Inail e Malprof: il nono rapporto sulle malattie professionali
Roma, 26 Gen – Per comprendere il fenomeno delle malattie professionali, difficile da rappresentare in termini quantitativi e qualitativi, è “necessario consolidare e valorizzare le fonti informative disponibili”.
Disporre di adeguate informazioni, potenziando e integrando i dati contenuti nei vari sistemi di rilevazione, permette di identificare le cause del fenomeno, “non limitandosi solo a un conteggio statistico delle segnalazioni e delle denunce di malattia professionale”.
A ricordarlo e a sottolineare l’importanza di integrare tra loro i dati e meglio utilizzarli ai fini prevenzionali è la presentazione, a cura di Sergio Iavicoli, Direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’ Inail, del nuovo documento, realizzato dal Dipartimento, dal titolo “Malprof 2015-2016. Il nono rapporto Inail - Regioni sulle malattie professionali”.
Nella presentazione si ricorda che il sistema di sorveglianza Malprof, avviato nel 2000, “registra le malattie correlate al lavoro rilevate dai dipartimenti di prevenzione del Servizio sanitario nazionale italiano, classificandole secondo il settore economico e la professione in cui è stata riconosciuta l'esposizione e consentendo, quindi, un’analisi dei dati anche in relazione alle attività che possono aver provocato l’insorgenza della malattia”. E se esistono due tipologie di sistemi per registrare le malattie professionali, “quelli basati su fonti assicurative e quelli ricavati a seguito dell’attività di prevenzione e vigilanza”, solo “in pochi paesi sono presenti registri di entrambi i tipi e l’Italia avendo sia l’archivio assicurativo Inail sia il sistema di sorveglianza Malprof è tra questi. L’integrazione delle informazioni derivanti dai due sistemi costituisce un passo fondamentale per il perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro”.
In particolare il nono rapporto sulle malattie professionali “propone una panoramica a livello nazionale e regionale dei dati riguardanti le segnalazioni di malattie professionali raccolte e analizzate dai servizi di prevenzione delle Asl nel biennio 2015 – 2016”.
Questi gli argomenti trattati nell’articolo:
- Il nono rapporto sulle malattie professionali: i dati generali
- Dati e indicazioni sulle malattie professionali nella Regione Lombardia
- L’indice del documento
Il nono rapporto sulle malattie professionali: i dati generali
Il rapporto – curato da Giuseppe Campo (coordinatore scientifico), Antonio Leva, Paolo Montanari, Adriano Papale (Dimeila, Inail) e dal Gruppo di Lavoro Malprof – indica che nel biennio 2015 - 2016 “si osserva un tasso medio di 31,8 segnalazioni di malattia ogni 100.000 abitanti”, “in diminuzione rispetto al 2013 - 2014 anche se rimane sostanzialmente stabile” la quota di segnalazioni per le lavoratrici (26%)”. Inoltre con riferimento all’età, “tra le donne la classe 30 - 59 anni racchiude il 76% mentre tra gli uomini si attesta al 64%”.
Si indica poi che le segnalazioni valutabili “riguardano soprattutto le malattie muscoloscheletriche”, “in crescita e pari nell’ultimo biennio al 69%, ma con una quota tra le donne che raggiunge l’87%. Si conferma il calo percentuale della sordità (dal 15% degli anni 2013 - 2014 al 13%)”. Inoltre tra i lavoratori over 60 “prevalgono le malattie muscoloscheletriche, ma questo è un dato comune a tutte le fasce d’età, mentre le malattie dell’apparato respiratorio e i tumori hanno un peso percentuale maggiore rispetto alle altre fasce d’età”. Mentre le malattie della pelle “figurano al primo posto (31%) tra i lavoratori più giovani”.
Riprendiamo dal documento una tabella relativa alla distribuzione delle segnalazioni delle malattie professionali per classe di malattia e sesso:
Osservando poi la classificazione delle malattie secondo la classificazione ICD (la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità), “compaiono ai primi posti della graduatoria, tra i casi con nesso causale positivo, i disturbi dei dischi intervertebrali con una quota del 23%, le entesopatie periferiche e sindromi similari (21%), la sordità (14%) e le mononeuriti dell'arto superiore e mononeuriti multiple (11%)”.
Inoltre la distribuzione per settore economico e sesso dei casi con nesso causale positivo “evidenzia il settore delle costruzioni (22%), seguito dall’agricoltura (11%) e dalla fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, escluse macchine e impianti (6%). La maggior quota di casi riguardanti le donne si riscontra per i settori della sanità e altri servizi sociali (14%) e per l’agricoltura (12%). Da rilevare la crescita di quest’ultimo settore rispetto al biennio precedente”.
Dati e indicazioni sulle malattie professionali nella Regione Lombardia
Rimandando alla lettura di tutti gli altri dati a livello nazionale, ci soffermiamo anche su alcuni dati regionali con riferimento, in questo caso, alla Regione Lombardia.
Dal 2013 in Lombardia, il sistema di sorveglianza delle malattie da lavoro è stato integrato nel sistema informativo della prevenzione regionale con un apposito modulo informatico conosciuto come Ma.P.I. (acronimo di Malattie professionali ed infortuni).
I casi registrati nel sistema dagli Spsal della regione Lombardia sono 3.338 nel 2015 e 3.316 nel 2016, “in linea con il numero di casi presenti in Lombardia negli anni precedenti, che solo nell’anno 2013 aveva visto una leggera flessione da imputare al passaggio dal vecchio sistema di registrazione all’attuale sistema Ma.P.I., determinando un ritardo nella registrazione dei casi in alcuni territori”.
Si segnala che “a causa dell’ invecchiamento della popolazione lavorativa e dello spostamento verso l’alto dell’età in cui si inizia a lavorare, continua l’incremento del numero delle segnalazioni nelle classi di età più alta, con il 37,8% dei casi nella classe 50 - 59 anni e il 33,7% in quella oltre 60 anni. Parallelamente, si riducono al 26,9% i casi nella classe di età 30 - 49 anni”. Tra i più giovani “prevalgono le patologie con più breve periodo di latenza, come le patologie infettive ed allergiche, mentre le patologie a lunga latenza, quali i tumori, compaiono soprattutto nell’età avanzata. Anche le pneumoconiosi sono presenti quasi esclusivamente nelle fasce di età più avanzate in quanto il controllo della polvere di silice nei luoghi di lavoro e la messa a bando dell'amianto hanno comportato un declino di queste malattie che comunque continuano a essere riscontrate in persone che sono state esposte in passato”.
Riguardo la distribuzione per professione dei casi con nesso causale positivo “il 31,6% dei casi svolge la professione di artigiano e operaio dell’industria estrattiva ed edilizia, mentre il 19,2% svolge la professione di artigiano e operaio metalmeccanico o assimilato. Entrando in un maggior dettaglio, le patologie con maggior frequenza segnalate restano i Work related musculoskeletal disorders (WRMSDs). La loro frequenza continua a essere in crescita, infatti rappresentavano il 44,3% del totale nel biennio 2013 - 2014 e hanno raggiunto il 53,3% del totale in questo biennio”.
Continua “il calo della frequenza dei casi di ipoacusia segnalati che passa dal 24,1% del precedente biennio al 14,6% nel 2015 – 2016”.
I tumori rappresentano poi “il 15,5% di tutte le patologie e, tra tutti i tumori, quelli di pleura e peritoneo restano i più rappresentati”. In particolare, i mesoteliomi della pleura e del peritoneo segnalati nel biennio “sono 534 e presentano 725 nessi positivi con i periodi lavorativi: i settori più frequenti sono le costruzioni (125 nessi), il settore tessile (64 nessi) e il settore della fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici (60 nessi)”.
Si segnala poi che sono in aumento “anche le segnalazioni dei disturbi della sfera psichica (151 casi nel biennio), riconducibili a reazioni da stress lavorativo e sindromi mobbing correlate (2,4%); nel precedente biennio erano l’1,9% di tutte le patologie”.
L’indice del documento
Rimandando alla lettura integrale del nono rapporto Inail - Regioni sulle malattie professionali, ne riportiamo, in conclusione, l’indice:
DATI NAZIONALI BIENNIO 2015 – 2016
Le malattie segnalate in Malprof
Tavole statistiche: dati nazionali Malprof
Le malattie professionali registrate secondo il modello malprof biennio 2015 – 2016
1. La rilevazione condotta in Abruzzo
1.1 Introduzione
1.2 Analisi dei dati
1.3 Tavole statistiche
2. La rilevazione condotta in Basilicata
2.1 Introduzione
2.2 Analisi dei dati
2.3 Tavole statistiche
3. La rilevazione condotta in Calabria
3.1 Introduzione
3.2 Analisi dei dati
3.3 Tavole statistiche
4. La rilevazione condotta in Campania
4.1 Introduzione
4.2 Analisi dei dati
4.3 Tavole statistiche
5. La rilevazione condotta in Emilia Romagna
5.1 Introduzione
5.2 Analisi dei dati
5.3 Conclusioni
5.4 Tavole statistiche
6. La rilevazione condotta nel Friuli Venezia Giulia
6.1 Introduzione
6.2 Analisi dei dati
6.3 Tavole statistiche
7. La rilevazione condotta nel Lazio
7.1 Introduzione
7.2 Analisi dei dati
7.3 Tavole statistiche
8. La rilevazione condotta in Liguria
8.1 Introduzione
8.2 Analisi dei dati
8.3 Tavole statistiche
9. La rilevazione condotta in Lombardia
9.1 Introduzione
9.2 Malattie lavoro correlate registrate in Ma.P.I. dai servizi di prevenzione nel biennio 2015-2016
9.3 Tavole statistiche
10. La rilevazione condotta nelle Marche
10.1 Introduzione
10.2 Analisi dei dati
10.3 Tavole statistiche
11. La rilevazione condotta nella Provincia autonoma di Bolzano
11.1 Introduzione
11.2 Analisi dei dati
11.3 Conclusioni
11.4 Tavole statistiche
12. La rilevazione condotta nella Provincia autonoma di Trento
12.1 Introduzione
12.2 Analisi dei dati
12.3 Tavole statistiche
13. La rilevazione condotta in Puglia
13.1 Introduzione
13.2 Analisi dei dati
13.3 Tavole statistiche
14. La rilevazione condotta in Sardegna
14.1 Introduzione
14.2 Analisi dei dati
14.3 Conclusioni
14.4 Tavole statistiche
15. La rilevazione condotta in Sicilia
15.1 Introduzione
15.2 Analisi dei dati
15.3 Tavole statistiche
16. La rilevazione condotta in Toscana
16.1 Introduzione
16.2 Analisi dei dati
16.3 Tavole statistiche
17. La rilevazione condotta in Umbria
17.1 Introduzione
17.2 Analisi dei dati
17.3 Conclusioni
17.4 Tavole statistiche
18. La rilevazione condotta in Valle d’Aosta
18.1 Introduzione
18.2 Analisi dei dati
18.3 Tavole statistiche
Le segnalazioni delle malattie professionali secondo classificazioni regionali specifiche biennio 2015 – 2016
19. La rilevazione condotta in Veneto
19.1 Introduzione
19.2 Analisi dei dati
19.3 Distribuzione delle patologie per Aulss e per provincia
19.4 Distribuzione delle patologie per anno
19.5 Distribuzione delle patologie per comparto lavorativo
19.6 I lavoratori interessati dalle segnalazioni
19.7 Patologie dei lavoratori: analisi per genere
19.8 Considerazioni finali
Bibliografia
Riferimenti bibliografici
RTM
Scarica il documento da cui è tratto l'articolo:
Inail, Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale, “ Malprof 2015-2016. Il nono rapporto Inail - Regioni sulle malattie professionali”, curato da Giuseppe Campo (coordinatore scientifico), Antonio Leva, Paolo Montanari, Adriano Papale (Dimeila, Inail) e dal Gruppo di Lavoro Malprof – Collana Ricerche, edizione 2021 (formato PDF, 10,01 MB).
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