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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Indennizzo per infortunio solo alle vedove Thyssen legalmente coniugate
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"La società cambia, ma non il sistema indennitario". Le disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali risalgono al 1965. Il direttore dell’INAIL, Piero Giorgini interviene sul caso della vedova dell'incendio all'acciaieria ThyssenKrupp.
"L'INAIL non può erogare un indennizzo ad una donna non sposata, ma solo convivente, di un operaio deceduto sul lavoro, perché l'attuale quadro normativo non lo prevede".
Così il direttore generale dell'INAIL Piero Giorgini, a proposito dell'interrogazione, presentata al ministro del Lavoro, dalla senatrice della Sinistra Arcobaleno, Daniela Alfonzi, perché alla "vedova", pur non legalmente coniugata, di uno dei sette operai morti a seguito del rogo della ThyssenKrupp, "vengano riconosciuti i benefici previsti per i familiari di morti sul lavoro".
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La parlamentare della Sinistra, inoltre, rivela che, essendo la ragazza incinta, "quando il bambino nascerà si dovrà fare l'esame del dna e, se risulterà figlio della vittima, forse allora riceverà un contributo".
A questo proposito, il direttore generale dell'INAIL ricorda che, in caso ciò avvenisse, il "minore riceverà la quota del 20% della rendita per il superstite".
Giorgini non nasconde la propria amarezza: quello denunciato oggi in Parlamento, è un episodio, purtroppo, non nuovo per l'Istituto.
"Consapevoli di ciò", dichiara, "nel decreto Milleproroghe, approvato ieri a Palazzo Madama, c'erano due norme utili, che però non sono passate. Una avrebbe dovuto equiparare il minore figlio di una coppia non unita dal vincolo del matrimonio all'orfano di entrambi i genitori perché, così, le quote della rendita vengono raddoppiate.
L'altra", prosegue il direttore dell'INAIL, "prevedeva che, alla morte del lavoratore giovane, la rendita, invece di essere calcolata sullo stipendio del momento, venisse liquidata sul massimale della sua retribuzione".
Tuttavia “il tentativo è il segnale che il sistema indennitario è inadeguato al giorno d'oggi".
Il Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è, infatti, del 1965. "Ditemi voi", continua, "se la società del 1965 è come quella attuale", con riferimento alle coppie non sposate che scelgono di avere figli nel nostro Paese.
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Rispondi Autore: antimo di martino - likes: 0 | 03/03/2008 (09:18) |
Siamo alle solite! Anche le famiglie 'non certificate' delle vittime del terrorismo non ricevono indennizzi. E noi, pesci in barile, non emettiamo neanche un sibilo di meraviglia. Perchè non farlo con la presentazione dei fantasmagorici programmi elettorali? |
Rispondi Autore: temmao - likes: 0 | 03/03/2008 (11:22) |
l'Italia sta diventando un paese governato dal vaticano. Mentre la società va verso forme di vita di coppia sempre meno formalizzate, la chiesa spinge verso la moralizzazione assoluta e le nostre mitiche istituzioni seguono le istruzioni vaticane. Ormai il senso di disgusto si sta appropriando di qualsiasi pensiero correlato alla politica e alla burocrazia del nostro paese. E'POSSIBILE CHE NESSUNO DEI RESPONSABILI LANCI UN MESSAGGIO DI SDEGNO E DI VERGOGNA? E'possibile che non esistano dei burocrati che si possano mettere insieme ad altri per trovare una soluzione a questa INUMANA questione? Coraggio! Fuori gli attributi! |
Rispondi Autore: Andrea - likes: 0 | 03/03/2008 (14:29) |
Sarebbe proprio interessante sapere a causa di CHI non è passata la norma sui figli orfani dei genitori "non coniugati". Sarebbe un'informazione interessante più di 1000 parole sentite in TV.... |
Rispondi Autore: Andrea - likes: 0 | 03/03/2008 (14:30) |
Sarebbe proprio interessante sapere a causa di CHI non è passata la norma sui figli orfani dei genitori "non coniugati". Sarebbe un'informazione interessante più di 1000 parole sentite in TV.... |