Denunce di infortuni e malattie professionali: i dati INAIL di luglio
ROMA - Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di luglio. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (luglio 2023 vs luglio 2024) e “di periodo” (gennaio-luglio 2023 vs gennaio-luglio 2024).
Gli open data mensili pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele nelle analisi periodiche di dettaglio, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di picchi occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2024, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo delle denunce di infortunio sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
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DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi sette mesi del 2024 sono state 350.823, in aumento dell’1,7% rispetto alle 344.897 dello stesso periodo del 2023, del 12,2% rispetto a gennaio-luglio 2021 e del 21,4% rispetto a gennaio-luglio 2020, e in diminuzione del 20,5% sul 2022 e del 7,4% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica.
Tenendo conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, con ultimo aggiornamento luglio 2024, e rapportando il numero degli infortuni denunciati a quello degli occupati (dati provvisori), si evidenzia una incidenza infortunistica che passa da 1.635 denunce di infortunio ogni 100mila occupati Istat del 2019 a 1.461 del 2024, con un calo del 10,6%. Rispetto al 2023 la riduzione è dello 0,4% (da 1.467 a 1.461).
A livello nazionale i dati rilevati a luglio di ciascun anno evidenziano, per i primi sette mesi del 2024 rispetto all’analogo periodo del 2023, un aumento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 292.849 del 2023 ai 295.159 del 2024 (+0,8%, che risente dell’aumento delle denunce degli under 15 dovuto anche all’estensione della tutela Inail nelle scuole da settembre 2023), e di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, da 52.048 a 55.664 (+6,9%).
A luglio di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un +0,6% nella gestione Industria e servizi (dai 271.618 casi del 2023 ai 273.265 del 2024), un +0,3% in Agricoltura (da 14.875 a 14.922) e un +7,2% nel Conto Stato (da 58.404 a 62.636). Tra i settori con i maggiori incrementi percentuali dei casi avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano l’Istruzione (+49,9%), la Sanità e assistenza sociale (+26,1%), la Fornitura di acqua-reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (+22,1%), la Riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+21,8%), il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (+18,9%), le Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+16,1%) e le Costruzioni (+15,1%).
L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle Isole (+3,9%), seguite da Centro (+2,3%), Nord-Ovest (+1,7%), Nord-Est (+1,5%) e Sud (+0,3%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano le province autonome di Trento (+17,5%) e Bolzano (+5,3%), la Sicilia (+4,8%), l’Umbria (+4,7%) e la Calabria (+4,6%), mentre i decrementi sono limitati all’Abruzzo (-3,5%), alla Basilicata (-3,0%), alla Campania (-1,6%) e alla Liguria (-1,3%).
L’aumento delle denunce di infortunio che emerge dal confronto dei primi sette mesi del 2023 e del 2024 è legato sia alla componente maschile, che registra un +1,3% (da 223.802 a 226.652 casi denunciati), sia a quella femminile, con un +2,5% (da 121.095 a 124.171). L’incremento ha interessato i lavoratori italiani (+1,0%) ed extracomunitari (+6,3%), mentre il dato dei comunitari è in calo (-3,1%).
L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+21,0%), soprattutto per l’incremento degli infortuni tra gli studenti (effetto dell’estensione assicurativa Inail disposta dal decreto legge lavoro n. 48/2023), nella fascia 20-34 anni (+1,8%) e in quella 60-74 anni (+7,0%). Si registra, per contro, un calo tra i 15-19enni (-2,3%), tra i 35-59enni (-2,0%) e tra gli over 74 (-3,2%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi sette mesi del 2024 sono state 577, 18 in più rispetto alle 559 registrate nel pari periodo del 2023, otto in più rispetto al 2022, 22 in meno sul 2019, 139 in meno sul 2020 e 100 in meno sul 2021. Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda da 2,59 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 a 2,40 del 2024 (-7,3%), mentre aumenta dello 0,8% rispetto al 2023 (da 2,38 a 2,40).
A livello nazionale i dati rilevati a luglio di ciascun anno evidenziano per i primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 430 a 440, e di quelli in itinere, da 129 a 137. L’aumento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 484 a 486 denunce mortali, l’Agricoltura (da 59 a 71) e il Conto Stato (da 16 a 20). Si rilevano 79 decessi in occasione di lavoro nelle Costruzioni (contro i 58 del 2023), 55 nel comparto manifatturiero (51 nel 2023), 32 nel Commercio (come nel 2023) e 22 nel Noleggio e servizi di supporto alle imprese (20 nel 2023), mentre il Trasporto e magazzinaggio registra 46 decessi denunciati contro i 61 del 2023.
Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 120 a 127 denunce) e nelle Isole (da 44 a 65), una parità al Centro (113 decessi in entrambi i periodi) e cali nel Nord-Ovest (da 155 a 154) e al Sud (da 127 a 118). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia-Romagna (+21), la Sicilia (+17) e il Lazio (+9), mentre per i cali più evidenti Veneto (-14), Marche e Piemonte (-6 ciascuna), Umbria, Friuli Venezia Giulia e Puglia (-5 ciascuna).
L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-luglio 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 520 a 530, sia a quella femminile, da 39 a 47. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 456 a 447) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 79 a 98) e dei comunitari (da 24 a 32).
L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 1 a 2 casi), tra i 20-24enni (da 25 a 29), tra i 35-39enni (da 34 a 39), tra i 45-59enni (da 250 a 269), tra i 65-69enni (da 32 a 40) e tra gli over 74 (da 7 a 12) e riduzioni tra i 15-19enni (da 11 a 9), tra i 25-34enni (da 57 a 47), tra i 40-44enni (da 48 a 43) e tra i 60-64enni (da 81 a 72).
Al 31 luglio di quest’anno risultano cinque denunce di incidenti plurimi, per un totale di 21 decessi, quattro dei quali stradali. Nei primi sette mesi del 2023 risultavano sei denunce di incidenti plurimi, per un totale di 12 decessi, di cui la metà stradali.
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sette mesi del 2024 sono state 54.471, 10.038 in più rispetto allo stesso periodo del 2023 (+22,6%). L’aumento è del 50,6% rispetto al 2022, del 60,8% sul 2021, del 116,1% sul 2020 e del 41,5% sul 2019.
I dati rilevati a luglio di ciascun anno mostrano incrementi nelle gestioni Industria e servizi (+23,1%, da 36.654 a 45.112 casi), Agricoltura (+21,1%, da 7.365 a 8.921) e Conto Stato (+5,8%, da 414 a 438). L’incremento delle patologie denunciate interessa le Isole (+36,4%), il Sud (+30,0%), il Centro (+19,4%), il Nord-Est (+17,0%) e il Nord-Ovest (+13,1%).
In ottica di genere si rilevano 7.681 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 32.567 a 40.248 (+23,6%), e 2.357 in più per le lavoratrici, da 11.866 a 14.223 (+19,9%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 40.855 a 49.843 (+22,0%), sia quelle dei comunitari, da 1.079 a 1.434 (+32,9%), e degli extracomunitari, da 2.499 a 3.194 (+27,8%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sette mesi del 2024, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
Fonte: INAIL
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Rispondi Autore: Palombo michele - likes: 0 | 12/09/2024 (06:45:52) |
Bisogna mettere medici competenti per sapere giudicare il mio esempio visitato da 3 neurochirurgo dove tutti e 3 dicono che la mia situazione del tratto cervicale sia dovuta al lavoro che mi ha portato ha lascire il lavoro per il medico inail no ma tanto la malattia professionale la daranno a qualche raccomandato e cosi che funziona in Italia la sede di cui parlo e conegliano le malattie non si giudicano da dottori non competenti e una vergogna. |