Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Crea PDF

Imparare dagli errori: ancora sui colpi di calore nei cantieri edili

Imparare dagli errori: ancora sui colpi di calore nei cantieri edili
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Edilizia

01/08/2024

Esempi di infortuni professionali correlati alle conseguenze delle alte temperature estive. Il caso dell’edilizia. Il lavoro relativo al rifacimento della copertura di un edificio residenziale e alla puntellatura di un muro storico pericolante.

Brescia, 1 Ago – Come segnalato in una recente campagna promossa dal Ministero della Salute, in collaborazione con l’Inail, sono diverse le accortezze, le azioni che possono essere utili per prevenire i rischi legati all’esposizione alle alte temperature e alle ondate di calore.

 

E in questi anni, a proposito dell’emergenza caldo, è sicuramente aumentata l’attenzione intorno ai rischi dei lavoratori outdoor, ad esempio dei lavoratori del settore agricolo e dei lavoratori dei cantieri edili e stradali.

 

Proprio con particolare riferimento ai lavoratori outdoor in edilizia, riprendiamo il “viaggio” della rubrica “ Imparare dagli errori” attraverso le tante conseguenze connesse alle alte temperature estive e alle radiazioni solari.

 

Come sempre, i casi di infortunio che presentiamo sono tratti dalle schede di INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.

 

Questi gli argomenti trattati nell’articolo:


Pubblicità
Modello DVR
Attività tradizionali Edilizia e Industria - Categoria Istat: C - Attività Manifatturiere

 

Il rischio caldo estivo in edilizia e due casi di colpi di calore

Nel primo caso un lavoratore è occupato da tre giorni, insieme al titolare dell'impresa, nel rifacimento della copertura di un edificio residenziale.

I lavori consistono nella rimozione della esistente mantellata di copertura, nella applicazione a caldo di una guaina bituminosa e, quindi, nella posa delle nuove tegole. Il lavoratore è incaricato della rimozione dei coppi, mentre il titolare dell'impresa si occupa della applicazione a caldo della guaina.

I lavori si svolgono all'aperto, in zona collinare; il giorno dell'evento il cielo è sereno e le temperature sono giunte fino a circa 32 °C. L'umidità relativa è intorno al 45%. Per proteggersi dalla radiazione solare il lavoratore indossa un copricapo con frontino ed una camicia in cotone. È in buone condizioni di salute e non assume farmaci. Per ridurre l'esposizione alle condizioni ambientali l'inizio dei lavori è stato anticipato alle ore 6:30, per terminare alle 13:30. Presso il cantiere è disponibile una fonte di acqua corrente fresca alla quale il lavoratore ha spesso attinto per bere e rinfrescarsi.

Conclusi i lavori della giornata, verso le 13:30, dopo aver salutato il committente, l'infortunato manifesta dapprima uno stato confusionale, pronunciando frasi sconnesse, e si accascia a terra privo di sensi. Soccorso e trasportato in ospedale, dove giunge con una temperatura corporea superiore a 41.7 °C, muore circa 12 ore dopo. Viene eseguita l'autopsia ed il decesso è attribuito a colpo di calore.

 

Questi i fattori causali presenti nella scheda:

  • “giornata estiva soleggiata con temperature esterne superiori a 30°c e presenza di irraggiamento solare diretto”;
  • l’infortunato “lavorava all'aperto, su una copertura, con temperatura ambientale elevata ed esposizione a radiazione solare”.

 

Il secondo caso riguarda i lavori di puntellatura di un muro storico pericolante.

Un lavoratore dopo circa un’ora dal rientro al lavoro dopo la pausa pranzo inizia a sentirsi male (sintomi riconducibili a colpo di calore), perdendo rapidamente conoscenza. Viene soccorso dal compagno di lavoro lì presente e da una abitante di una casa posta nelle immediate vicinanze del cantiere, chiamando immediatamente i soccorsi.

Si indica che “non erano presenti ripari per la protezione dal sole ed i lavoratori non erano dotati di copricapo di protezione, tanto che il lavoratore aveva usato in quella giornata, una maglietta bagnata per coprirsi la testa”.

Inoltre le condizioni termiche erano elevate, il rischio non era stato valutato e “l’infortunato non aveva ricevuto nessuna formazione su questo rischio”.

Dagli accertamenti effettuati “risulta inoltre che:

  • L'infortunato era idoneo alla mansione senza limitazioni;
  • Non sappiamo se al momento del malore l'infortunato avesse la maglietta bagnata sulla testa, ma l'aveva tenuta più volte durante la giornata;
  • L'orario di lavoro di quella giornata è così riassumibile: 8:00-9.30 in magazzino della ditta a caricare il camion 9:30-11:30 in cantiere 11:30-12:30 rientro in magazzino della ditta e caricato camion 12:30-13:00 pausa pranzo 13:00-14:00 finito caricato camion (sempre nel magazzino della ditta) e ritorno al cantiere 14:00 ripresa dei lavori in cantiere 15:00 malore per colpo di calore”.  

 

I fattori causali presenti nella scheda:

  • l'infortunato “lavorava per tempo prolungato in condizioni termiche elevate”;
  • “assenza di copricapo”
  • “cantiere privo di ripari contro i raggi solari e le alte temperature”.

 

Il rischio caldo estivo in edilizia: azioni per la prevenzione e protezione

Per raccogliere informazioni e suggerimenti per la prevenzione dei rischi in edilizia in presenza di alte temperature estive, possiamo fare riferimento al contenuto dell’intervento “ Il rischio da temperature elevate in edilizia: misure di prevenzione e protezione”, a cura di Alessandro Matteucci (Gruppo Regionale Edilizia – ASL Toscana Centro). Un intervento presentato al  webinar “Rischio da esposizione ad agenti fisici nelle attività outdoor” che, organizzato dalla Regione Toscana, si è tenuto il 21 gennaio 2021.

 

L’intervento riporta alcuni suggerimenti sulle possibili azioni per la prevenzione e protezione in edilizia dal rischio da temperature elevate nelle attività outdoor.

 

Riportiamo alcune delle tante indicazioni del relatore in merito alle possibili azioni:

  • termometro e igrometro a disposizione in cantiere “(anche facendo ricorso a strumentazione commerciale di costo contenuto e di semplice ed immediata lettura) possono consentire alle imprese di sapere se il loro cantiere rientra nell’ambito delle previsioni del sistema di allarme HHWWS, che fa stime su ambiti territoriali regionali, o si trova in condizioni più favorevoli o sfavorevoli”. Il documento ricorda che il sistema di allarme HHWWS (Heat Health Watch Warning system) è stato attivato nell’ambito del “Piano operativo nazionale di interventi per la previsione e prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute”.
  • programmare pause:
    • “indicativamente, ma non tassativamente, 10 min / ora in quanto la durata delle stesse può essere determinata sulla base delle condizioni di rischio dei singoli cantieri
    • programmate dall'impresa ed attuate dal preposto non lasciate alla determinazione del singolo lavoratore
    • in un luogo possibilmente fresco o comunque in aree ombreggiate
    • in assenza di aree ombreggiate (stesura asfalto) … ombrelloni da cantiere”
  • programmare i lavori più faticosi in orari con temperature più favorevoli
  • programmare sospensione dei lavori nelle ore più calde
  • programmare una rotazione nel turno fra i lavoratori esposti
  • garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro
    • “ad uso potabile, con aggiunta di integratori minerali
    • per il rinfrescamento dei lavoratori nei periodi di pausa
  • evitare lavori “isolati”
  • programmare i turni di lavoro dei lavoratori maggiormente “fragili”, nelle ore meno calde con pause programmate più lunghe oppure la sospensione dal lavoro
  • divieto di assunzione di bevande alcoliche”.

 

Si ricorda poi l’importanza di idonee azioni di informazione, formazione e addestramento:

  • informazione dei lavoratori su:
    • “possibili problemi di salute causati dal calore
    • segni e sintomi premonitori
    • necessità consultazione del proprio medico di famiglia relativamente ad eventuali modifiche / sospensioni dei trattamenti farmacologici in corso
    • non lavorare "a torso nudo"
  • formazione specifica degli addetti al PS aziendali
    • possibili problemi di salute causati dal calore
    • segni e sintomi premonitori
    • nozioni specifiche di primo soccorso”.

 

Riguardo poi ai dispositivi di protezione individuale ed indumenti da utilizzarsi durante il lavoro segnala di:

  • mettere a disposizione idonei dispositivi di protezione individuali ed indumenti protettivi:
    • “cappelli a tesa larga e circolare per la protezione di capo, orecchie, naso e collo
    • occhiali per protezione dai raggi solari
    • abiti leggeri di colore chiaro e di tessuto traspirante (cotone)
    • abiti ad alta visibilità in cotone
    • scarpe di sicurezza/protezione di modello estivo
    • creme protettive solari [UV]”.

 

Rimandiamo alla lettura integrale dell’intervento che riporta ulteriori informazioni utili su come avvengono gli stress termici, sui fattori che possono interagire riguardo alle conseguenze e sui vari sistemi di previsione e di allarme.

 

 

Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede di Infor.mo. 8248 e 10802 (archivio incidenti 2002/2021).

 

 

Scarica la scheda da cui è tratto l'articolo:

Imparare dagli errori – Ancora sui colpi di calore nei cantieri edili – le schede di Infor.mo. 8248 e 10802.

 


I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.

Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

Pubblica un commento

Ad oggi, nessun commento è ancora stato inserito.

Pubblica un commento

Banca Dati di PuntoSicuro


Altri articoli sullo stesso argomento:


Forum di PuntoSicuro Entra

FORUM di PuntoSicuro

Quesiti o discussioni? Proponili nel FORUM!