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Cantieri dell’alta velocità e infortuni

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Edilizia

11/03/2003

La risposta del servizio di Prevenzione dell’Asl 10 di Firenze all’articolo recentemente pubblicato sul nostro quotidiano.

Nel numero 725 del nostro quotidiano abbiamo pubblicato un articolo riguardante l’andamento infortunistico nei cantieri dell’Alta velocità ferroviaria Firenze-Bologna.

In riferimento ai dati riportati abbiamo ricevuto alcune osservazioni dal Servizio di Prevenzione dell’ASL 10 di Firenze (Unità Funzionale TAV e Grandi Opere) titolare della vigilanza sui cantieri dell’alta velocità sul versante toscano. Osservazioni che volentieri pubblichiamo.
“I dati riportati nel testo sono quelli del 7° Report dell’Osservatorio Monitoraggio TAV, aggiornato al 30 Giugno 2002, edito a cura delle Regioni Emilia Romagna e Toscana, grazie al contributo degli operatori dei servizi di prevenzione e delle aziende realizzatrici dell’opera.
L’osservatorio è nato per informare tutti i soggetti sociali ed istituzionali coinvolti nella prevenzione dei lavori dell’alta velocità e come strumento di orientamento dell’azione preventiva.” […]

“Relativamente al fenomeno infortunistico deve essere sottolineato, come elemento di rilievo, il fatto che gli indici infortunistici (indice di frequenza, indice di gravità) sono calcolati utilizzando, al denominatore, le ore lavorate reali, fornite direttamente dalle aziende costruttrici, producendo indici che sono molto accurati nella descrizione del fenomeno ma confrontabili con quelli disponibili in letteratura con le dovute cautele: i denominatori dei dati disponibili utilizzano solitamente delle stime di ore lavorate o del numero di addetti. In particolare deve essere osservata, dai dati dell’ultimo report:
-la netta riduzione dei due indici rispetto agli anni precedenti (più marcata per gli infortuni avvenuti in galleria)
-la costante riduzione dell’indice di gravità negli anni”

Riguardo al fenomeno dell’ipoacusia neurosensoriale, il Servizio Prevenzione sottolinea che la maggior parte dei casi non è imputabile al lavoro nei cantieri TAV. “I dati raccolti letti correttamente ci dicono che su di in totale di 998 segnalazioni di malattie professionali, di cui 934 ipoacusie, giunte ai servizi delle due regioni il 78 % si riferisce a patologie già presenti al momento dell’inizio di questi lavori.”

Relativamente all’impegno degli operatori dei servizi di prevenzione delle Aziende Sanitarie al di fuori di quello che è il loro canonico orario di lavoro (8.00-14.00), il Servizio Prevenzione dell’Asl 10 afferma che “fino ad alcuni decenni fa il lavoro a turni e notturno era adottato quasi esclusivamente per garantire i servizi sociali essenziali (trasporti, ospedali, telecomunicazioni, pubblica sicurezza) e per far fronte a fondamentali condizionamenti tecnologici dei settori siderurgico e chimico. Nel corso degli ultimi anni esso è diventato un importante fattore dell'organizzazione del lavoro, volto ad incrementare la produttività e a sostenere la competitività delle aziende, ed è pertanto andato estendendosi in tutti i settori lavorativi, quali: industria tessile, meccanica, alimentare; commercio e grande distribuzione; alberghiero e della ristorazione; banche; svago e tempo libero.

A fronte di tale diffusione di organizzazione dell’orario di lavoro riteniamo di essere una delle poche strutture che possono vantare di effettuare sopralluoghi negli ambienti di lavoro nei giorni festivi e in orari notturni oltre a diffondere semestralmente nel Report dati dettagliati di attività (sopralluoghi, indagini ambientali e atti di polizia giudiziaria). Ciò compatibilmente con un’organizzazione del lavoro che, per motivi organizzativi, non prevede, per i tecnici della prevenzione, l’effettuazione di turni notturni o festivi. In tale ambito esiste solo l’istituto della reperibilità (dalle 16.00 alle 8.00 del giorno dopo, oltre prefestivi e festivi) per situazioni di emergenza.”
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