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Cantieri e sicurezza
A un anno e mezzo di distanza dalla morte di un operaio in un cantiere di Mantova, dipendente di una ditta che non aveva alcun ruolo nell’esecuzione dell’opera, le indagini hanno fatto chiarezza sull’accaduto ed hanno appurato che A.B. di 63 anni è morto per le ferite riportate nella caduta dal tetto del capannone. Caduta non causata da un malore e che avrebbe potuto essere evitata se fossero state applicate le prescritte misure di sicurezza.
La tragedia è avvenuta durante i lavori di rifacimento dell’impermeabilizzazione del capannone, a 10 metri di altezza. L’uomo non indossava scarpe antiscivolo e non era imbragato come i lavori a quell’altezza avrebbero richiesto, inoltre è stata riscontrata l’assenza di reti di protezione e dei parapetti.
Quel giorno nel cantiere stava lavorando il figlio della vittima.
Il giovane, titolare dell’impresa che aveva avuto in subappalto i lavori, interrogato dagli inquirenti aveva riferito che il padre si era recato in cantiere per salutarlo.
Dopo il sequestro del cantiere, erano state inviate informazioni di garanzia al direttore dei lavori, al capo cantiere e al responsabile della sicurezza.
Le indagini hanno delineato una responsabilità del figlio nella morte del padre: come titolare dell’impresa che aveva ottenuto il subappalto doveva impedire a suo padre di salire in ogni caso sul capannone senza le adeguate protezioni.
La tragedia è avvenuta durante i lavori di rifacimento dell’impermeabilizzazione del capannone, a 10 metri di altezza. L’uomo non indossava scarpe antiscivolo e non era imbragato come i lavori a quell’altezza avrebbero richiesto, inoltre è stata riscontrata l’assenza di reti di protezione e dei parapetti.
Quel giorno nel cantiere stava lavorando il figlio della vittima.
Il giovane, titolare dell’impresa che aveva avuto in subappalto i lavori, interrogato dagli inquirenti aveva riferito che il padre si era recato in cantiere per salutarlo.
Dopo il sequestro del cantiere, erano state inviate informazioni di garanzia al direttore dei lavori, al capo cantiere e al responsabile della sicurezza.
Le indagini hanno delineato una responsabilità del figlio nella morte del padre: come titolare dell’impresa che aveva ottenuto il subappalto doveva impedire a suo padre di salire in ogni caso sul capannone senza le adeguate protezioni.
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