrompo quello che sto facendo oppure cambio attività (se posso);
- evito di fare due cose alla volta e mi concentro solo su un compito;
- durante la giornata di lavoro mi concedo le mie pause".
8 Freschi e riposati al lavoro
Apprendista: “vado al lavoro riposato. Se mi capita ogni tanto di arrivare stanco sul lavoro, lo dico al superiore e non faccio lavori pericolosi”.
Formatore professionale, superiore: “se mi accorgo che uno dei miei apprendisti ha la faccia stanca, ne parlo con lui. Non gli affido una mansione che potrebbe essere pericolosa per lui o gli altri”.
La stanchezza “induce un calo dell’attenzione e allunga i tempi di risposta dell’individuo. Chi non dorme per 24 ore, ha la stessa capacità di reazione di una persona che si mette al volante con un tasso alcolemico dell’1 per mille. E questo aumenta notevolmente il rischio di infortunio”. Alcuni studi dimostrano che “i lavoratori con problemi di sonno registrano un rischio di infortunio del 60 per cento maggiore rispetto a chi ha un sonno regolare”.
9 Alcol e lavoro: un binomio ad alto rischio
Apprendista: “quando lavoro sono sempre sobrio. Prima e durante il lavoro l’alcol e le droghe sono un tabù”!
Formatore professionale, superiore: “stabilisco regole chiare e precise per quanto riguarda il consumo di alcol e droghe. Faccio in modo che tutti le rispettino”.
Si segnala che l’alcol e le sostanze inebrianti “alterano la sensibilità e rallentano i riflessi facendo aumentare il rischio di infortunio per gli apprendisti e i colleghi”.
Ulteriori istruzioni per l’apprendista:
- “vado al lavoro sobrio;
- prima e durante il lavoro l’alcol e le droghe sono un tabù!
- se ho problemi di dipendenza, mi rivolgo a una persona di fiducia o a un consultorio. Non voglio mettere a repentaglio il mio lavoro”.
10 Sì allo sport, ma senza eccessi
Apprendista: “quando faccio sport sto attento a non farmi male. Rispetto le istruzioni del mio istruttore sportivo”.
Istruttore sportivo: “le mie lezioni di sport sono concepite in modo tale che nessuno possa farsi male. Gli allenamenti si svolgono in base alle capacità degli apprendisti”.
Si ricorda che le lezioni di sport nelle scuole professionali “servono ad avvicinare gli apprendisti alle diverse tipologie di sport. Una sana attività fisica giova alla salute e allo spirito, con effetti duraturi. Chi è in buona forma fisica subisce meno infortuni in generale (ad es. meno infortuni per inciampo)”.
Ulteriori istruzioni per l’apprendista:
- “rispetto le regole delle varie discipline sportive;
- rispetto le istruzioni del mio istruttore sportivo;
- mi comporto correttamente e sto attento a non far male a me stesso e agli altri;
- se c’è il pericolo che possa farmi male, dico STOP e interrompo l’attività sportiva;
- mi tengo in forma allenandomi regolarmente (minimo 1 volta alla settimana)”.
Concludiamo ricordando che sul sito dedicato alla campagna è possibile scaricare ulteriori informazioni per apprendisti e formatori e visionare il video della conferenza stampa “Tirocinio in sicurezza”.
N.B.: I riferimenti legislativi contenuti nei documenti di Suva riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti gli apprendisti e tirocinanti.
Suva, “ 10 mosse per un tirocinio in sicurezza. Materiale di approfondimento. Per i formatori professionali, gli apprendisti, i genitori interessati, i superiori”, luglio 2013 (formato PDF, 134 kB).
RTM
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Rispondi Autore: adriana marchioni - likes: 0 | 19/09/2013 (10:17:41) |
GRAZIE !!! finalmente qualcosa per i tirocinanti, io mi occupo di inserimento lavorativo attraverso tirocinio di persone disabili e svantaggiate, e sto cercando di capire come poter supportare al meglio la ditta ospitante nella formazione generica al tirocinante, trattandosi poi di persona con disabilità intellettiva o psichica, le cose vanno mediate e pensate in modo personalizzato, se qualcuno di voi ha altri suggerimenti sul tema ringrazio anticipatamente |