Il profilo del disaster manager è stato finalmente aggiornato
In un mondo in cui le notizie di disastri appaiono quasi tutti i giorni, diventa assai importante avere a disposizione professionisti specializzati, che possono dare un determinante contributo nel mitigare le conseguenze di un possibile disastro. Questo è il motivo per cui già da tempo si erano attivati i comitati normativi italiani, che hanno messo a punto un profilo professionale, sviluppato secondo le indicazioni europee EQF-European Qualification frame work.
La associazione di questi professionisti, ASSODIMA, ha dato un contributo determinante allo sviluppo della norma iniziale, nel 2016, e del suo successivo aggiornamento, per permettere alla professionalità del disaster manager di essere sempre allineata con una situazione in continua evoluzione.
Ecco, in poche parole, i punti principali di questa norma.
La prima edizione della norma, pubblicata il 18 novembre 2016, definisce i requisiti relativi all’attività professionale del Disaster Manager, ossia del professionista della protezione civile.
La commissione tecnica UNI - Sicurezza della società e del cittadino ha quindi pubblicato la norma nazionale UNI 11656 sulla nuova attività professionale non regolamentata, relativa ai requisiti di conoscenza, abilità e competenza professionista della Protezione Civile o Disaster Manager.
In particolare, la norma delinea tre livelli del profilo di Disaster Manager, in funzione dei contesti organizzativi di diversa complessità e/o di attività nei quali opera.
In appendice A (normativa) sono sviluppati i prospetti contenenti i requisiti richiesti ai singoli livelli.
L’articolazione e lo sviluppo della professione dipendono in via principale dalla tipologia di Organizzazione, per quale il Disaster Manager presta la sua opera, e dalla complessità di gestione degli eventi catastrofici.
Pertanto, in relazione ai compiti e alla responsabilità, sono individuati in ordine crescente i seguenti livelli
professionali:
- Disaster Manager di I livello;
- Disaster Manager di II livello;
- Disaster Manager di III livello.
I compiti afferiscono alle seguenti aree:
- previsione dei rischi
- prevenzione dei rischi
- preparazione all’emergenza
- superamento dell’emergenza
- valutazione post emergenza.
In particolare, è da sottolineare il fatto che il disaster manager può dare un determinante contributo alla struttura per la quale lavora non solo dopo che si è verificato un disastro, ma soprattutto in fase di previsione e prevenzione.
Nessuno può dubitare del fatto che sia assai più attraente uno schema di previsione e prevenzione, rispetto ad uno schema di mitigazione, ed ecco dove questo profilo può dare un contributo determinante.
Tutta la norma è stata articolata secondo lo schema UNI APNR- Attività professionali non riconosciute, che riprende lo schema europeo EQF.
Un aspetto interessante della norma, che non appare di frequente negli schemi normativi, riguarda l’analisi del comportamento emotivo del disaster manager.
È evidente che un soggetto, che viene chiamato in causa in situazioni estreme, dove i danni all’ambiente, i morti e feriti possono aggiungere livelli e numeri estremamente elevati, possa essere sottoposto a un livello di stress emotivo eccezionalmente elevato, tale che non tutti i soggetti coinvolti siano in grado di affrontare.
Ecco perché la norma dedica una particolare attenzione all’analisi del profilo emotivo del disaster manager, in ciò dando indicazioni che raramente sono reperibili in un contesto normativo.
Parimenti, sono di estrema importanza gli aspetti afferenti all’aggiornamento professionale, proprio per la costante evoluzione degli scenari, davanti ai quali il disaster manager potrebbe trovarsi e alla disponibilità di possibili strumenti di prevenzione e mitigazione.
Cogliamo l’occasione per ricordare a tutti i lettori che gradualmente è in attivazione, in tutta Italia, il sistema di allerta tramite SMS, che permette di inviare un messaggio di allerta a tutti cittadini, che si trovino in una specifica area, dove l’emergenza si è verificata.
Ad esempio, il 10 luglio 2023 alle 12:00, tutti i telefoni cellulari situati nell’Emilia-Romagna hanno ricevuto un messaggio di allerta, che ha la sola funzione di verificare il corretto funzionamento della rete e di richiamare l’attenzione del destinatario sul fatto che, almeno per questa volta, ci si trova in una situazione sperimentale!
Adalberto Biasiotti
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