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PRONTO 112… E DOVREBBE RISPONDERE L’EUROPA DELL’EMERGENZA

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Gestione emergenza ed evacuazione

20/10/2005

Il numero unico europeo di emergenza ancora lontano dalla realizzazione. La commissione Europea invita gli stati membri a uniformare il servizio.

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La Commissione Europea ha invitato gli stati membri a migliorare la loro capacità di rispondere al numero unico di emergenza europeo 112 (vedere PuntoSicuro n. 1031).

Il numero unico di emergenza europeo può ora essere chiamato da qualsiasi telefono, fisso o mobile, nei 25 paesi dell’UE, ma di fatto non funziona come dovrebbe. Alcuni paesi non hanno predisposto risorse che consentano di gestire le chiamate nelle lingue richieste, altri non dispongono della tecnologia necessaria per localizzare le chiamate provenienti da telefoni cellulari e in molti paesi gli utenti ignorano addirittura l’esistenza del servizio.

La commissaria responsabile per la società dell’informazione e i mezzi di comunicazione, ha affermato: “Con l’aumento esponenziale del numero di viaggiatori internazionali, per lavoro o per diporto, questo numero di emergenza paneuropeo rappresenta uno strumento assolutamente indispensabile. Che numero deve chiamare un cittadino britannico in vacanza in Grecia che abbia bisogno di un’ambulanza? Che numero formare sul proprio cellulare se si è coinvolti in un incidente in Svezia o se si è sorpresi da un incendio nel proprio appartamento a Praga?”

Per proseguire il lavoro la Commissione propone di istituire un gruppo di esperti, composto da delegati di enti pubblici del settore, incaricato di esaminare strategie concrete per ovviare alle carenze fino ad ora riscontrate. La Commissione ritiene che la conferenza e l’operato del gruppo di lavoro contribuiranno a migliorare la qualità dei servizi di emergenza offerti a tutti i cittadini europei, soprattutto quando si trovano in viaggio.


È inoltre necessario aggiornare la tecnologia utilizzata da molti centri di gestione delle chiamate di emergenza affinché siano in grado di trattare le chiamate “automatiche” (eCall) che i nuovi veicoli potranno effettuare in caso di incidente, anche in stato di incoscienza del conducente. Il sistema eCall permette di comunicare l’esatta posizione del veicolo ai servizi di emergenza, a condizione che questi siano in grado di elaborarne i dati. Se in Europa tutte le automobili fossero dotate del sistema eCall i tempi di reazione alle emergenze potrebbero diminuire del 50% nelle zone rurali e del 40% nei centri urbani, il che consentirebbe di salvare ogni anno fino a 2 500 vite umane.

Nel febbraio 2005 la Commissione e l’industria automobilistica europea hanno concordato un piano d’azione volto a garantire che tutti i nuovi veicoli siano dotati del sistema eCall a partire dal 2009.

Per maggiori informazioni si veda la scheda del servizio nel sito dell’Unione Europea.


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