Come migliorare la qualità della formazione in materia di sicurezza?
La formazione in materia di salute e sicurezza è indubbiamente una delle colonne portanti di ogni strategia di prevenzione di infortuni e malattie professionali. È proprio partendo da un’adeguata conoscenza dei rischi, delle specifiche condizioni in cui il lavoratore si trova ad operare e delle prassi operative sicure, che può funzionare un sistema di prevenzione.
Tuttavia, oggi non basta più parlare genericamente di formazione. In un paese come l’Italia in cui la formazione alla sicurezza è piena di chiaroscuri - ottimi esempi formativi, ma anche grandi carenze, formazioni inidonee, non conformi alla legge o solo apparenti – è necessario parlare di formazione di qualità.
E per farlo è necessario, innanzitutto, chiedersi cosa si intenda per qualità e quali possano essere i criteri di una buona formazione.
Per parlarne e fare qualche passo in avanti vero una formazione più efficace, il Centro di Ricerca sullo Sviluppo di Comunità e la Convivenza Organizzativa (CERISVICO), Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, ha condotto uno studio per analizzare e organizzare le prove scientifiche che definiscono i concetti di qualità ed efficacia nella formazione sulla sicurezza.
I risultati della prima fase di questa ricerca sono stati poi presentati in un webinar – dal titolo " Qual è la migliore formazione per investire in sicurezza? Videoconferenza, aula o e-learning?" – che si è tenuto il 15 maggio 2024.
L’articolo si sofferma sui seguenti argomenti:
- La ricerca dell’Università cattolica e i criteri per una buona formazione
- Qual è la migliore formazione per investire in sicurezza? Videoconferenza, aula o e-learning?
La ricerca dell’Università Cattolica e i criteri per una buona formazione
La ricerca, condotta, nella sua prima fase, da gennaio a marzo 2024, ha previsto un’analisi della letteratura internazionale più recente, integrata con interviste a figure esperte nel panorama italiano.
Ad esempio, è emerso che una formazione efficace in salute e sicurezza sul lavoro deve iniziare da una adeguata definizione di cosa si intenda per “salute e sicurezza”.
Inoltre - come ricordato nell’articolo Per una formazione di qualità: come investire “in sicurezza”, curato da due docenti dell’Università Cattolica – si rileva che “tanto più la formazione – ai lavoratori come ai preposti o ai datori di lavoro - si discosta dalla pura trasmissione di concetti e regole, ma si propone di impattare sugli atteggiamenti, sulle relazioni, sulle competenze trasversali, tanto più essa ha potenzialità di incidere nelle prassi quotidiane, creando un clima di accettazione e di valorizzazione diffusa della sicurezza e della salute”.
E, dunque, per formare in materia di sicurezza, “può non bastare attivare un percorso di apprendimento di nuove conoscenze e tecniche, ma serve accedere anche a nuove dimensioni: il piano delle motivazioni, delle relazioni, degli atteggiamenti professionali, della leadership e della comunicazione tra colleghi”.
Si sottolinea poi che la progettazione della formazione “è ancora spesso deficitaria quando si parla di formazione alla SSL, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di un effettivo trasferimento nei comportamenti quotidiani”.
La progettazione deve, ad esempio, tener conto di chi saranno i “destinatari” e del “contesto organizzativo”. Una formazione di qualità “non può limitarsi a promuovere l’interazione tra partecipanti o tra partecipanti e formatore, quando possibile, ma anche facilitare il confronto con messaggi spiazzanti e controintuitivi, o aprire momenti di contradditorio per stimolare riflessione critica”.
Riguardo poi alle metodologie formative – continuano le ricercatrici – “più che la specifica modalità con cui la formazione viene erogata, es. in presenza, o e-learning, ciò che conta è la sua coerenza con gli obiettivi di apprendimento proposti; la sua ricchezza e capacità di ancorarsi ai contesti e bisogni specifici, la sua multimodalità”.
La ricerca, che si sofferma anche sul tema della valutazione degli apprendimenti e dell’impatto della formazione, indica poi che per delineare una formazione di qualità i criteri verso cui è necessario orientarsi sono: “una definizione chiara e accurata dei risultati attesi di apprendimento; una progettazione il più possibile basata sui bisogni formativi e sulle caratteristiche specifiche del target; l’imprescindibilità del coinvolgimento e della interazione con e tra partecipanti come leve per la motivazione e per la finalizzazione nella pratica; la qualità e adeguata articolazione dei metodi di valutazione”.
Qual è la migliore formazione per investire in sicurezza? Videoconferenza, aula o e-learning?
Per affrontare questi temi si è poi tenuto il 15 maggio 2024 il webinar " Qual è la migliore formazione per investire in sicurezza? Videoconferenza, aula o e-learning?", organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, da Mega Italia Media e da Vega Formazione.
Il webinar, che i nostri lettori possono visualizzare integralmente, ha previsto innanzitutto la presentazione della prima parte dei risultati della ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, a cura della prof.ssa Laura Galuppo e della prof.ssa Diletta Gazzaroli (Facoltà di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore).
Le due docenti hanno presentato i processi di analisi della letteratura e di raccolta e analisi dati, attraverso le interviste, soffermandosi anche sui “facilitatori” e sulle “barriere” per una progettazione di qualità.
Successivamente si è tenuta una breve “tavola rotonda” in cui tre diversi attori in materia di salute e sicurezza sul lavoro hanno approfondito specifiche tematiche scelte dalle due docenti:
- Fabio Pontrandolfi (Responsabile salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – Confindustria): “Creare cultura e consapevolezza diffuse della sicurezza e della formazione”
- Marco Masi (Comitato Tecnico Interregionale Appalti e Sicurezza): “Sfide e prospettive, non solo normative, in tema di formazione alla salute e sicurezza sul lavoro”
- Renata Borgato (consulente e formatrice): “Buone pratiche di formazione? Esempi virtuosi di progettazione e formazione alla salute e sicurezza sul lavoro”
Nella terza parte del webinar sono state presentate alcune testimonianze e indicazioni sulle sfide nella pratica formativa attraverso gli interventi di Federico Maritan (Direttore Tecnico Vega Formazione) e Pietro de’ Castiglioni (Responsabile Area Produzione Corsi Mega Italia Media), che hanno permesso di entrare nel dettaglio delle caratteristiche, limiti e vantaggi della formazione in videoconferenza e della formazione e-learning.
Infine, dopo una sessione di domande e risposte con i partecipanti al webinar, la prof.ssa Laura Galuppo e la prof.ssa Diletta Gazzaroli hanno concluso il convegno. Hanno presentato la seconda fase della ricerca, che servirà anche a comprendere come viene percepita la qualità della formazione alla SSL dai fruitori attuali e potenziali, considerando le diverse metodologie formative possibili.
RTM
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Rispondi Autore: Carmelo Catanoso - likes: 0 | 31/05/2024 (09:14:15) |
Penso che con la seconda fase della ricerca su come viene percepita l'attuale qualità della formazione alla SSL dai fruitori attuali e potenziali, ne sentiremo delle belle. |