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Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'Sulla proposta di revisione del D.lgs. 81/08
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Nei giorni scorsi ha visto la luce la proposta del governo di revisione e modifica del D. Lgs. 81/08. Non si tratta di una novità ma, piuttosto, di una messa a punto del decreto.
“Prima di tutto - afferma Rocco Vitale, presidente AiFOS - vogliamo sottolineare come il ministro Sacconi, nella conferenza stampa di presentazione della proposta, abbia molto insistito sull’impianto legislativo, che deve passare dall’approccio delle regole al conseguimento degli obiettivi. Non è sufficiente l’adempimento degli obiettivi dettata dagli obblighi formali. E’ necessario il raggiungimento di quanto è sostanziale per la sicurezza sul lavoro”.
Tra le azioni sostanziali c’è quella di una formazione reale, effettiva, efficace. “Il Ministro Sacconi - sostiene Rocco Vitale - ha riconosciuto come sia necessaria una migliore formazione della sicurezza sul lavoro, ricordando come la gran parte degli incidenti siano di natura comportamentale e, quindi, serva sempre più maggior formazione ed informazione ai lavoratori a fronte di gravi ed evidenti carenze.
Su questo tema è anche intervenuto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, sostenendo che occorre “mettere in campo un meccanismo che serve a valorizzare il buon comportamento, con incentivi e premi, a chi agisce bene”.
Si tratta di una presa di posizione chiara ed univoca che, come Aifos, siamo lieti di aver avanzato da tempo e che perseguiamo con grande determinazione. Nelle nostre attività, convegni, occasione di incontri ma, soprattutto, quando possiamo, nelle realtà aziendali, abbiamo sempre valorizzato, nella formazione, la fase esperienziale che deve sempre più costituire il modello di una seria formazione sul lavoro affinché dalla verifica e dall’apprendimento si passi al vero e proprio cambiamento dei comportamenti”.
“Siamo convinti - conclude Rocco Vitale - che sulla formazione deve essere speso qualche impegno maggiore, che vada dalla qualificazione dei formatori a coloro che possono svolgere la formazione. Sempre più si assiste alla presenza di docenti non qualificati e di strutture formative improvvisate che svolgono corsi sulla sicurezza. Fare un serio corso sulla sicurezza vuol dire, forse, poter salvare una vita umana.
La formazione sulla sicurezza è una cosa troppo seria per essere lasciata sola e senza certezze di serietà. La formazione deve divenire un parametro fondamentale nella valutazione dei rischi e, soprattutto, in una necessaria azione di monitoraggio, che nella riunione periodica, deve trovare una concreta verifica”.
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Rispondi Autore: Giovanni - likes: 0 | 11/04/2009 (12:43) |
Bello se fosse vero, pultroppo non si può essere certi di una effettiva e capace formazione, in sede ispettiva (sono ispettore del lavoro) mi viene propinata un mare di carta e documentazione e poi, di fatto, mi accorgo che il soggetto non ha le più elementari cognizioni degli elementi della sicurezza. Ci vorrebbero controlli mirati sui soggetti formatori, non vi dico .....quanti se ne propongono......... tengono corsi, seminari etc. ai quali assisto e dicono a volte bufale, bufale e bufale. ... GIOVANNI RAFFAELE |