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Case e manutenzione
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Nella fotografia che l’Istat ha fornito sulle abitazioni degli italiani, elaborata sulla base delle rilevazioni del Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2001, un dato interessate riguarda gli interventi di manutenzione e ristrutturazione effettuati.
Il censimento, relativamente alle abitazioni occupate da persone residenti (21635345), ha rilevato che il 12,94% sono state costruite prima del 1919, il 9,63% tra il 1919 e il 1945, il 16,83% tra il 1946 e il 1961, il 22,01% tra il 1962 ed il 1971, il 18,57% tra il 1972 ed il 1981, il 12,15% dal 1982 e il 1991, e il 7,88% nell’ultimo decennio considerato. Il 61,41% delle abitazioni è stata, quindi, costruita prima del 1971.
Ci si aspetterebbe, quindi, un elevato numero di interventi di manutenzione, anche in relazione alla messa a norma degli impianti; in realtà non è così.
Raggiunge infatti solo il 47,5% del totale la percentuale delle abitazioni che nel corso del decennio 1991-2001 , hanno subito almeno un intervento (di manutenzione, restauro, risanamento, ristrutturazione) agli impianti, agli elementi strutturali o agli elementi non strutturali.
L’incidenza di queste abitazioni sul totale delle abitazioni occupate da persone residenti mostra una marcata variabilità a livello di ripartizione territoriale, passando dal 53,7% dell’Italia Nord-Orientale (2.253.813 abitazioni) al 35,9% dell’Italia insulare (848.208 abitazioni).
Le regioni in cui più alta è la percentuale di abitazioni sottoposte ad almeno un intervento sono l’Emilia- Romagna (57,0%), il Friuli-Venezia Giulia (53,9%) e la Lombardia (52,9%). Nelle regioni del Sud e delle Isole il patrimonio abitativo ha subito interventi all’abitazione nell’ultimo decennio in percentuali minori, in particolare in Calabria (32,5%), in Sicilia (34,4%) e in Basilicata (37,7%).
Nella fotografia che l’Istat ha fornito sulle abitazioni degli italiani, elaborata sulla base delle rilevazioni del Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2001, un dato interessate riguarda gli interventi di manutenzione e ristrutturazione effettuati.
Il censimento, relativamente alle abitazioni occupate da persone residenti (21635345), ha rilevato che il 12,94% sono state costruite prima del 1919, il 9,63% tra il 1919 e il 1945, il 16,83% tra il 1946 e il 1961, il 22,01% tra il 1962 ed il 1971, il 18,57% tra il 1972 ed il 1981, il 12,15% dal 1982 e il 1991, e il 7,88% nell’ultimo decennio considerato. Il 61,41% delle abitazioni è stata, quindi, costruita prima del 1971.
Ci si aspetterebbe, quindi, un elevato numero di interventi di manutenzione, anche in relazione alla messa a norma degli impianti; in realtà non è così.
Raggiunge infatti solo il 47,5% del totale la percentuale delle abitazioni che nel corso del decennio 1991-2001 , hanno subito almeno un intervento (di manutenzione, restauro, risanamento, ristrutturazione) agli impianti, agli elementi strutturali o agli elementi non strutturali.
L’incidenza di queste abitazioni sul totale delle abitazioni occupate da persone residenti mostra una marcata variabilità a livello di ripartizione territoriale, passando dal 53,7% dell’Italia Nord-Orientale (2.253.813 abitazioni) al 35,9% dell’Italia insulare (848.208 abitazioni).
Le regioni in cui più alta è la percentuale di abitazioni sottoposte ad almeno un intervento sono l’Emilia- Romagna (57,0%), il Friuli-Venezia Giulia (53,9%) e la Lombardia (52,9%). Nelle regioni del Sud e delle Isole il patrimonio abitativo ha subito interventi all’abitazione nell’ultimo decennio in percentuali minori, in particolare in Calabria (32,5%), in Sicilia (34,4%) e in Basilicata (37,7%).
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