Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Emergenza e piano di evacuazione
Nei giorni scorsi si e' verificato, in un'azienda produttrice di latte e derivati, un incidente che avrebbe potuto avere gravi conseguenze se l'emergenza non fosse stata affrontata correttamente.
A causare l'incidente e' stata l'immissione erronea, da parte di un addetto, di acido cloridrico e acido nitrico in una cisterna esterna, della capienza di circa 60 quintali, utilizzata per il lavaggio degli impianti di lavorazione.
La miscela di acido cloridrico e di acido nitrico ha scatenato una reazione chimica che ha gonfiato la cisterna ed ha cominciato a corroderla; cio' avrebbe potuto provocare la fuoriuscita del liquido e la generazione di vapori tossici.
Scattata l'emergenza gli impianti sono stati fermati ed e' stata disposta l'evacuazione dei 130 dipendenti dell'azienda e di parte degli addetti di un'azienda confinante con gli impianti.
Evacuazione avvenuta celermente anche grazie all'esperienza fatta dai dipendenti nelle prove simulate.
Nel frattempo sono giunti i Vigili del Fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza della cisterna.
Sul posto sono giunti anche i tecnici dell'Arpa ed i responsabili dell'Usl servizio di igiene pubblica e della medicina del Lavoro.
Questo episodio ci offre lo spunto per una riflessione sul tema emergenza e piano di evacuazione.
Nel caso non siano state previste misure preventive è possibile che le conseguenze dell'emergenza diventino estremamente gravi e dannose per tutti, persone e cose.
La tendenza naturale, in questi casi, spinge le persone a comportamenti istintivi poco razionali.
Le norme contenute nella legge 626/94 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro prevedono la stesura di un documento che analizza i rischi possibili dell'attività, da questo viene dedotto un Piano di Emergenza, cioè una serie di provvedimenti preventivi studiati per tutelare la sicurezza delle persone e delle cose in caso di emergenza.
Il Piano di emergenza deve essere messo a punto dal datore di lavoro e dal suo delegato, in base a quanto emerso dalla analisi dei rischi.
Per risultare efficace un Piano di Emergenza deve essere preciso, flessibile, chiaro e conciso, deve illustrare anche i comportamenti da assumere in caso l'emergenza si discosti dalle situazioni più prevedibili.
Oltre a questo deve anche essere dinamico, cioè deve poter essere revisionato ed aggiornato ogni volta che l'attività subisce delle modifiche.
Un Piano di emergenza deve prevedere: un chiaro sistema di segnalazione d'allarme, procedure chiare di responsabilità, comando e coordinamento, un piano di evacuazione e la verifica attraverso esercitazioni periodiche sia della squadra di emergenza, sia di tutti i dipendenti.
Soffermandoci su questo ultimo aspetto ricordiamo che il Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione è tenuto a curare la formazione degli operatori incaricati della gestione delle emergenze e non deve trascurare di fornire loro, anche se in maniera sintetica, nozioni di primo soccorso.
Naturalmente, più il programma di formazione ed addestramento che si prevede di attuare sarà completo, più il grado di prontezza operativa che le squadre di emergenza sapranno esprimere al momento del pericolo sarà maggiore.
A tale scopo è bene che la formazione sia imperniata sui due livelli: teorico applicativo e pratico. Le squadre dovranno conoscere bene i propri compiti e saperli svolgere con efficienza e prontezza.
Per questo sarà cura del Responsabile organizzare esercitazioni da tenersi con periodicità almeno annuale.
Il Responsabile è tenuto anche a comunicare ai componenti le squadre di emergenza qualsiasi modifica dell'attività, quando può avere riflessi sulla prevenzione e sulla protezione, indipendentemente dalla periodicità delle esercitazioni: (modifica delle vie di esodo, acquisizione di nuove macchine o strumenti in grado di introdurre rischi d'incendio, ecc.)
Di tale comunicazione, come delle sessioni di addestramento, sia teorico sia pratico, deve rimanere traccia scritta.
Devono essere previste inoltre esercitazioni periodiche alle quali devono partecipare tutti i dipendenti, senza prendere l'attività come un gioco ma partecipando attivamente e cercando di memorizzare movimenti e luoghi.
Emergenza e piano di evacuazione – Azienda
Emergenza e piano di evacuazione – Ospedale
Emergenza e piano di evacuazione – Scuola
A causare l'incidente e' stata l'immissione erronea, da parte di un addetto, di acido cloridrico e acido nitrico in una cisterna esterna, della capienza di circa 60 quintali, utilizzata per il lavaggio degli impianti di lavorazione.
La miscela di acido cloridrico e di acido nitrico ha scatenato una reazione chimica che ha gonfiato la cisterna ed ha cominciato a corroderla; cio' avrebbe potuto provocare la fuoriuscita del liquido e la generazione di vapori tossici.
Scattata l'emergenza gli impianti sono stati fermati ed e' stata disposta l'evacuazione dei 130 dipendenti dell'azienda e di parte degli addetti di un'azienda confinante con gli impianti.
Evacuazione avvenuta celermente anche grazie all'esperienza fatta dai dipendenti nelle prove simulate.
Nel frattempo sono giunti i Vigili del Fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza della cisterna.
Sul posto sono giunti anche i tecnici dell'Arpa ed i responsabili dell'Usl servizio di igiene pubblica e della medicina del Lavoro.
Questo episodio ci offre lo spunto per una riflessione sul tema emergenza e piano di evacuazione.
Nel caso non siano state previste misure preventive è possibile che le conseguenze dell'emergenza diventino estremamente gravi e dannose per tutti, persone e cose.
La tendenza naturale, in questi casi, spinge le persone a comportamenti istintivi poco razionali.
Le norme contenute nella legge 626/94 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro prevedono la stesura di un documento che analizza i rischi possibili dell'attività, da questo viene dedotto un Piano di Emergenza, cioè una serie di provvedimenti preventivi studiati per tutelare la sicurezza delle persone e delle cose in caso di emergenza.
Il Piano di emergenza deve essere messo a punto dal datore di lavoro e dal suo delegato, in base a quanto emerso dalla analisi dei rischi.
Per risultare efficace un Piano di Emergenza deve essere preciso, flessibile, chiaro e conciso, deve illustrare anche i comportamenti da assumere in caso l'emergenza si discosti dalle situazioni più prevedibili.
Oltre a questo deve anche essere dinamico, cioè deve poter essere revisionato ed aggiornato ogni volta che l'attività subisce delle modifiche.
Un Piano di emergenza deve prevedere: un chiaro sistema di segnalazione d'allarme, procedure chiare di responsabilità, comando e coordinamento, un piano di evacuazione e la verifica attraverso esercitazioni periodiche sia della squadra di emergenza, sia di tutti i dipendenti.
Soffermandoci su questo ultimo aspetto ricordiamo che il Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione è tenuto a curare la formazione degli operatori incaricati della gestione delle emergenze e non deve trascurare di fornire loro, anche se in maniera sintetica, nozioni di primo soccorso.
Naturalmente, più il programma di formazione ed addestramento che si prevede di attuare sarà completo, più il grado di prontezza operativa che le squadre di emergenza sapranno esprimere al momento del pericolo sarà maggiore.
A tale scopo è bene che la formazione sia imperniata sui due livelli: teorico applicativo e pratico. Le squadre dovranno conoscere bene i propri compiti e saperli svolgere con efficienza e prontezza.
Per questo sarà cura del Responsabile organizzare esercitazioni da tenersi con periodicità almeno annuale.
Il Responsabile è tenuto anche a comunicare ai componenti le squadre di emergenza qualsiasi modifica dell'attività, quando può avere riflessi sulla prevenzione e sulla protezione, indipendentemente dalla periodicità delle esercitazioni: (modifica delle vie di esodo, acquisizione di nuove macchine o strumenti in grado di introdurre rischi d'incendio, ecc.)
Di tale comunicazione, come delle sessioni di addestramento, sia teorico sia pratico, deve rimanere traccia scritta.
Devono essere previste inoltre esercitazioni periodiche alle quali devono partecipare tutti i dipendenti, senza prendere l'attività come un gioco ma partecipando attivamente e cercando di memorizzare movimenti e luoghi.
Emergenza e piano di evacuazione – Azienda
Emergenza e piano di evacuazione – Ospedale
Emergenza e piano di evacuazione – Scuola
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.