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Terremoto in Emilia-Romagna: mappa sismica e informazioni pratiche
Bologna, 5 Giu – Riprendiamo a parlare di terremoti e di sicurezza focalizzando sempre più la nostra attenzione sulla prevenzione e la sicurezza nei luoghi più duramente colpiti dalle scosse sismiche di queste settimane.
Per farlo presentiamo un opuscolo, dal titolo “ Cosa fare in caso di terremoto”, prodotto dalla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, un opuscolo che conferma la possibilità dei cittadini di difendersi dai terremoti assumendo comportamenti adeguati. Evitando il panico che può arrivare a “causare più danni alle persone dello stesso terremoto”.
Il documento si ricorda che rischio sismico e pericolosità sismica non sono la stessa cosa. Se il pericolo “è rappresentato dalla frequenza e dalla forza dei terremoti che interessano un territorio, ossia dalla sua “sismicità”, nella definizione di rischio intervengono “oltre alla sismicità anche le caratteristiche del territorio. Il rischio può essere espresso in termini di vittime, costo economico, danno alle costruzioni”.
Dunque il rischio sismico è “il risultato del prodotto della pericolosità, della vulnerabilità e dell'esposizione” di un territorio.
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Ed è bene sapere che il territorio italiano è ad elevata sismicità, “diffusa su tutto il territorio da Nord a Sud, ad esclusione di poche aree, come la penisola salentina e la Sardegna”.
Sulla base della frequenza e dell’intensità dei terremoti avvenuti in passato, tutto il territorio italiano è stato classificato in quattro “zone sismiche” ( Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274 del 20 marzo 2003 - Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica).
Generalmente i terremoti si “concentrano nella parte centro-meridionale della penisola, lungo la dorsale appenninica, in Calabria e Sicilia, e in alcune aree settentrionali, quali il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale”.
Ma le aree sismiche presentano caratteristiche diverse. “Alcune aree, ad esempio l'Appennino settentrionale, sono caratterizzate da eventi sismici molto frequenti e di magnitudo generalmente non molto elevata”.
Veniamo alla pericolosità sismica in Emilia-Romagna.
Il territorio dalla Regione Emilia-Romagna “è interessato da una rilevante sismicità, prevalentemente distribuita lungo la catena appenninica, al confine con le Marche e la Toscana. Tuttavia anche alcune aree della pianura sono sede di attività sismica, più modesta come energia liberata, ma piuttosto frequente”.
Nell’opuscolo sono presenti sia cartine con la zonazione sismica dell’Emilia-Romagna che tabelle con la classificazione sismica dei vari comuni.
Veniamo alla prevenzione da mettere in atto prima di un terremoto.
Intanto è necessario conoscere la propria casa.
Nei comuni classificati come sismici, “i nuovi edifici devono essere costruiti in modo adeguato, rispettando cioè le norme antisismiche. Un edificio progettato nel rispetto delle norme antisismiche è più resistente al terremoto ed è in grado, pur danneggiandosi, di sopportare senza crollare anche una scossa di forte intensità, proteggendo la vita di chi lo occupa”.
Non è detto che gli edifici costruiti in assenza di normativa antisismica “debbano essere fortemente danneggiati o peggio, crollare in caso di terremoto. Strutture ben progettate, seppur non recenti, ma realizzate su solide fondamenta e con materiali resistenti possono non subire danni”.
Dunque è necessario effettuare tutte le verifiche più opportune relative al proprio edificio.
Altrisuggerimenti per la prevenzione:
-a portata di mano: “tenete in casa una cassetta di pronto soccorso, un elenco dei numeri di Pronto Intervento, una torcia elettrica con batterie dl riserva e un estintore. Assicuratevi che in famiglia tutti sappiano dove sono collocati questi oggetti”;
-pareti: “fissate in modo stabile le mensole ai muri. Posizionate gli oggetti grandi e pesanti nei ripiani più bassi. Appendete gli oggetti pesanti (come quadri e specchi) lontano dai letti, divani e più in generale da qualsiasi zona in cui ci si siede o si riposa. In particolare, i quadri incorniciati dovrebbero essere bloccati con ganci chiusi”;
-soffitto: “fissate al soffitto solo cose leggere. Assicurate gli scaldabagno legandoli al muro con apposite cinghie e inchiodandoli al pavimento. I lampadari e i ventilatori possono essere molto pesanti, costituendo così un rischio molto serio. Dovrebbero essere sostenuti con un cavo fissato al travetto del soffitto”;
-gas e elettricità: “riparate i cavi elettrici difettosi e le condutture del gas che perdono, riducendo così i potenziali rischi di incendio”.
Sempre in merito alla prevenzione l’opuscolo si sofferma sulla preparazione di un piano di emergenza familiare, piano che abbiamo descritto in un precedente articolo.
Non bisogna dimenticare a questo proposito che “un'esercitazione è il modo migliore per sviluppare un piano di emergenza familiare ed educare tutta la famiglia a cosa fare in caso di terremoto”.
Riprendiamo infine qualche consiglio relativo ai comportamenti idonei da tenere durante il terremoto quando si è in casa:
-se vi trovate al pianterreno: “uscite di casa se la porta di ingresso è vicina e vi conduce immediatamente all'esterno”;
-se vi trovate ad un piano superiore: non bisogna fuggire mai sui balconi, per le scale oppure in ascensore. “Nel caso in cui veniate sorpresi dalla scossa mentre vi trovate in ascensore, fermatevi al primo piano raggiungibile e uscite immediatamente. Se siete in casa, invece, riparatevi presso i punti più resistenti e sicuri: muri portanti, architravi, angoli delle pareti, vani delle porte, oppure sotto a un tavolo. State distanti da mobili, oggetti pesanti, vetri, impianti elettrici sospesi”;
-se siete in cucina: “spegnete i fornelli e riparatevi sotto al tavolo o sotto l’architrave della porta”.
E “restate al riparo fino a quando la scossa non è terminata. Poi, con calma, una volta terminate le scosse, verificate se le scale sono praticabili e andate verso l’uscita”.
Riportiamo, per concludere, informazioni pratiche per supportare le persone colpite in questi giorni dal sisma in Emilia-Romagna.
Questi alcuni numeri telefonici utili:
- Protezione Civile dell’Emilia Romagna: 800333911 oppure 059/200200;
- Protezione Civile Provincia di Bologna: 051/6598482.
Altrinumeri telefonici attivi per l'emergenza:
- Ferrara: 0532771546
- Modena: 059200200
- Mirandola: 0535611039
- San Felice: 800210644
- Cento: 3332602730
- Cavezzo: 0535 49806 – 3293179600
Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna, “ Cosa fare in caso di terremoto” , realizzato con la collaborazione di Sergio Castenetto, Romano Camassi, Federico Montanari e Lucio Spaziante (formato PDF, 919 kB).
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Angelo Marzaroli - likes: 0 | 05/06/2012 (07:40:16) |
Un aggiornamento del volume che veniva talvolta distribuito nelle scuole. |
Rispondi Autore: livio martina - likes: 0 | 05/06/2012 (08:13:12) |
la classificazione fatta è stata completamente smentita dai fatti in essere, questo documento sulla calassificazione sismica è da buttare nel cestino |
Rispondi Autore: Enrico Caggese - likes: 0 | 11/06/2012 (20:44:44) |
Sarei interessato ad avere indicazioni, dalla Protezione civile, circa il Comportamento che devono tenere gli operatori di un Ospedale, Casa di Cura, Casa di riposo; infatti, in questi casi, le norme sulla sicurezza degli operatori potrebbe essere in contrasto con il DOVERE degli Operatori sanitariA PROSEGUIRE le cure che sono in corso durante la scossa. Grazie |