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La sicurezza in edilizia, gli Stati generali e la patente a crediti

La sicurezza in edilizia, gli Stati generali e la patente a crediti
Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Edilizia

13/12/2024

Cosa è stato detto sull’edilizia agli Stati generali della Salute e Sicurezza sul lavoro? La patente a crediti potrà servire? Ci sono criticità? Come migliorare la prevenzione nei cantieri? Ne parliamo con il geometra Stefano Farina.


Bologna, 13 Dic – In questi ultimi mesi il settore edile appare come uno degli ambiti lavorativi più discussi in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Questa attenzione, pienamente giustificata tenendo conto dei rischi per i lavoratori, è però legata alle importanti novità introdotte dal nuovo sistema di qualificazione per imprese e lavoratori autonomi attivi nei cantieri temporanei o mobili, noto come patente a crediti.

Novità che, connesse anche alla recente pubblicazione del regolamento attuativo, il decreto 18 settembre 2024 n. 132, hanno, tuttavia, sollevato anche varie critiche.

PuntoSicuro ne ha parlato, ad esempio, nell’intervista all’ingegnere Carmelo Catanoso -  “ Cantieri: caratteristiche e perplessità sul nuovo sistema di qualificazione” – realizzata ad Ambiente Lavoro di Bologna durante un evento pubblico organizzato dal nostro giornale.

 

Per fornire un’ampia raccolta di pareri sul tema della sicurezza nei cantieri, ad Ambiente Lavoro abbiamo intervistato il 19 novembre scorso anche il geometra Stefano Farina, che, come ci racconta lui stesso, ha un’esperienza di “40 anni di cantiere con caschetto, scarpe di sicurezza” e tutti gli altri DPI necessari. Un geometra che, dunque, conosce bene il mondo dei cantieri e che era relatore a Bologna al convegno, organizzato dall’associazione AiFOS, “Sicurezza Cantieri: è possibile dedicare più tempo alla sicurezza dei lavoratori e meno agli aspetti burocratici?”.

 

Tuttavia l’intervista che abbiamo fatto a Stefano Farina – che è anche nostro storico collaboratore, ad esempio per gli articoli della rubrica “ Le immagini dell’insicurezza” - spazia anche su vari altri argomenti.

Si parte dalla sua partecipazione come relatore, parlando di edilizia, agli “ Stati generali della Salute e Sicurezza sul lavoro” (29/31 ottobre 2024), si passa attraverso le sue esperienze di formatore, per arrivare alla patente a crediti e, infine alla sua proposta sulla sicurezza nei cantieri stradali che è stata recentemente introdotta nella Legge 25 novembre 2024 n. 177. Proposta che riguarda l’uso di safety car nella posa della segnaletica stradale: Titolo III (Dei segnali e delle regole di comportamento in casi particolari) - Capo II (Auto di sicurezza - safety car, pannelli con valore prescrittivo e osservanza rigorosa dell'obbligo di circolazione a destra) - Articolo 20 (Modifiche al codice della strada in materia di norme di comportamento a tutela della sicurezza delle persone esposte al traffico).

 

Queste le domande a Stefano Farina:

  • Quali sono i temi che hai affrontato agli “Stati generali della Salute e Sicurezza sul lavoro”? 
  • Non c’è il rischio di fermarsi solo alle parole? L’incontro degli Stati generali si concretizzerà in futuri interventi, anche normativi?
  • Qual è il tuo parere generale sulla patente a crediti?
  • Ci sono criticità per quanto riguarda gli aspetti legati al mondo degli allestimenti delle opere temporanee per il pubblico spettacolo?
  • Tu hai parlato anche della necessità di un nuovo modello di formazione in edilizia. Come potrebbe essere? E cosa ne pensi dell’atteso Accordo Stato-Regioni in materia di formazione alla sicurezza?
  • Cosa conteneva la tua recente proposta, che è stata accolta nella revisione del Codice della strada, per la sicurezza nell’ambito dei cantieri stradali?
  • Cosa si potrebbe fare in Italia per migliorare la prevenzione nei cantieri?

 

L’intervista si sofferma su vari argomenti:

 



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Come sempre diamo ai nostri lettori la possibilità di visualizzare integralmente l’intervista e/o di leggerne una parziale trascrizione.

 

L’intervista di PuntoSicuro a Stefano Farina

 

 

La sicurezza in edilizia e gli Stati generali della salute e sicurezza sul lavoro

Partirei da una tua recente esperienza. Sei stato relatore, in materia di edilizia, agli “Stati generali della Salute e Sicurezza sul lavoro”. Quali sono i temi che hai affrontato in questo evento? So che hai sottolineato che al centro del sistema sicurezza di un cantiere ci devono essere i lavoratori e non i documenti…

 

Stefano Farina: Sì, noi assistiamo, con le normative che con man mano si vanno ad implementare, ad un'attenzione troppo specifica ai documenti, piani operativi di sicurezza, PSC o altri e, invece, ad un’attenzione minore alla sicurezza sul cantiere. Si è spostato quello che è il baricentro della sicurezza cantieri ai documenti.

 

Partecipando agli Stati generali della sicurezza ho cercato di riportare quel che può essere l'obiettivo sui lavoratori, sulla prevenzione, per quanto riguarda la salute e sicurezza dei lavoratori. Questo si riesce a fare non togliendo i documenti, perché sono importanti, ma dando peso anche all'attività di coordinamento in fase esecutiva. Peso, ad esempio, ai coordinatori, alle verifiche, alla vigilanza da parte delle imprese e ai controlli, non secondari, da parte di tutti gli altri soggetti che tengono alla sicurezza non solo documentale.

 

Tu ti sei occupato anche della ridefinizione di alcuni ruoli…

 

Stefano Farina: Sì, ci sono ruoli che negli anni si sono andati formando in maniera abbastanza automatica. Pensiamo agli assistenti dei coordinatori, ai direttori operativi della sicurezza, dove da nessuna parte c'è una definizione corretta di queste figure.

Chiaro, il coordinatore rimane il responsabile. Se però si è avvalso di figure professionali non valide, dopo ne risponderà, ma nel frattempo magari avremo avuto un infortunio per la carenza di controllo.

Noi non dobbiamo pensare solo a punire dopo, ma a fare prevenzione. Definire anche queste figure è importante, così come è necessario (…) anche definire quali sono le competenze del datore di lavoro, che nell'edilizia è una figura principale. Però ad oggi non sono previsti requisiti di ingresso.

 

(…)

 

La sicurezza in edilizia e la qualificazione della patente a crediti

Veniamo alla patente a crediti. Qual è il tuo parere generale su questo nuovo strumento di qualificazione per i cantieri? So che tu ti sei anche soffermato su alcune criticità e hai parlato degli aspetti legati al mondo degli allestimenti delle opere temporanee per il pubblico spettacolo...

 

Stefano Farina: Allora, parliamo della patente a crediti. Devo dire che inizialmente ero un po’ critico su come è stato modificato l'articolo 27, perché forse è stato usato in modo un po’ troppo restrittivo il termine qualificazione (…), ovvero solo controllare alcuni requisiti. La qualificazione? Tutti ci aspettavamo qualcosa di un po’ più imponente.

 

Tuttavia i primi giorni, il primo mese di applicazione, mi sta facendo ricredere su alcuni aspetti. Devo dire che, da coordinatore della sicurezza ma anche con il supporto di molti colleghi, mi sono reso conto che tante piccole imprese, soprattutto in ambito privato, che prima lavoravano al di sopra delle righe, senza rispettare le regole minime, in questo momento si trovano un po’ in difficoltà perché non trovano nessuno che vada a presentargli la domanda e i datori di lavoro stessi non sono in grado di presentarla. Ecco, stanno emergendo, non numeri altissimi, tantissime realtà che non erano regolari, imprese con lavoratori dipendenti a cui non era stata fatta la formazione o non era stato nominato l'Rspp.  (…) Allora sì, certamente questo è positivo.

 

Però l'estensione al mondo dei cantieri tout court, cosa sta portando?

Sta portando anche ad alcune criticità nel mondo delle opere temporanee per il pubblico spettacolo. A me è capitato di dover chiedere la patente a crediti al cameraman che riprenderà lo spettacolo durante l'evento, perché accedeva al cantiere semplicemente per posizionare le telecamere e tirare cavi o altro.

Questo forse è un po’ troppo. (…) Non dà sicurezza, in questo caso, ma porta qualche piccolo problema.

Il mondo del pubblico spettacolo non è cantiere temporaneo o mobile come ce lo possiamo immaginare, è un mondo diverso. A mio avviso, così anche come auspicato da altri soggetti e associazioni, bisogna arrivare a un Testo Unico del pubblico spettacolo che ricomprenda tutti questi elementi, separandolo da quella che è la classica edilizia o il classico cantiere temporaneo mobile. Ci sono tempi, modalità, applicazioni completamente diverse e di questo dobbiamo tener conto.

 

(…)

 

La sicurezza nei cantieri stradali e la prevenzione in edilizia

Affrontiamo un tema nuovo che riguarda però una tua recente proposta, che è stata accolta, per la sicurezza nell’ambito dei cantieri stradali…

 

Stefano Farina: Ad agosto del 2023, quando si è iniziato a parlare un po’ più dettagliatamente delle modifiche al codice della strada, una notte ho avuto l'idea di proporre una modifica al codice della strada per quanto riguarda la posa della segnaletica sui cantieri autostradali o similari. Una situazione abbastanza critica. Molti di noi l'avranno vissuta: gli operai che devono attraversare l'autostrada, le due, le tre corsie, per posare la segnaletica sullo spartitraffico centrale. L'idea è stata quella di mutuare il sistema della Safety car, che viene utilizzato quando c'è un incidente o ci sono banchi di nebbia, anche per i cantieri stradali e autostradali, in talune situazioni di sicurezza per gli operatori.

 

Ho lanciato questa proposta. E devo dire che grazie a due persone che in ambito politico hanno creduto a questo progetto, la proposta è stata portata ai tavoli dove stavano facendo le modifiche al codice della strada. Ed è stata una gioia leggere che la proposta è stata accettata.

 

Ovvero per i cantieri di tipo stradale, autostradale, in talune situazioni potranno essere utilizzate le safety car, non solo gestite dalle Forze dell'ordine, che non sempre (…) sono disponibili visto il numero di cantieri rispetto al numero di Forze dell'ordine che sarebbero necessarie, ma anche dai gestori stessi, dalle strade, tramite i propri operatori o dalle scorte tecniche preparate nello specifico per fare questo tipo di attività.

 

Si rallenta un po’ il traffico in modo da permettere ai lavoratori di attraversare in tutta sicurezza la strada. Come automobilisti, magari, ci lamenteremo di quell'attimo di disagio, ma pensiamo che questo disagio fa sì che questi lavoratori la sera possano tornare a casa.

 

Concludiamo l’intervista tornando alla tua esperienza in edilizia. Cosa si potrebbe fare in Italia per migliorare la prevenzione nei cantieri?

 

Stefano Farina: Il primo passaggio sarebbe quello legato alla consapevolezza del ruolo dei vari soggetti.

 

Noi all'interno dell'ambito dei cantieri abbiamo tantissimi soggetti, che vanno dal committente, al responsabile dei lavori, al coordinatore della sicurezza, ai datori di lavoro, ai preposti, ai lavoratori autonomi. Tante figure e tanti soggetti, ma, certe volte – e ne parlo io in prima persona come coordinatore - ci dimentichiamo il nostro ruolo. O lo abdichiamo a qualcun altro o lo travalichiamo sostituendoci a qualcun altro. Già avere consapevolezza del proprio ruolo porterebbe a un miglioramento, perché ognuno fa quello che gli compete, ma lo fa. Non aspetta che lo faccia qualcun altro che poi magari non è deputato a farlo.

 

Il secondo passaggio è rendere consapevoli i lavoratori, compresi i lavoratori autonomi. (…) Dobbiamo fa capire ai lavoratori autonomi che anche loro si possono fare male. E su questo, magari con riferimento alla formazione, potremmo anche pensare alla necessità di qualche modulo specifico per questa tipologia di lavoratori.

 

Un terzo passaggio riguarda i lavoratori.

I lavoratori sono consapevoli dei rischi, ma certe volte tendono a sottostimare il problema per migliorare quella che è la produzione e la produttività che gli viene richiesta. E saper dire di no a volte è necessario, è fondamentale.

Io parlo ogni tanto con dei lavoratori che dicono “Io qualche volta ho detto di no e non ho avuto atti negativi su di me. Il datore di lavoro ha compreso, perché dicevo di no e sono state studiate procedure differenti per eseguire i lavori in sicurezza”.

 

Ecco, la consapevolezza è il primo elemento.

Un secondo elemento è quello di evitare, come è successo in passato e come sta succedendo anche adesso, di avere incentivi, bonus - adesso c'è il PNRR - tutti con scadenza predefinita. Dover consegnare tutti quanti i lavori negli stessi giorni porta a incrementare le ore lavorate, porta a fare le corse per poter raggiungere l'obiettivo. L'abbiamo visto con il 110%, lo vediamo con il PNRR. Certe volte le scadenze bloccate non permettono di fare lavori in sicurezza. E potrebbero portare a infortuni. Anche qui una rivisitazione di questi aspetti diventa importante.

 

 

Articolo e intervista a cura di Tiziano Menduto

 

 

 

Scarica la normativa citata nell’intervista:

Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Decreto 18 settembre 2024 n. 132 - Regolamento relativo all'individuazione delle modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili.

 

LEGGE 25 novembre 2024, n. 177 - Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.

 




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