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Vigilanza: la carta d’identità delle agenzie di tutela della salute

Vigilanza: la carta d’identità delle agenzie di tutela della salute
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Vigilanza e controllo

18/12/2019

Un intervento riporta le caratteristiche, le funzioni e la struttura dell’ATS Milano. Il sistema sociosanitario regionale, i servizi Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro e i criteri possibili per la vigilanza.

Milano, 18 Dic – Nel seminario “Gli organi di controllo: quale ruolo del RLS?”, che si è tenuto il 19 giugno 2019, organizzato da varie realtà, presso il “Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita” di Milano, si è ricordato come a volte non siano semplici i rapporti tra i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e gli organi di controllo.

Durante il seminario è stato chiesto di “esibire” la “Carta d’Identità” a ATS (Agenzia di Tutela della Salute), INL ( Ispettorato Nazionale del Lavoro) e la Polizia Giudiziaria presso la Procura. Anche perché da una migliore conoscenza di queste realtà potrebbero emergere elementi utili per un rapporto maggiormente sinergico tra RLS e organi di controllo.

 

Ci soffermiamo in particolare oggi sulla “carta d’identità” dell’ATS Milano che può essere utile per comprendere le funzionalità e le potenzialità delle Agenzie di Tutela della Sanità in materia di prevenzione e vigilanza negli ambienti di lavoro.

 

Questi gli argomenti affrontati nell’articolo:


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Il principio di responsabilità quale presidio socio-tecnico di sicurezza
Sviluppare e mantenere nei lavorarori una efficace consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni.

 

L’ATS Milano e il sistema socio-sanitario regionale

Nell’intervento La carta di identità degli enti: l’ATS Milano”, a cura di Calogera Campo  ( ATS Milano Città Metropolitana), ci si sofferma innanzitutto sulle Legge regionale n. 23 del 11 agosto 2015Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e l Titolo II della legge regionale del 30 dicembre 2009 n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)” e si riportano alcuni presupposti delle attività delle ATS.

Ad esempio l’ invecchiamento della popolazione e il conseguente aumento delle malattie croniche e dei costi legati alle cure.

 

Si indica che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che “l’85% dei costi in sanità è assorbito dalla cronicità”. E si segnala che, anche in relazione ai limiti delle risorse, è necessario promuovere un cambiamento “verso un’assistenza sanitaria basata sul valore che:

  • riduca i costi
  • favorisca l’accesso
  • migliori le prestazioni”. 

 

Riguardo poi alle malattie croniche si ricorda che (Holman H. JAMA 2004; 292(9): 1057-59):

  • “hanno sostituito quelle acute come problema dominante per la salute
  • sono diventate la principale causa di disabilità e di utilizzo dei servizi sanitari
  • assorbono il 78% dell’intera spesa sanitaria”.

È dunque necessario “gestire efficacemente l’intero continuum of care (fatto di stile di vita, prevenzione, diagnosi, trattamento e assistenza domiciliare…) riducendo i costi e migliorando le prestazioni. 

A questo proposito il sistema socio-sanitario regionale è stato “profondamente ripensato e poggia su alcuni pilasti:

  • il paziente diventa soggetto attivo della propria salute
  • superamento del modello gerarchico ospedalo-centrico
  • interconnessione di un sistema a rete (es. territorio e ospedale)
  • nuove modalità di presa in carico delle persone con cronicità e fragilità sulla base della stratificazione della domanda
  • integrazione socio-sanitaria volta a tutelare la famiglia e assistere i pazienti non autosufficienti o affetti da patologie cronico degenerative”. 

 

Riprendiamo dalle slide dell’intervento una rappresentazione grafica della governance e istituzioni in Regione Lombardia:

 

 

La relazione riporta poi i vari cambiamenti correlati all’evoluzione del sistema sociosanitario lombardo (ad esempio relativamente al passaggio da 15 ASL a 8 ATS).

 

Salute e sicurezza sul lavoro nell’ATS Milano

Riguardo poi in specifico all’ATS Città Metropolitana di Milano si segnala la funzione del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria (DIPS) che svolge “attività di prevenzione mediante informazione, promozione, educazione alla salute e sicurezza, assistenza, controllo, vigilanza”.

Gli ambiti di competenza sono: “tutela della collettività su malattie infettive e parassitarie, Igiene e Sanità Pubblica - Igiene, Alimenti e Nutrizione - Prevenzione e sicurezza Ambienti di Lavoro, Stili di vita”.

 

E tra i servizi presenti correlati al DIPS ci sono i Servizi Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPSAL o PSAL) che attualmente nell’ATS Città Metropolitana di Milano sono: UOC (Unità operativa complessa) PSAL Milano Ovest, UOC PSAL Milano e UOC PSAL Milano Est.

 

Queste le figure professionali presenti nei UOC PSAL:

  • “Medici del lavoro
  • Assistenti sanitari
  • Infermieri
  • Ingegneri
  • Tecnici della prevenzione
  • Chimici”. 

E questi sono alcuni ambiti di intervento:

  • “Attività di Controllo e vigilanza nei luoghi di lavoro
  • Amianto e fibre minerali
  • Indagini di malattie professionali e infortuni
  • Analisi e controllo delle attività dei medici competenti
  • Attività autorizzative e pareri relativi agli ambienti di lavoro” 

 

Dunque le funzioni del Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro sono:

  • “Vigilanza, controlli in aziende, cantieri etc, esposti
  • Polizia Giudiziaria es. indagini infortuni e malattie professionali
  • Amministrativa come autorizzazioni, pareri, commissioni (CCV CPV)
  • Informazione ed assistenza all’utenza
  • Promozione della salute”. 

 

La vigilanza e i piani mirati di prevenzione

Infine riportiamo alcune indicazioni su come si scelgono le aziende su cui fare vigilanza.

 

Questi i criteri possibili:

  • “Su richiesta
  • Su richiesta ma solo per questioni gravi
  • A caso (random)
  • Ad evento
  • In modo programmato
  • Per settore, sulla base dei dati infortunistici e malattie professionali
  • Altro?”. 

 

E si indica che “si deve arrivare alla piena attuazione del sistema di auto regolazione della salute e sicurezza interna ai luoghi di lavoro”. E il compito principale UOC PSAL “dovrà essere quello di sostenere i processi interni per la prevenzione”.

 

In questo senso vanno anche i piani mirati di prevenzione che hanno i seguenti punti di forza:

  • Realizzazione di buone prassi e scheda dedicata di auto valutazione aziendale con coinvolgimento degli stakeholders
  • Informazione preliminare alle aziende (lettere , seminari etc)
  • Assistenza
  • Autovalutazione aziendale e raccolta elaborazione dati
  • Informazione in itinere dei risultati di autovalutazione
  • Vigilanza
  • Informazione e assistenza
  • Possibilità di raggiungere tante imprese in poco tempo su temi comuni

 

Concludiamo rimandando alla lettura integrale delle slide dell’intervento e alla segnalazione di alcuni esempi di piani mirati di prevenzione già attivati: settore tessili, aziende con rischio da atmosfere povere di ossigeno per l’utilizzo di gas tecnici, settore food delivery (rider), Logistica, …

 

 

 

Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:

La carta di identità degli enti: l’ATS Milano”, a cura di Calogera Campo (ATS Milano Città Metropolitana), intervento al seminario “Gli organi di controllo: quale ruolo del RLS?” (formato PDF, 1.43 MB).



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Rispondi Autore: RAFFAELE Giovanni - likes: 0
18/12/2019 (09:54:42)
Per come letto e capito sembrerebbe un articolo scontato, si sa benissimo cosa fanno le ASL , non vedo però perchè nell'articolo includere anche gli uffici di PG delle procure e l'INL per non dire poi nulla. Se la redazione vuole e me lo chiede, gli mando una mia trattazione con slide sulle competenze dell'INL (di più dal punto di vista tecnico) che sto trattando in tante città su richiesta di vari soggetti organizzatori di convegni e seminari . Giusto per dare spazio agli altri Enti di vigilanza. Grazie

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