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Convegni e corsi senza controlli

Convegni e corsi senza controlli

Assemblea 2017 dell’AiFOS: preoccupazione per le continue violazioni nell’organizzazione di convegni e corsi da parte di soggetti che non ne hanno titolo. A cura di Rocco Vitale.

 

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Nel corso della partecipata Assemblea 2017 dell’AiFOS, alla presenza di 250 delegati, sono emersi con sempre maggiore preoccupazione le continue violazioni nell’organizzazione di convegni e corsi da parte di soggetti che non ne hanno titolo.

 

A seguito del recente Accordo Stato Regioni del 7 luglio 2016, che entrerà pienamente in vigore il 7 luglio p.v., sono stati di fatto aboliti - quali soggetti formatori - gli Enti Bilaterali. In questi casi si è assistito ad un vero e proprio “miracolo” e nel giro di qualche giorno i “bilaterali” sono diventati “Organismi Paritetici” con un bel cambio di casacca e sotto cui agiscono le stesse persone.

 

L’Accordo, però - in questi casi - è molto chiaro e richiede sia ai “Paritetici” e sia alle Associazioni sindacali datoriali e dei lavoratori che devono soddisfare sia la rappresentatività  in termini comparativi sul piano nazionale con la valutazione dei seguenti criteri:

  1. Consistenza numerica degli associati
  2. Ampiezza e diffusione delle strutture organizzative
  3. Partecipazione alla formazione e stipulazione dei contratti nazionali collettivi di lavoro
  4. Partecipazione alle controversie di lavoro.

 

Un capitolo specifico riguarda molte cosiddette associazioni datoriali che non sono altro che aziendine che si sono trasformate in associazione per proseguire una attività (spesso di basso livello) a soli fine di business.  Associazioni datoriali costituite da pochi imprenditori che firmano contratti (in Italia sono stati depositati oltre 700 CCNL) con altrettanti ed ignoti sindacati di lavoratori. Forse avranno atti e carte notarili con tanto di bollo ma, dietro la carta, si trova il vuoto associativo e di rappresentanza. Più tragica è la costituzione di associazioni sindacali di lavoratori costituite, però, da datori di lavoro e che delegano la formazione a singoli professionisti o piccole aziende che non ne possiedono titolo.

 

Non risolve il problema il cosiddetto accreditamento regionale, differente da regione a regione, senza alcun riconoscimento reciproco, che non è sottoposto a nessun controllo e verifica. Del resto l’accreditamento riguarda la sede e non certamente la capacità e la professionalità per erogare la formazione della salute e sicurezza.

 

Ciò che stupisce, frutto della quasi totale assenza di controlli e relative denunce, è l’incredibile pubblicizzazione di crediti con palese violazione delle norme. E’ ancor più grave è che, spesso, funzionari pubblici, anche di organismi ispettivi e di vigilanza, partecipino a questi eventi assicurandone una sorta di legittimazione.

 

AiFOS chiede a tutti gli organismi di vigilanza di attivare seriamente una politica di controlli. Non sono necessarie particolari indagini poiché è sufficiente monitorare molti di questi enti (i cui nomi sono ben noti e conosciuti) ed effettuare controlli immediati durante lo svolgimento di convegni o di corsi di formazione.

Questi fenomeni irregolari sono deleteri per l’intero sistema e per coloro che operano con serietà e consapevolezza con l’obiettivo di tutelare i datori di lavoro e dare ai lavoratori un contributo ai fini di migliorare la loro salute e la sicurezza.

 

 

Rocco Vitale

Presidente Aifos

 

 

Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano - Accordo 7 luglio 2016 - Accordo finalizzato alla individuazione della durata e dei contenuti minimi dei percorsi formativi per i responsabili e gli addetti dei servizi di prevenzione e protezione, ai sensi dell'articolo 32 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni.

 



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Pubblica un commento

Rispondi Autore: Rolando Dubini - likes: 0
20/06/2017 (07:58:05)
A Milano la Procura, su stimolo degli upg dell'Azienda Sanitaria, si sta muovendo, e sono aperti alcuni Procedimenti penali, con richieste di rinvio a giudizio per alcuni esponenti di soggetti formatori nazionali di cui all'ottimo articolo di Rocco Vitale, che coinvolgono anche sfortunati soggetti formatori locali che per il rilascio degli attestati si sono avvalsi dei suddetti soggetti nazionali.
Rispondi Autore: Paul Noire - likes: 0
20/06/2017 (11:06:06)
.....finalmente qualcuno si sveglia. è da tanto che cerco di evidenziare la situazione ma sempre senza alcun risultato. adesso invece pare che la cosa sia presa in considerazione. speriamo bene.
per ciò che concerne gli accreditamenti regionali, tengo a precisare che la R.A.S. oltre alla solita documentazione, chiede il curriculum dei docenti. più controlli di così? Saluti
Rispondi Autore: Ilaria Bigliazzi - likes: 0
20/06/2017 (11:37:04)
Sarebbe bello che prima di scrivere in maniera generica vi informaste. Ci sono molte imprecisioni in quello che scrivete in questo articolo. La mala informazione danneggia tutti e crea effetti contrari. Dando informazioni non corrette, ottenete proprio quello che dite ovvero: diminuzione di fiducia in certi sistemi, inadempienza alle normative, diminuzione di controlli. Buon lavoro a voi
Rispondi Autore: Davide - likes: 0
20/06/2017 (14:28:15)
La formazione migliore si fa in azienda mediante RSPP MC RLS DL e personale interno con esperienza sui vari processi lavorativi.
Pensare di arrivare dall'esterno ad insegnare in un'attività che non si è mai vista prima e non si è mai vissuta è pura utopia o semplicemente attività commerciale fine a se stessa.
Personalmente quando mi sono trovato di fronte funzionari ASL/ATS che hanno visto come si è sviluppato il processo formativo interno, ho avuto solo riscontri positivi da parte degli ispettori .
Rispondi Autore: Giancarlo Giannone - likes: 0
20/06/2017 (15:47:49)
Vorrei aggiungere che ci sono aziende a carattere nazionale, che sono accreditate, per esempio in Lombardia, e i loro associati svolgono attività formativa in altre regioni, millantando una specie di inesistente accreditamento "nazionale" e senza chiedere la collaborazione degli organismi paritetici. Gli ispettori dovrebbero intervenire anche su questi soggetti.
Rispondi Autore: Nico Favale - likes: 0
20/06/2017 (21:20:37)
Ci sono anche studi di consulenza che si comprano marchetti di organizzazioni che hanno aderito ad altre organizzazioni nazionali per avere una certa legittimazione. Ci sarebbe molto da approfondire
Rispondi Autore: Giancarlo Giannone - likes: 0
20/06/2017 (21:59:26)
Sono assolutamente d'accordo con Nico Favale, c'è anche questa situazione, che forse è quella più diffusa.
Rispondi Autore: Sandra Zanda - likes: 0
21/06/2017 (15:36:08)
....e aggiungo..oltre agli Studi di consulenza vari che svolgono corsi sulla sicurezza in base ai vari Accordi Stato Regioni, che gli attestati vengono Certificati da questi Enti "accreditati" non so in quale Regione valli a pescare..(boh!) senza nessun controllo nè di come si sono svolti i corsi, nè chi sono i docenti..ecc..insomma nulla di nulla! a questo punto mi chiedo:a cosa mi serve essere Accreditato in Regione se tutti comunque possono fare di tutto senza nessun accreditamento Regionale! Praticamente si vendono gli attestati senza neanche fare il corso...credetemi, non se ne può più di combattere tutti i santi giorni queste battaglie; senza parlare poi delle New entry ...le Scuole Guide..ebbene sì..adesso ci sono pure loro! tanto non controlla nessuno! ho visto/sentito docenti che a malapena sapevano parlare l'italiano..( quali criteri di qualificazione previsti da D.I.06-03-13), senza nessun titolo, nessuna esperienza ..veramente non sapevano neanche dove avevano i piedi! Aiuto...fate qualcosa, si parla tanto di prevenzione, cultura della sicurezza, creare nuove coscienze e lavoratori più consapevoli e invece si sta remando al contrario. Un esempio, col nuovo Acc. Stato Reg.del 7/7/16 si è fatto un passo indietro con la formazione dei lavoratori,ridando ai DL la possibilità di certificare loro la formazione..ebbene si è tornati alla vecchia 626/94 quando il DL faceva finta di fare una riunione con i lavoratori,dove si metteva a verbale gli argomenti trattati, firma dei presenti e ...via tutto posto! obbligo adempiuto! Aiuto...fate qualcosa..ben vengano i controlli per tutti gli operatori del settore..Associazioni,enti, agenzie Formative e compagnie varie... scusate la foga..ma sono proprio Arrabbiata!


Rispondi Autore: Francesco B. - likes: 0
22/06/2017 (11:33:07)
Sempre forma e mai sostanza.
Sacrosanto esigere che i formatori siano competenti, che gli attestati siano veritieri, ma vi siete mai chiesti perchè siamo arrivati a questo sfascio? Perchè noi, in qualsiasi ambito, privilegiamo il pezzo di carta alla reale competenza; parafrasando i dialoghi socratici una persona è competente perche ha l'attestato, non ha l'attestato perchè è competente.
Quindi fabbrichiamo attestati e li vendiamo e acquistiamo sempre nell'ottica di salvare la forma, tanto lo si fa in ogni ambito, dalle lauree in Albania in giù.
Il problema è che per formazione si intende insegnamento e così è stata istituzionalizzata.
I pedagogisti sanno, a ragione, che formare non è insegnare, ma qualcosa di ben più complesso e l'etimologia del termine è esplicita: formare significa dare una forma.
Noi non formiamo il lavoratore, egli è già un individuo plasmato, tutt'al più possiamo addestrarlo, nel senso di trasmettere le corrette modalità di comportamento.
Perchè non si discute mai di CONTENUTI della formazione? Perchè si "declassa" la formazione in campo (fondamentale in quanto unico momento nel quale si può trasmettere un comportamento) perchè non è conforme ai sacri testi (vedi articolo su punto sicuro del 15/6)? Pechè insistere nel trasmettere valanghe di informazioni che non hanno alcuna utilità pratica?
Ritengo che dovremmo tutti, a partire dalle istituzioni, ripensare alla formazione, privilegiando la sostanza e l'efficacia e valorizzando le reali competenze, sia di chi la impartisce che di chi la riceve.
Rispondi Autore: Claudio Aradori - likes: 0
06/07/2017 (16:41:43)
Francesco B. , perchè la gran parte di queste associazioni sparirebbe.

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