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Come rendere efficaci le esercitazioni relative ai rischi sul lavoro
Ospitiamo un articolo tratto da PdE, rivista di psicologia applicata all’emergenza, alla sicurezza e all’ambiente, che propone un intervento realizzato da Antonio Zuliani.
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Come non improvvisare le esercitazioni
Spesso le esercitazioni vengono condotte per adempiere a un puro obbligo di legge; se si affrontarono questo spirito è ben difficile ricavarne dei risultati. Essendo invece molto importanti proponiamo dei punti di riflessione e di stipulo che sono in grado di rendere le esercitazione veramente efficaci.
Le disposizioni di legge fanno carico ai datori di lavoro di organizzare le esercitazioni relative ai rischi sul lavoro. Appare indubbio che, allo stato attuale, l'attuazione della norma presenta una serie di problemi, tanto che molte volte le esercitazioni si riducono a mero adempimento normativo.
Questo accade, a nostro modo di vedere, per una resistenza del datore di lavoro che considera l'esercitazione un costo improduttivo, supportato in ciò dalla constatazione che molte esercitazioni non forniscono effettivamente indicazioni per il miglioramento della sicurezza in azienda e delle strategie da attivare in caso di emergenza: che dovrebbero essere i veri obiettivi, ossia le motivazioni fondamentali per attivarle.
Avviando una riflessione in materia durante i tanti incontri nelle aziende, sembra emergere che uno dei motivi che portano a questi due problemi sta nel fatto che chi, all'interno di un Ente o di un'azienda, è chiamato a organizzare l'esercitazione, lo fa sulla base del suo buon senso, ma non può contare su una preparazione specifica.
E' ben vero che esistono modelli esercitativi nell'ambito del sistema di Protezione Civile, ma spesso non sono idonei a una traduzione efficace all'interno di una realtà aziendale.
Ci si può, quindi, chiedere quali possano essere gli aspetti principali che dovrebbero essere considerati nella predisposizione di un'esercitazione aziendale. A nostro parere sono quattro, e li presenteremo brevemente uno ad uno:
• pianificazione,
• coinvolgimento delle risorse aziendali,
• individuazione dei mezzi di supporto,
• organizzazione delle riunioni di verifica.
Pianificazione di un'esercitazione
Si deve predisporre un piano generale, con una sua organizzazione nell’arco di alcuni anni, avendo presente di coinvolgere in tempi diversi gruppi di lavoro diversi, con esercitazioni articolate e progressivamente più complesse.
Ogni esercitazione va pianificata non come evento singolo, ma all'interno di una sequenza di azioni fra loro coerenti. Pianificare significa individuare gli obiettivi di ogni esercitazione legati alle diverse tipologie di rischio che si vogliono prendere in esame.
Anche se l’esercitazione fosse una unica grande simulazione, ad esempio un'evacuazione, all'interno si possono individuare singole sequenze o azioni particolarmente significative.
Pianificare significa, quindi, focalizzare di volta in volta alcuni aspetti che, tra tutti gli altri, si vogliono esaminare con maggiore attenzione: che si ritiene di dovere esaminare con la lente di ingrandimento.
Pianificare significa anche decidere quando e perché un'esercitazione pur programmata debba essere comunicata nei dettagli ai partecipanti. Spesso si discute sul fatto che siano più efficaci le esercitazione a sorpresa rispetto a quelle preannunciate, mentre noi riteniamo che la soluzione più efficace possa essere quella di inserire degli elementi inattesi all'interno di un'esercitazione preannunciata. Questo eviterebbe le comprensibili resistenze in chi vede nell'esercitazione a sorpresa un rischio per alcune lavorazioni aziendali.
Ogni pianificazione richiede anche la capacità, non del tutto scontata, di tradurla all'interno di un documento che possa costruire, nel tempo, il percorso virtuoso dell'azienda nella direzione del miglioramento degli standard di sicurezza.
Coinvolgimento delle risorse aziendali
Per l'attuazione di ogni esercitazione è necessario prevedere l'individuazione dei ruoli e delle figure da coinvolgere. Una sorta di necessario "chi fa che cosa", sostanziata dal senso di responsabilità comune nel vedere in questo strumento un'occasione di crescita della sicurezza in azienda.
Sotto questo punto di vista l'organizzazione delle riunioni preliminari diviene uno strumento importante e fondamentale per l'attuazione di un'esercitazione, alla quale le persone partecipano non solo per il loro ruolo istituzionale, ma in quanto parte di un sistema che vuole diventare sempre più affidabile.
Analogamente è indispensabile comprendere con quali forze esterne (Vigili del Fuoco, 118, ecc.) è necessario interloquire ed eventualmente coinvolgere prima di un'esercitazione.
Mezzi di supporto
Se l'obiettivo di un'esercitazione è quello di mettere sotto analisi alcune procedure o alcuni eventi che possono manifestarsi nel corso di un'emergenza, appare indispensabile dotarsi dei mezzi di supporto utili allo scopo, in quanto limitarsi all'utilizzo "generico" dei cinque sensi può non essere sufficiente.
Vediamoli suddivisi per gruppi.
Osservatori
Senza alcuni soggetti che osservino ciò che accade durante un'esercitazione si corre il rischio di non poter avere una rilevazione efficace dell'evento. Ma chi osserva? I recenti studi psicologici ci mostrano come sia veramente difficile osservare efficacemente ciò che accade attorno: spesso il cervello ci induce a vedere quello che si aspetta di trovare. In altri termini sembra che tutti guardiamo, ma solo pochi riescono a vedere. Per questo motivo i soggetti incaricati di condurre un'osservazione devono essere attentamente selezionali e formati a farlo.
In secondo luogo occorre segnalare con precisione che cosa devono osservare, al fine di non disperdere il loro contributo in un rivolo di osservazioni, pur pertinenti, ma non coerenti con l'obiettivo dell'esercitazione che deve essere ben chiarito a tutti.
Per questo possono essere utili una serie di strumenti che li supportino nel loro lavoro di osservatori. Strumenti, ancora una volta, scelti in coerenza che ciò che si vuole osservare che esamineremo di seguito: liste di controllo, video, osservazione diretta.
Liste di controllo
La lista di controllo è uno degli strumenti utili all'osservatore per focalizzare la sua attenzione sugli aspetti che la pianificazione dell'esercitazione ritiene prioritari. Essi possono essere: percezione del pericolo, propagazione dell'allarme, prime reazioni delle persone coinvolte, evacuazione, arrivo e gestione del posto sicuro, tempi delle singole fasi, e così via.
Questa lista di contro va predisposta con un attento equilibrio tra le cose da osservare e l'effettiva possibilità di farlo. Da questo punto di vista liste di controllo tropo lunghe ed elaborate sono controproducenti perché mettono l'osservatore nella condizione di prestare più attenzione agli item da siglare piuttosto che al fenomeno da osservare.
Video e fotografie
Le riprese video e le fotografie sono degli strumenti che possono rivelarsi estremamente utili per la valutazione dell'andamento di un'esercitazione perché sono in grado di fornire del materiale esaminabile nei dettagli. Si pensi alla possibilità di riesaminare le reazioni delle persone, i tempi e le modalità dei loro processi decisionali e i tempi esatti dei loro movimenti.
Si tratta altresì di strumenti difficili da utilizzare anche perché non basta essere dei buoni fotografi e saper utilizzare una cinepresa per ottenere del materiale valido. Il posizionamento di questi strumenti e l'indicazione di quali fasi dell'esercitazione devono riprendere fa parte integrante della pianificazione.
Simulatori.
In alcune circostanze può essere utile il coinvolgimento di soggetti con il ruolo di simulatori. Si pensi all'interesse di comprendere come reagisce il sistema a fronte di malori da parte delle persone presenti, di indisponibilità all'evacuazione o a comportamenti pericolosi.
La simulazione non è una competenza che si possa mettere in atto senza una specifica preparazione.
Quando si affida la simulazione a soggetti non preparati si osserva una tendenza a esagerare nei comportamenti e nelle reazioni richieste, sull'impronta di quando visto al cinema o con l'intento di mettere in difficoltà i colleghi chiamati ad intervenire.
Si tratta di comportamenti da evitare perché non aiutano a comprendere come andrebbero veramente le cose di fronte a una situazione di vera emergenza.
Bisogna, quindi, utilizzare per la simulazione o soggetti che abbiano seguito un corso specifico (non si dimentichi che la Croce Rossa Italiana ha un servizio di simulatori di grande livello) o che sappiano esattamente quali sono le reazioni plausibili in queste circostanze. Il simulatore non è chiamato ad ostacolare i soccorsi o le squadre di emergenza, bensì a porre gli stessi di fronte a dei problemi da risolvere.
Altri mezzi tecnici
A seconda della tipologia dell'esercitazione può essere utile impiegare altre risorse tecniche, quali le macchine per il fumo ed altro.
Organizzazione delle riunione di verifica
Tutto l'impianto dell'esercitazione, i costi connessi e i disagi inevitabilmente provocati nell'organizzazione hanno una giustificazione nel processo di miglioramento che sono in grado di attivare.
Lo strumento principale in questa direzione è la riunione di verifica, che ha lo scopo di individuare e mettere in atto le azioni correttive rispetto ai comportamenti o alle attività non efficaci riscontrate durante l'esercitazione.
Queste analisi e le successive azioni di miglioramento devono vedere coinvolti, seppur a diverso titolo, tutti i soggetti che hanno partecipato all'esercitazione e devono essere riportate in un documento da trasmettere non solo al Datore di Lavoro, ma anche ai partecipanti.
Antonio Zuliani
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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