Entità dei rischi e corsi sulla sicurezza

Categoria: Valutazione dei rischi. Aperta il 10/10/2023 da Matteo Bentivoglio. Messaggi postati: 9.

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AutoreMessaggio
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Matteo Bentivoglio
(Matte83)

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n.d. 
Buongiorno a tutti!
Sono un commerciante della periferia romana, ho un negozio di ferramenta. La mia è un'impresa individuale: essendo affiancato solo da un dipendente (contratto di apprendistato, qualifica di commesso-magazziniere) e saltuariamente da mia moglie (contratto da collaboratrice familiare, per un massimo di 720 ore lavorative annuali, per la gestione della contabilità), rivesto i ruoli di RSPP, addetto antincendio, al primo soccorso e alle emergenze.
In queste settimane ho dato mandato ad un consulente di aggiornare il DVR e ciò che mi ha presentato è un documento nel quale si ravvede per le attività svolte in azienda (vendita al dettaglio, gestione del magazzino, lavoro d'ufficio, trasporto merci al cliente) un'entità di rischio MEDIA.
Ora, i corsi sulla sicurezza che ho sempre fatto sono stati per un rischio BASSO, come consigliato dagli stessi consulenti dei corsi e da tutti i miei colleghi "ferramentisti". Stessa cosa per i corsi svolti dal dipendente.
La mia domanda è quindi la seguente: poiché il rischio più alto che emerge dal DVR è MEDIO, devo integrare indiscriminatamentetutti i corsi sulla sicurezza (miei e del dipendente) per portarli a questa entità di rischio?
Inoltre, nel DVR è scritto che l'azienda appartiene al Gruppo B (tre o più lavoratori) per quanto riguarda il primo soccorso. Questa valutazione è corretta, nonostante mia moglie lavori solo 720 ore/anno?

Grazie mille.

Postato il 10/10/2023 alle 08:29

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CARLO CENCIONI
(CARLO CENCIONI)

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4,2 

In risposta al messaggio di Matteo Bentivoglio:
Buongiorno a tutti!
Sono un commerciante della periferia romana, ho un negozio di ferramenta. La mia è un'impresa individuale: essendo affiancato solo da un dipendente (contratto di apprendistato, qualifica di commesso-magazziniere) e saltuariamente da mia moglie (contratto da collaboratrice familiare, per un massimo di 720 ore lavorative annuali, per la gestione della contabilità), rivesto i ruoli di RSPP, addetto antincendio, al primo soccorso e alle emergenze.
In queste settimane ho dato mandato ad un consulente di aggiornare il DVR e ciò che mi ha presentato è un documento nel quale si ravvede per le attività svolte in azienda (vendita al dettaglio, gestione del magazzino, lavoro d'ufficio, trasporto merci al cliente) un'entità di rischio MEDIA.
Ora, i corsi sulla sicurezza che ho sempre fatto sono stati per un rischio BASSO, come consigliato dagli stessi consulenti dei corsi e da tutti i miei colleghi "ferramentisti". Stessa cosa per i corsi svolti dal dipendente.
La mia domanda è quindi la seguente: poiché il rischio più alto che emerge dal DVR è MEDIO, devo integrare indiscriminatamentetutti i corsi sulla sicurezza (miei e del dipendente) per portarli a questa entità di rischio?
Inoltre, nel DVR è scritto che l'azienda appartiene al Gruppo B (tre o più lavoratori) per quanto riguarda il primo soccorso. Questa valutazione è corretta, nonostante mia moglie lavori solo 720 ore/anno?

Grazie mille.
Il livello di rischio che determina la tipologia dei corsi si desume dal codice ATECO della ditta, se il suo è un codice di rischio medio il suo consulente la ha correttamente informata e dovrà integrare i corsi già fatti.
Per quanto riguarda i 3 o più lavoratori io concordo con il suo consulente, ma, ad una pedissequa lettura della norma, il coadiuvante famigliare (sua moglie) non è considerato lavoratore, quindi sareste in due, ma per tranquillità, visto che i costi differiscono di poco, io seguirei il consiglio di fare un corso gruppo B

Postato il 10/10/2023 alle 10:18

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Matteo Bentivoglio
(Matte83)

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n.d. 
In risposta al messaggio di CARLO CENCIONI:
Il livello di rischio che determina la tipologia dei corsi si desume dal codice ATECO della ditta, se il suo è un codice di rischio medio il suo consulente la ha correttamente informata e dovrà integrare i corsi già fatti.
Per quanto riguarda i 3 o più lavoratori io concordo con il suo consulente, ma, ad una pedissequa lettura della norma, il coadiuvante famigliare (sua moglie) non è considerato lavoratore, quindi sareste in due, ma per tranquillità, visto che i costi differiscono di poco, io seguirei il consiglio di fare un corso gruppo B
Grazie per la risposta, sig. Carlo.

Il punto è proprio questo: il mio codice ATECO è quello di una qualsiasi attività di commercio al dettaglio di articoli di ferramenta, comportante un rischio BASSO (come la stragrande maggioranza delle attività commerciali). Ma l'intera valutazione dei rischi invece riporta che le attività che si compiono hanno rischio medio.
Riporto di seguito alcuni esempi:
- nell'attività in ufficio, l'utilizzo del computer, della stampante e della cancelleria presenta rischio medio di affaticamento visivo, radiazioni, elettrocuzione, inalazione polveri toner, punture e tagli per spillatrici e forbici ecc. Il rischio è calcolato come prodotto della probabilità (uguale a 1 per i casi riportati) per la magnitudo (uguale a 3 o 4 per i casi riportati) del danno;
- nell'attività in magazzino, l'utilizzo del muletto, dei transpallet, la movimentazione manuale dei carichi, il carico/scarico/deposito merci, la caduta di materiale dall'alto ecc. presentano tutti rischio medio;
- nell'attività di vendita, praticamente tutti i rischi individuati hanno media entità (la probabilità varia tra 1 e 2, la magnitudo tra 2 e 4): movimentazione manuale dei carichi, rapina, aggressione, scivolamento, seppellimento, urti, investimenti e incidenti nelle consegne ecc.

Tenderei a fidarmi della regolamentazione in base ai codici ATECO, ma a questo punto il mio DVR diventa completamente incoerente. Facile è anche comprendere che in tutti i negozi del mondo i "rischi classici" sono sempre gli stessi, con le medesime probabilità e magnitudo e dunque tutti i documenti di valutazione dei rischi dovrebbero assomigliare al mio. Ed essere incoerenti come il mio.
Come mi consiglia di muovermi?

Postato il 10/10/2023 alle 10:50

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CARLO TIMILLERO
(CARTIM)

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4,3 

OGGI PIU' SICURO DI IERI E MENO DI DOMANI
In risposta al messaggio di Matteo Bentivoglio:
Grazie per la risposta, sig. Carlo.

Il punto è proprio questo: il mio codice ATECO è quello di una qualsiasi attività di commercio al dettaglio di articoli di ferramenta, comportante un rischio BASSO (come la stragrande maggioranza delle attività commerciali). Ma l'intera valutazione dei rischi invece riporta che le attività che si compiono hanno rischio medio.
Riporto di seguito alcuni esempi:
- nell'attività in ufficio, l'utilizzo del computer, della stampante e della cancelleria presenta rischio medio di affaticamento visivo, radiazioni, elettrocuzione, inalazione polveri toner, punture e tagli per spillatrici e forbici ecc. Il rischio è calcolato come prodotto della probabilità (uguale a 1 per i casi riportati) per la magnitudo (uguale a 3 o 4 per i casi riportati) del danno;
- nell'attività in magazzino, l'utilizzo del muletto, dei transpallet, la movimentazione manuale dei carichi, il carico/scarico/deposito merci, la caduta di materiale dall'alto ecc. presentano tutti rischio medio;
- nell'attività di vendita, praticamente tutti i rischi individuati hanno media entità (la probabilità varia tra 1 e 2, la magnitudo tra 2 e 4): movimentazione manuale dei carichi, rapina, aggressione, scivolamento, seppellimento, urti, investimenti e incidenti nelle consegne ecc.

Tenderei a fidarmi della regolamentazione in base ai codici ATECO, ma a questo punto il mio DVR diventa completamente incoerente. Facile è anche comprendere che in tutti i negozi del mondo i "rischi classici" sono sempre gli stessi, con le medesime probabilità e magnitudo e dunque tutti i documenti di valutazione dei rischi dovrebbero assomigliare al mio. Ed essere incoerenti come il mio.
Come mi consiglia di muovermi?
Ha ipotizzato di cambiare consulente? se la situazione è quella che ha prospettato i dubbi sulla competenza vengono.

Postato il 10/10/2023 alle 14:39

Immagine di profilo di Matteo Bentivoglio (Matte83)

Matteo Bentivoglio
(Matte83)

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n.d. 
In risposta al messaggio di CARLO TIMILLERO:
Ha ipotizzato di cambiare consulente? se la situazione è quella che ha prospettato i dubbi sulla competenza vengono.
Non mi sembra sia questione di consulente: io stesso darei quelle valutazioni a probabilità e magnitudo dei rischi individuati. Segue qualche esempo generale per chiarire il concetto.
- In ogni negozio c'è il rischio di essere rapinati. L'indice di probabilità non può che essere 1, il minimo. L'indice di magnitudo (ovvero la gravità del danno in cui potrebbero incorrere i lavoratori in caso di rapina) però è alto, 3 o 4 (su 4), perché una rapina può provocare addirittura dei morti. Moltiplicando i due valori, si ottiene in ogni caso un valore che corrisponde a RISCHIO MEDIO.
- In ogni negozio/magazzino con scaffalature c'è il rischio che cadano materiali dall'alto. L'indice di probabilità può anche essere il minimo, ma l'indice di magnitudo sarà comunque elevato (almeno 3), in quanto se un oggetto cadesse sulla testa potrebbe provocare danni ingenti anche a dispetto di un peso modesto. Dunque RISCHIO MEDIO.
- Fare una consegna c/o clienti con il furgone aziendale comporta il rischio di incidenti. Chiaramente, adoperando ogni accortezza, la probabilità di avere un incidente si può considerare minima, ma la magnitudo sarà per forza di cose elevata. Quindi anche qui RISCHIO MEDIO.

Come vedete, non è tanto il consulente a dimostrare incompetenza. Mi sembra invece che sia il metodo standard della valutazione dei rischi (entità del rischio=probabilità*magnitudo) ad essere incoerente con le entità di rischio individuate grazie al codice ATECO. Non vi sembra?

Postato il 10/10/2023 alle 15:28

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Leonardo Biso
(LeonardoBis)

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5,0 

In risposta al messaggio di Matteo Bentivoglio:
Grazie per la risposta, sig. Carlo.

Il punto è proprio questo: il mio codice ATECO è quello di una qualsiasi attività di commercio al dettaglio di articoli di ferramenta, comportante un rischio BASSO (come la stragrande maggioranza delle attività commerciali). Ma l'intera valutazione dei rischi invece riporta che le attività che si compiono hanno rischio medio.
Riporto di seguito alcuni esempi:
- nell'attività in ufficio, l'utilizzo del computer, della stampante e della cancelleria presenta rischio medio di affaticamento visivo, radiazioni, elettrocuzione, inalazione polveri toner, punture e tagli per spillatrici e forbici ecc. Il rischio è calcolato come prodotto della probabilità (uguale a 1 per i casi riportati) per la magnitudo (uguale a 3 o 4 per i casi riportati) del danno;
- nell'attività in magazzino, l'utilizzo del muletto, dei transpallet, la movimentazione manuale dei carichi, il carico/scarico/deposito merci, la caduta di materiale dall'alto ecc. presentano tutti rischio medio;
- nell'attività di vendita, praticamente tutti i rischi individuati hanno media entità (la probabilità varia tra 1 e 2, la magnitudo tra 2 e 4): movimentazione manuale dei carichi, rapina, aggressione, scivolamento, seppellimento, urti, investimenti e incidenti nelle consegne ecc.

Tenderei a fidarmi della regolamentazione in base ai codici ATECO, ma a questo punto il mio DVR diventa completamente incoerente. Facile è anche comprendere che in tutti i negozi del mondo i "rischi classici" sono sempre gli stessi, con le medesime probabilità e magnitudo e dunque tutti i documenti di valutazione dei rischi dovrebbero assomigliare al mio. Ed essere incoerenti come il mio.
Come mi consiglia di muovermi?
Biognerebbe vedere i criteri che avete adottato nella vostra vdr, non è detto che il rischio medio per le attività indicate nel dvr corrisponda al rischio medio in base all'accordo stato-regioni n. 221 del 2011 che definisce i livelli di rischio per le attività di formazione...Occorre però verificare se l'attività indicata nella visura camerale sia quella effettivamente affettuata, altrimenti bisogna vedere eventuali altre attività svolte e non indicate nella visura (ad es. se ho un'attività di commercio a rischio basso ma poi ho un magazzino che effettua attività di magazzinaggio, farei fare formazione specifica a rischio medio per i magazzinieri e basso per gli addetti alla vendita)

Postato il 10/10/2023 alle 15:31

Immagine di profilo di Matteo Bentivoglio (Matte83)

Matteo Bentivoglio
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n.d. 
In risposta al messaggio di Leonardo Biso:
Biognerebbe vedere i criteri che avete adottato nella vostra vdr, non è detto che il rischio medio per le attività indicate nel dvr corrisponda al rischio medio in base all'accordo stato-regioni n. 221 del 2011 che definisce i livelli di rischio per le attività di formazione...Occorre però verificare se l'attività indicata nella visura camerale sia quella effettivamente affettuata, altrimenti bisogna vedere eventuali altre attività svolte e non indicate nella visura (ad es. se ho un'attività di commercio a rischio basso ma poi ho un magazzino che effettua attività di magazzinaggio, farei fare formazione specifica a rischio medio per i magazzinieri e basso per gli addetti alla vendita)
Grazie per la risposta. Farei notare che qualsiasi negozio ha al suo interno un magazzino. Non esiste alcuna attività commerciale in cui la merce viene consegnata e nello stesso momento posta in vendita. La formazione del datore di lavoro, che in tutte le micro-imprese commerciali corrisponde anche al RSPP, al responsabile anticendio, emergenze e primo soccorso, deve per forza essere a rischio medio, solo per il fatto di avere un magazzino? A questo punto vorrei proprio capire il senso di inserire le attività commerciali tra quelle a rischio basso...

Postato il 10/10/2023 alle 17:34

Immagine di profilo di Leonardo Biso (LeonardoBis)

Leonardo Biso
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5,0 

In risposta al messaggio di Matteo Bentivoglio:
Grazie per la risposta. Farei notare che qualsiasi negozio ha al suo interno un magazzino. Non esiste alcuna attività commerciale in cui la merce viene consegnata e nello stesso momento posta in vendita. La formazione del datore di lavoro, che in tutte le micro-imprese commerciali corrisponde anche al RSPP, al responsabile anticendio, emergenze e primo soccorso, deve per forza essere a rischio medio, solo per il fatto di avere un magazzino? A questo punto vorrei proprio capire il senso di inserire le attività commerciali tra quelle a rischio basso...
Beh, bisogna fare vedere perchè un conto è andare a prendere un paio di scarpe in magazzino, un altro è movimentare merci pesanti utilizzando anche dei mezzi...Comunque la capisco, poi ovviamente è anche libero di considerarla come sola attività di commercio e fare a basso rischio anche per i suoi magazzinieri, ma come consulente le consiglierei di fare come detto in precedenza, questo per tutelarla meglio ed evitare contestazioni, considerando che in fondo sono solo 4 ore in più

Postato il 10/10/2023 alle 19:39

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Leonardo Biso
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5,0 

In risposta al messaggio di Matteo Bentivoglio:
Grazie per la risposta. Farei notare che qualsiasi negozio ha al suo interno un magazzino. Non esiste alcuna attività commerciale in cui la merce viene consegnata e nello stesso momento posta in vendita. La formazione del datore di lavoro, che in tutte le micro-imprese commerciali corrisponde anche al RSPP, al responsabile anticendio, emergenze e primo soccorso, deve per forza essere a rischio medio, solo per il fatto di avere un magazzino? A questo punto vorrei proprio capire il senso di inserire le attività commerciali tra quelle a rischio basso...
Il discorso antincendio è diverso, si devono valutare i rischi specifici da incendio con livelli1, 2, 3 (i vecchi basso, medio e moderato) e di conseguenza formare gli addetti. Ma sono due valutazioni diverse, per esempio, può essere che un'attività sia classificata ad alto rischio per la formazione specifica ed essere a basso rischio per l'incendio, o viceversa. PEr il primo soccorso, i riferimenti sono quelli che le indicavano in base a attività e numero occupati

Postato il 10/10/2023 alle 19:43


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