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Una piattaforma web per la prevenzione dei tumori nei luoghi di lavoro

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Dati e statistiche

21/11/2011

Disponibile in rete una piattaforma per sensibilizzare sul tema delle neoplasie e supportare il medico che si trova nella situazione di dover identificare un tumore di origine professionale. Le risorse della piattaforma e l’applicazione SERICO.

 
Roma, 21 Nov – Ancora oggi il problema dei tumori professionali risulta essere sottostimato e poco conosciuto a causa delle difficoltà a identificare i tumori professionali in quanto patologie multifattoriali, aventi una lunga latenza tra esposizione e malattia e spesso carenti di dettagliate anamnesi professionali in grado di isolare quei casi di tumore da attribuire al sospetto fattore occupazionale.
 
Per ovviare a queste difficoltà nello spazio web dell’ INAIL - settore Tecnico-Scientifico e Ricerca (ex Ispesl) è disponibile una nuova piattaforma web relativa alla “ Prevenzione dei tumori nei luoghi di lavoro".
La piattaforma, che nasce da un accordo siglato dal Ministero della Salute e dall'ex-ISPESL nell'ambito dei Programmi di Ricerca Finalizzata CCM, si rivolge specialmente a tutti gli operatori della prevenzione, in particolare a quelle figure professionali quali medici di famiglia o di altre strutture sanitarie che, in caso di insorgenza di un tumore di origine professionale, si trovino ad interfacciarsi per primi con i pazienti nonché lavoratori.
Lefinalità di questa piattaforma sono evidentemente la “diffusione in maniera interattiva e capillare dei risultati ottenuti attraverso attività di ricerca e sorveglianza epidemiologica sul tema e la sensibilizzazione e la promozione della cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
 
Quali sono le risorse messe a disposizione da questa piattaforma?
 
Innanzitutto è disponibile uno specifico strumento accessibile nell’area riservata denominatoS.E.RI.C.O. (Sorveglianza Epidemiologica dei Rischi Cancerogeni Occupazionali), un’applicazione che vuole essere uno strumento di supporto per il medico che si trova nella situazione di dover identificare un tumore di origine professionale.
In essa sono raccolti i “risultati di studi caso-controllo condotti secondo la metodologia OCCAM che hanno evidenziato eccessi di rischio per area geografica, sede d’insorgenza della malattia e comparto produttivo. È, inoltre possibile validare tali risultati con una matrice della  letteratura di epidemiologia occupazionale oppure consultare per comparto produttivo l’elenco degli agenti cancerogeni e mutageni, certi o probabili, classificati secondo i principali cataloghi di rilevanza internazionale: l’Unione Europea, lo IARC, l’ EPA e l’ACGIH”.

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L’applicazione SERICO è composta dunque di tre moduli collegati fra loro attraverso un link che permette di avviare una “ricerca per sede della neoplasia, attività economica ed agente cancerogeno. I tre moduli sono: OCCAM (Occupational cancer monitoring) ovvero i risultati di studi caso-controllo che evidenziano eccessi di rischio per i tumori di origine occupazionale per area geografica (provincia, regione ecc.), sede d’insorgenza della malattia e comparto produttivo, la Matrice della Letteratura di epidemiologia occupazionale ovvero una raccolta di informazioni presenti in letteratura riguardanti il rischio di tumore in ambito professionale per interpretare ed eventualmente confermare i rischi che emergono con OCCAM ed infine il Catalogo degli agenti cancerogeni e mutageni”.
 
Vediamo nel dettaglio le altre risorse accessibili attraverso la nuova piattaforma.
 
Innanzitutto la sezione “ prodotti”, sezione che contiene un insieme di pubblicazioni attinenti al tema dei tumori professionali realizzati nell’ambito dell’attività di ricerca del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’INAIL. Sono resi disponibili:
- monografie (ad esempio il secondo Rapporto Re.Na.M.);
- articoli scientifici, con riferimento a studi epidemiologici e studi di laboratorio;
- factsheet. 
 
Non poteva mancare una sezione dedicata alla “ normativa”.
All’interno di questa sezione è possibile consultare i riferimenti normativi nazionali e internazionali più rilevanti sul tema della sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori. Particolare rilevanza è stata dedicata al tema del riconoscimento della neoplasia professionale e della notifica della neoplasia per fini statistico - epidemiologici.
Inoltre nella sezione Giurisprudenza è presente una ricca e completa rassegna stampa di giurisprudenza relativa alle sentenze della Corte di Cassazione Penale sul tema del lavoro, successiva all’entrata in vigore del Decreto legislativo 81/2008.
 
In merito alla notifica della neoplasia, ricordiamo che “il medico, nel momento in cui pone la diagnosi di tumore di origine professionale, deve rispettare una serie di obblighi dettati da varie fonti normative di natura assicurativa e di natura statistico epidemiologico”. Si ribadisce in particolare “l’obbligo di notifica di tumore professionale al Registro Tumori di sospetta origine professionale ai sensi dell’art. 244 e 281 del D. Lgs n. 81/2008 e dell’art. 92, comma 3, del D.Lgs. 230/1995”.
 
Sulla piattaforma è accessibile anche una raccolta di link, una selezione ragionata dei link ai siti nazionali e internazionali concentrando l’attenzione su organismi istituzionali, istituti di ricerca oncologici, associazioni di categoria, società scientifiche, ed altri siti inerenti alla diffusione dell’informazione sui tumori di origine professionale. Sono indicate, inoltre, alcune banche dati per reperire informazioni su bibliografie, statistiche, classificazioni di sostanze cancerogene.
 
Non mancano inoltre sezioni dedicate agli eventi, alle news e alle FAQ (frequently asked questions), cioè alle domande poste frequentemente.
 
Concludiamo questa presentazione proprio con le risposta ad un domanda che può nascere anche tra i nostri lettori in relazione ad alcuni termini utilizzati nei documenti che affrontano il tema dei tumori professionali: cos’è la frazione eziologica professionale delle neoplasie?
 
La frazione eziologica professionale “indica concettualmente la quota parte di neoplasia che nello specifico caso è stimabile essere dovuta al lavoro.
I tumori attribuibili a rischi d’origine professionale possono essere suddivisi in due categorie: alta o bassa frazione eziologica.
La prima comprende le neoplasie che sicuramente riconoscono una causa professionale, non essendo noti fattori eziologici extraprofessionali o essendo questi percentualmente di scarsa importanza. Esempi classici sono il mesotelioma della pleura, l’adenocarcinoma dei seni paranasali e l’angiosarcoma epatico.
La seconda categoria, ben più consistente, è rappresentata da quei tumori che possono comparire anche in assenza di esposizioni professionali, quali quelli a localizzazione polmonare, vescicale e del sistema emolinfopoietico. In questi casi l’attribuzione del ruolo causale dell’esposizione lavorativa è più indaginosa. In linea generale la procedura diagnostica deve iniziare dal riscontro anamnestico di una possibile pregressa esposizione lavorativa a cancerogeni o di un'attività lavorativa a rischio, che può essere anche molto lontana nel tempo. Per l’attribuzione di una causa professionale di neoplasia è necessario esista un congruo periodo di latenza tra esposizione e comparsa della neoplasia, che può essere anche di decenni. A tutt’oggi non esiste un’opinione comune a proposito della proporzione di tumori che è attribuibile alle esposizioni professionali, nonostante il fatto che circa la metà di tutti gli agenti cancerogeni riconosciuti siano prevalentemente agenti chimici industriali”.
 
 
 
Link per l’accesso alla Piattaforma “ Prevenzione dei tumori nei luoghi di lavoro
 
Link per la registrazione e l’accesso a S.E.R.I.C.O.
 
 
 
Tiziano Menduto


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