Inail: linee guida per classificare e gestire i rifiuti contenenti amianto
Roma, 25 Mar – Se l’Italia è stata tra i maggiori produttori mondiali di amianto, nel 1992 è stata anche tra le prime nazioni a bandirlo, stabilendo ( legge n. 257 del 27 marzo 1992) il divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di amianto, di prodotti di amianto e di prodotti contenenti amianto/asbesto.
La legge non impone però la dismissione di tale sostanza o dei materiali che la contengono e risultano moltissimi i siti contaminati ancora da bonificare con rilevanti quantitativi di rifiuti contenenti amianto da smaltire.
Proprio partendo da questi dati risulta molto importante la recente pubblicazione realizzata dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ( Inail) “Guidelines for classifying and managing asbestos-containing wastel” (Linee guida per la classificazione e la gestione dei rifiuti contenenti amianto), che fornisce indicazioni in merito ai codici del Catalogo Europeo dei Rifiuti (Low) da utilizzare per classificare ed avviare a idonea discarica i Rifiuti Contenenti Amianto (RCA). E sicuramente, come ricordato nel 2015 nell’articolo “ Inail: la sicurezza e la gestione dei rifiuti contenenti amianto”, attribuire ai rifiuti contenenti amianto i giusti codici e avviarli all’idonea tipologia di discarica è importante anche per tutelare la salute e la sicurezza degli operatori del settore, come gli addetti alle attività di bonifica o coloro che gestiscono i rifiuti negli impianti di smaltimento definitivo.
Questi gli argomenti affrontati nella presentazione del documento:
- La ricerca per una migliore gestione dei rifiuti contenenti amianto
- I rifiuti contenenti amianto: la normativa e i codici low
- L’uso dell’amianto e l’indice del documento Inail
La ricerca per una migliore gestione dei rifiuti contenenti amianto
Il documento in lingua inglese - pubblicato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (DIT) e curato da Beatrice Conestabile della Staffa (Inail Uot Bologna), Federica Paglietti, Sergio Malinconico, Sergio Bellagamba e Paolo De Simone (Inail, DIT), con varie collaborazioni – riguarda la classificazione e la gestione dei rifiuti contenenti amianto (RCA/Acw). Ed è stato sviluppato nell'ambito dell'attività di ricerca svolta dal Dipartimento DIT con l'obiettivo di fornire linee guida per una migliore gestione e smaltimento degli RCA/Acw, aumentando il livello di sicurezza, nei cantieri edili e nei siti chiusi contenenti rifiuti pericolosi, contaminati da amianto.
Scopo dell'attività di ricerca è anche, come ricordato in prefazione, la diffusione della cultura della prevenzione di cui l'Inail si fa promotore, in un complesso lavoro di sinergia tra enti pubblici e privati, il cui scopo principale è quello di integrare, armonizzare e diffondere le corrette procedure di intervento e sicurezza da adottare su scala nazionale. E questo per indicare criteri di intervento riproducibili e omogenei volti a facilitare il lavoro degli operatori del settore e degli organi di controllo competenti per territorio.
I rifiuti contenenti amianto: la normativa e i codici low
Riguardo al tema dell’amianto, la sua gestione e il suo smaltimento, l'Italia nel tempo, come indicato nel volume, ha emanato una serie di regole e norme tecniche per il settore, le principali delle quali sono contenute nel decreto legislativo n. 277/1991, decreto ministeriale del 6 settembre 1994, decreto presidenziale del 8 agosto 1994, decreto ministeriale del 26 ottobre 1995, decreto ministeriale del 15 maggio 1996, decreto ministeriale del 20 agosto 1999, legge 93/2001, decreto ministeriale n. 101 del 18 marzo 2003, decreto ministeriale n. 248 del 29 luglio 2004, decreto legislativo n. 81/2008, ecc.
Queste norme – indica l’abstract del documento - consentono la sicurezza dei lavoratori esposti all'amianto, forniscono istruzioni per un'efficace mappatura a livello nazionale dei siti contaminati da amianto e stabiliscono procedure per la gestione sicura della bonifica dei siti contaminati da questo cancerogeno.
Partendo da questa normativa l’Italia è ora considerata come un paese leader nelle tecniche di rilevamento e prevenzione del rischio di esposizione indebita a questo agente cancerogeno. Tuttavia ci sono ancora notevoli carenze nella gestione del flusso di rifiuti contenenti amianto (Acw). E queste carenze sono state evidenziate nella Seconda Conferenza sull'Amianto organizzata dal Governo nel novembre 2012 e confermate nel Piano d'Azione Nazionale sull'Amianto.
Proprio per approfondire la conoscenza dell'argomento e migliorare la gestione di tale flusso l'Inail ha già pubblicato dati e informazioni sul numero di discariche che accettano Acw chiuse, in funzione, sospese o in attesa di autorizzazione. Inoltre sono state fornite informazioni relative ai quantitativi di rifiuti conferiti in discarica nel 2012 e al trend rispetto al 2011, alla capacità residua di rifiuti, ai volumi futuri in attesa di autorizzazione e ad alcune valutazioni delle informazioni disponibili, considerando i dati sia a livello regionale che nazionale. Infine, è stata effettuata un'analisi delle tariffe di smaltimento applicate dalle discariche operanti in Italia.
L'analisi dei dati raccolti sulla classificazione dei Rifiuti Contenenti Amianto ha però evidenziato alcune significative incongruenze tra la normativa europea e nazionale e l'effettiva applicazione di tale normativa.
In queste Linee guida l’Inail si propone di fornire alcune indicazioni precise per la corretta assegnazione dei codici Low, in considerazione dei molti usi diversi e, a volte, non convenzionali a cui i materiali contenenti amianto sono stati destinati in passato, e delle relative condizioni di smaltimento in discarica come rifiuti contenenti amianto. E vengono anche identificati i tipi di discariche in cui gli Acw dovrebbero essere smaltiti, al fine di aiutare le persone coinvolte nella gestione degli Acw ad evitare il loro smaltimento improprio in discariche inadatte.
L’uso dell’amianto e l’indice del documento Inail
A titolo esemplificativo il documento ricorda come l'amianto nel tempo sia stato utilizzato anche per scopi "non convenzionali".
Ad esempio come arredo urbano (rastrelliere per biciclette, divisori, aiuole, cordoli, recinzioni, ecc,), assorbenti igienici, carrelli per cibi caldi, cassette per i nidi degli uccelli, cassette per lo sciacquone del WC, coperte elettriche, cucce per cani, polvere di gesso, filtri per sigarette e maschere a gas, fioriere, giochi di cemento-amianto per gli asili, tavole da ping-pong, lavagne scolastiche, stampanti a carta carbone, scaffalature, pannelli per vasche da bagno, pareti di celle frigorifere, pentole, posacenere, tavoli e sedie da giardino, strumenti musicali (imbottitura per pianoforti), …. E da questi usi non convenzionali consegue non solo che i materiali contenenti amianto sono stati ampiamente utilizzati in vari prodotti di consumo in e una grande varietà di attività produttive, edifici pubblici e privati, ma anche che oggi si possono trovare in luoghi molto diversi tra loro.
Concludiamo riportando l’indice del documento “Guidelines for classifying and managing asbestos-containing wastel”:
Preface
Abstract
Introduction
Classification of asbestos-containing wastes: normative references and european list of waste
Management of asbestos-containing wastes
Conclusions
Reference
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti ed insediamenti antropici, “ Guidelines for classifying and managing asbestos-containing wastel” (Linee guida per la classificazione e la gestione dei rifiuti contenenti amianto), a cura di Beatrice Conestabile della Staffa (Inail Uot Bologna), Federica Paglietti, Sergio Malinconico, Sergio Bellagamba e Paolo De Simone (Inail, DIT), con varie collaborazioni - collana Ricerche, edizione 2021 (formato PDF, 708 kB).
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