Infortuni e malattie professionali: i dati dei primi nove mesi del 2019
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di settembre. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (settembre 2019 vs settembre 2018) e “di periodo” (gennaio-settembre 2019 vs gennaio-settembre 2018).
Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetto all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Inail, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2019, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono incluse anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di settembre sono state 468.698, 227 in più rispetto alle 468.471 dei primi nove mesi del 2018 (+0,05%).
I dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti “in itinere”, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, passati da 70.180 a 72.199 (+2,9%), mentre quelli “in occasione di lavoro” registrano un calo dello 0,4% (da 398.291 a 396.499).
Nei primi nove mesi di quest’anno il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,3% nella gestione Industria e servizi (dai 373.247 casi del 2018 ai 372.286 del 2019), mentre è aumentato dello 0,2% in Agricoltura (da 24.579 a 24.633) e dell’1,6% nel Conto Stato (da 70.645 a 71.779).
A livello territoriale l’analisi evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio sul lavoro nel Nord-Ovest (-0,1%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-0,6%), mentre nel Centro e nelle Isole l’aumento è stato pari, rispettivamente, all’1,3% e allo 0,7%.
Tra le regioni che hanno fatto registrare le flessioni percentuali maggiori spiccano il Molise (-6,0%) e la Valle d’Aosta (-2,7%). Gli incrementi più consistenti sono invece quelli della Sardegna (+3,4%) e dell’Umbria (+2,3%).
Il lieve aumento delle denunce che emerge dal confronto dei primi nove mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente femminile, che registra un +0,4% (da 164.950 a 165.686 denunce), a differenza di quella maschile, in diminuzione dello 0,2% (da 303.521 a 303.012).
Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati pari al 4,4% (da 58.414 a 60.957), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,5% (da 391.392 a 389.280) e quelle dei comunitari dell’1,1% (da 18.662 a 18.449).
Dall’analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,5%) e tra i 50 e 69 anni (+1,8%). In diminuzione del 2,8%, invece, le denunce dei lavoratori della fascia 30-49 anni, nella quale rientra oltre il 40% dei casi registrati.
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di settembre sono state 780, 54 in meno rispetto alle 834 dei primi nove mesi del 2018 (-6,5%).
Questa flessione – comunque non rassicurante – è legata soprattutto agli “incidenti plurimi”, con cui si indicano gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori. Tra gennaio e settembre dello scorso anno, infatti, gli incidenti plurimi hanno causato 67 vittime, contro i 34 morti dello stesso periodo di quest’anno.
Il raffronto appare poco significativo. Oltre la metà dei 67 decessi in incidenti plurimi dei primi nove mesi del 2018, infatti, è avvenuta nel solo mese di agosto, funestato dai due incidenti stradali occorsi in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti, e dal crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 casi mortali denunciati all’Inail.
A livello nazionale, dai dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno emerge una riduzione di 36 denunce per i casi mortali occorsi “in itinere” (da 253 a 217) e di 18 per quelli avvenuti “in occasione di lavoro” (da 581 a 563). Il decremento ha interessato tutte le gestioni, a partire dall’Industria e servizi, con 45 denunce in meno (da 715 a 670), seguita dall’Agricoltura, con cinque casi in meno (da 105 a 100 casi), e dal Conto Stato, con quattro decessi in meno (da 14 a 10).
L’analisi territoriale mostra una diminuzione delle denunce di infortuni con esito mortale nel Nord-Ovest (da 223 a 199), nel Nord-Est (da 211 a 184) e al Sud (da 179 a 168), e un aumento nel Centro (da 156 a 161) e nelle Isole (da 65 a 68). A livello regionale spiccano i decrementi rilevati in Liguria e Veneto (-21 casi mortali denunciati per entrambe) e gli incrementi nel Lazio (+12) e nella provincia autonoma di Bolzano (+10).
L’analisi di genere, nel confronto tra i primi nove mesi del 2019 e del 2018, mostra un andamento decrescente per entrambi i sessi: 43 casi mortali in meno per gli uomini (da 760 a 717) e 11 in meno per le donne (da 74 a 63). Segno meno anche per le denunce di infortunio con esito mortale dei lavoratori italiani (da 698 a 637) ed extracomunitari (da 97 a 96), mentre tra i comunitari si registrano otto casi in più (da 39 a 47).
L’analisi per classi di età mostra flessioni tra gli under 20 (-6 decessi), nella fascia 30-44 anni (-29) e in quella 55-69 anni (-73), a fronte di due morti in più per i lavoratori tra i 20-29 anni e di 55 in più per quelli tra i 45 e i 54 anni.
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi nove mesi di quest’anno sono state 45.158, 1.075 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,4%).
Le patologie denunciate sono aumentate solo nella gestione Industria e servizi, da 34.739 a 36.189 (+4,2%), mentre sono diminuite in Agricoltura, da 8.831 a 8.505 (-3,7%), e nel Conto Stato, da 513 a 464 (-9,6%).
A livello territoriale, l’aumento ha riguardato il Nord-Est (+0,9%), il Centro (+2,1%), il Sud (+2,9%) e le Isole (+11,4%). Il Nord-Ovest, invece, si distingue con un calo pari al 2,1%.
In ottica di genere le denunce di malattia professionale sono state 415 in più per le lavoratrici, da 11.821 a 12.236 (+3,5%), e 660 in più per i lavoratori, da 32.262 a 32.922 (+2,0%).
In crescita sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 41.237 a 42.037 (+1,9%), sia quelle dei comunitari, da 910 a 1.051 (+15,5%), ed extracomunitari, da 1.936 a 2.070 (+6,9%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (27.899 casi), del sistema nervoso (4.891, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (3.155) continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio (2.015) e dai tumori (1.786).
Le denunce di malattie di origine professionale legate ai disturbi psichici e comportamentali e di quelle della cute e del tessuto sottocutaneo sono più di 300, mentre i casi di patologie del sistema circolatorio sono 187.
TABELLE DI DETTAGLIO
· Infortuni sul lavoro: tabelle nazionali e regionali con cadenza mensile
· Malattie professionali: tabelle nazionali e regionali con cadenza mensile
PUBBLICATO IL NUOVO BOLLETTINO TRIMESTRALE
In concomitanza con la pubblicazione degli open data Inail dei primi nove mesi del 2019, sul sito dell’Istituto è disponibile anche il nuovo bollettino trimestrale sulle denunce di infortunio e malattie professionali, che esamina l’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico rilevato tra gennaio e settembre, confrontato con l’analogo periodo del 2018.
Il bollettino – corredato da glossario, nota metodologica, grafici e tabelle – analizza in particolare l’andamento delle denunce di infortunio nel complesso e con esito mortale per genere, regione e modalità di accadimento, mentre il trend delle denunce di malattia professionale è declinato per genere e regione.
Fonte: Inail
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Rispondi Autore: simone - likes: 0 | 22/06/2020 (17:28:32) |
il D.Lgs 81 non cita il "tessuto connettivo" come rischio…. ed inoltre tutte le malattie tabellate Inps con macro e subcodifiche non sono disciplinare da paragrafi del D.Lgs 81-08, che quindi non rappresenta un vero Testo Unico sulla salute e sicurezza ma una cornice…. come se mancassero dei Decreti attuativi. |