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I rischi delle feste e i suggerimenti per evitarli

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Industria chimica, farmaceutica

23/12/2010

Le festività nascondono insidie di cui non siamo sempre consapevoli. Il rischio delle valanghe e dei fuochi di artificio, i pericoli del gioco d’azzardo e dei pranzi natalizi, lo stress legato alle feste, i giocattoli pericolosi e il rischio elettrico.

Ci avviciniamo giorno dopo giorno alle principali festività dell’anno, quelle legate al Natale e al passaggio all’anno nuovo. Festività che promettono di essere felici, opulente, ricche di luci, di tavole imbandite, di regali sorprendenti, di fuochi d’artificio. Promesse che spesso ammiccano dalle copertine delle riviste patinate o, ancor più, dagli schermi digitali o analogici dei nostri televisori. Questa festività così variegata, questa felicità ostentata - a volte troppo per non sembrare un invito mascherato agli acquisti – non nasconde tuttavia qualche insidia? Non ci sono pericoli che potrebbero arrivare a trasformare i desideri in incubi?
 
È quello che si è chiesto il nuovo numero dell’ Almanacco della Scienza, una rivista telematica -  curata dall'Ufficio Stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche ( CNR) – che parla di scienza in maniera semplice, chiara e divertente.
L’Almanacco della scienza n°16 del 15 dicembre 2010 contiene un focus monografico dedicato ai rischi collegati alle festività natalizie e raccoglie molti consigli dei ricercatori Cnr per evitarli.
Concludiamo questa rassegna sui “rischi” delle festività con un vademecum dell’Osservatorio Sicurezza di Vega Engineering di Mestre per evitare gli incidenti provocati dagli impianti elettrici.


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Il rischio valanghe
Un articolo, a cura di Luigi Rossi, ci ricorda che se è piacevole passare le feste circondati dalle cime innevate, spesso la montagna, l’alta quota può rivelarsi pericolosa per chi l'affronta con imprudenza o incompetenza.
L'aumento di incidenti nel periodo festivo è una diretta “conseguenza statistica del maggior numero di persone che si dedicano ad attività invernali”.
Generalmente il pericolo più letale dell'ambiente alpino è la valanga, “fenomeno naturale legato all'instabilità del manto nevoso”.
Come ricordato da Daniele Giordan dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr di Torino, il soccorso immediato è fondamentale: "nei primi 15 minuti le possibilità di estrarre da sotto la neve una persona viva sono di circa il 90%. La percentuale si abbassa dopo i 15 minuti, al sopraggiungere dei problemi di asfissia, e si riduce drasticamente oltre i 35 minuti".
"Qualsiasi escursionista", raccomanda Giordan, "deve avere con sé la dotazione minima. Un localizzatore Arva che funziona sia come ricevente sia come trasmittente, emettendo regolarmente segnali alla frequenza di 457 megahertz, una pala e una sonda, un bastone composto di una serie di moduli per individuare le persone travolte".
 
Il rischio gioco
Un articolo di Gaia Rovelli si sofferma sui dati di uno studio condotto dall'Istituto di fisiologia clinica (Ifc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa che dimostra che “l'azzardo è un fenomeno in forte espansione. Gli italiani che giocano sono quindici milioni: il 38% della popolazione, tre milioni dei quali rischiano di sviluppare dipendenza. E la febbre sta coinvolgendo sempre di più la fascia di età più vulnerabile: gli adolescenti e preadolescenti”.
 
Si sa che le festività spesso si trascorrono proprio divertendosi a giocare per ore seduti intorno a un tavolo (tombola, mercante in fiera, settebello, poker, …). È una piacevole tradizione che tuttavia può diventare un pericolo se “il gioco diventa un'abitudine, che si protrae nel tempo e della quale non si riesce a fare a meno”.
 
Il rischio dei fuochi d’artificio
Sappiamo che i botti di Capodanno in molti casi si trasformano in eventi luttuosi a causa di condotte imprudenti o per l’uso di fuochi d'artificio a elevato potenziale esplosivo, non di rado venduti di contrabbando (247 le tonnellate di materiale esplosivo illecitamente messo in commercio nel 2009).
In un articolo di Roberto Nicchi vengono raccolte i consigli di Roberto Volpe, del Servizio di prevenzione e protezione (Ssp) del Cnr.
"L'utilizzo di fuochi d'artificio", spiega Roberto Volpe, "comporta sempre un potenziale rischio di ustioni e traumi, dalla semplice escoriazione alla lacerazione, fino alle fratture e all'amputazione. Tra l'altro, non esistono fuochi di artificio definibili completamente sicuri se non si osservano le necessarie norme di prudenza: persino le semplici ‘stelline', usate anche dai bambini, bruciano a 300°C e sono perciò in grado di provocare ustioni".
 
Come prevenire gli incidenti?
Prima di tutto "è consigliabile accendere i fuochi all'aperto, lontano da persone, case, automobili e da altri giochi pirotecnici; una volta accesa la miccia, ci si deve allontanare e non bisogna mai riutilizzare quelli che non si sono accesi o si sono spenti anzitempo".
 
In caso di ferite ecco un breve vademecum di primo intervento: "in attesa del medico, dopo essersi lavati bene le mani, si può pulire la cute circostante la ferita con del disinfettante e la ferita stessa con acqua ossigenata; laddove questi prodotti mancassero, si può usare acqua corrente fresca. Coprire quindi estesamente la ferita con garze sterili o, in loro assenza, con fazzoletti di stoffa puliti".
Nelle ustioni "dopo aver tolto eventuali anelli, bracciali o altri accessori, bisogna raffreddare la parte con acqua fredda, per poi coprirla con garze sterili. Va assolutamente evitata l'applicazione di creme cosmetiche, oli o di ghiaccio a contatto diretto con la ferita: ricordare comunque che le ustioni di dimensioni superiori a una moneta devono essere curate in un Pronto soccorso". Nel caso più grave di amputazioni, conclude il ricercatore, "occorre arrestare l'emorragia tamponando energicamente la zona, quindi avvolgere la parte in una garza sterile (o in un panno pulito) e, proteggendola in una busta di plastica, porla in un contenitore refrigerato per dirigersi immediatamente in ospedale".
 
Rischio cibo
Posto che le feste natalizie sono sinonimo di “convivialità”, è bene evitare che pranzi e cenoni non si trasformino in abbuffate dannose per la salute, oltre che per la linea.
Rita Bugliosi in un suo articolo riporta alcuni suggerimenti di Gianvincenzo Barba dell'Istituto di scienze dell'alimentazione (Isa) del Cnr di Avellino:
- “limitare il consumo di pasta e pane: in presenza di menù ricchi e vari come quelli natalizi, eccedere con i carboidrati comporta l'assunzione di un eccesso di calorie poi difficile da smaltire";
- "evitare anche il doppio secondo piatto (uno di carne e uno di pesce), meglio alternare i due diversi tipi di portata nei differenti pasti festivi. Spesso tra le portate ci sono molte verdure: è consigliabile approfittare di questa disponibilità per consumarne in quantità maggiore rispetto al solito, condendole solo con un po' di olio e  poco sale".
Bisogna poi fare attenzione a non esagerare con la frutta secca (noci, nocciole, pistacchi, mandorle, etc.), limitare il consumo di dolci e bere vino con moderazione.
 
Rischio stress
Un articolo di Rita Lena ricorda che per la maggior parte delle persone “il Natale si inserisce in un periodo ‘diverso', pieno di aspettative. Non di rado però quest'attesa viene delusa lasciando posto al senso di solitudine e alla depressione. Durante le festività, forse non a caso, spesso le pagine di cronaca riportano notizia di atti di violenza contro se stessi e contro gli altri”. 
"Lo stress", spiega  Angelo Gemignani, psicofisiologo dell'università di Pisa e associato all'Istituto di fisiologia clinica (Ifc) del Cnr, "è intimamente legato alla risposta adattiva ai cambiamenti psicofisici. Per questa ragione il mutamento di vita e di aspettative legato alle vacanze nei giorni di festa rappresenta un'occasione positiva in generale, che però nei soggetti vulnerabili può rappresentare un fattore scatenante per comportamenti abnormi".
 
Rischio giocattoli
Infine alcune indicazioni per la sicurezza dei nostri bambini.
Infatti, ricorda un articolo di Silvia Mattoni, anche nella scelta dei giocattoli bisogna pensare alla sicurezza: ogni anno vengono ritirati dal mercato milioni di pezzi difettosi o pericolosi, malgrado le normative dell'Unione Europea.
Antonio Malorni - docente presso la Seconda Università degli studi di Napoli e Caserta e già direttore dell'Istituto di scienze dell'alimentazione (Isa) del Consiglio nazionale delle ricerche – indica che "da recenti controlli, è risultato però che molti giocattoli provenienti dalla Cina e da Taiwan oltrepassano rispettivamente del 57% e del 100% il limite di sicurezza per la presenza di ftalati, velenosi quando vengono ingeriti e messi al bando dall'Ue già nel 2005, benché molti campioni testati recassero l'etichetta ‘non tossico'".
Altre sostanze chimiche pericolose sono il piombo utilizzato nei paesi asiatici per colorare pupazzi e bambole o le vernici contenenti cadmio.
Il primo controllo da fare è quello della presenza di "etichette, avvertenze e istruzioni per l'uso chiare".
In particolare “il marchio CE, che attesta la ‘conformità alle norme europee', dev'essere visibile, leggibile e indelebile. La contraffazione è infatti uno dei reati più comuni in questo campo. La qualità può essere valutata anche attraverso marchi aggiuntivi, quali ‘Giocattoli sicuri' dell'Istituto italiano di sicurezza dei giocattoli e ‘IMQ' dell'Istituto per il marchio di qualità (per i prodotti elettrici). Non deve mancare, inoltre, il nome del produttore, dell'importatore o distributore. Diffidare, infine, di giocattoli di larga diffusione e venduti a prezzi stracciati, presumibilmente contraffatti e, quindi, pericolosi".
 
Senza dimenticare che la scelta dei giocattoli deve comunque tener conto dell’età dei bambini, ad esempio "se destinati a bambini sotto i 3 anni, non devono contenere componenti piccole per evitare rischi di soffocamento".
 
Rischio Elettrico
Se ogni anno in Italia si verificano circa 4 milioni e mezzo di infortuni in ambiente domestico, il rischio aumenta nel periodo natalizio. E molti sono incidenti causati da luminarie difettose o da un comportamento scorretto nel trattarle.
Per evitare questi incidenti l’Osservatorio Sicurezza di Vega Engineering di Mestre ha elaborato un vademecum contenente le regole “per non incorrere in acquisti errati o in installazioni fai-da-te a dir poco pressappochiste”:
- “evitare di acquistare prodotti “estremamente” economici. E’ probabile infatti che i produttori abbiano trascurato il fattore sicurezza;
- preferire la presenza di un marchio di certificazione volontario (per l’Italia è il marchio IMQ);
- controllare che ci siano le istruzioni per l’uso;
- per i prodotti da utilizzare all’esterno, è indispensabile verificare che il costruttore dichiari
l’uso esterno;
- prima di collegare le catene luminose è indispensabile accertarsi del buono stato di conservazione del prodotto (naturalmente non ci devono essere fili o spine danneggiati);
- evitare le spine multiple e preferire le ‘ciabatte’ oppure una presa per ogni catena luminosa;
- evitare che i fili rappresentino un ostacolo per il passaggio delle persone
- non utilizzare per lunghi periodi le catene luminose da interno, specialmente in assenza di persone”.
 
 
 
 
Quando il gioco costa una tombola”, Almanacco della scienza n.16.
 
Pericolo valanghe: usare la testa”, Almanacco della scienza n.16.
 
Botti, le regole d'oro della sicurezza”, Almanacco della scienza n.16.
 
Sotto l'albero solo balocchi innocui”, Almanacco della scienza n.16.
 
A tavola con giudizio”, Almanacco della scienza n.16.
 
Feste meste”, Almanacco della scienza n.16. 

 
 
 


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