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Volete guadagnare: investite in ologrammi!
Recentemente il segretario generale dell’associazione dei fabbricanti di ologrammi ha diffuso una relazione, nella quale viene messo in evidenza l’incremento straordinario di utilizzo degli ologrammi, come dispositivi anticontraffazione.
Ad esempio, questi ologrammi vengono utilizzati sempre più spesso negli Stati Uniti, in cui ogni Stato rilascia una propria patente di guida, riconosciuta in altri Stati, perché il numero di patenti di guida contraffatte è cresciuto in una maniera straordinaria.
Negli ultimi trent’anni, quando per la prima volta gli ologrammi apparvero sui passaporti rilasciati dalle Nazioni Unite, si è assistito a una crescita esponenziale del loro utilizzo, passando da dispositivo di autentica fino alla protezione dei dati personali che sono contenuti in un passaporto biometrico. Ecco perché una risoluzione dell’Unione Europea, nel 2004, ha indicato degli standard minimi di riferimento da utilizzare nella messa a punto di visti e di altri documenti, che devono avere elevate caratteristiche di sicurezza. In particolare, l’utilizzo di un ologramma era specificamente imposto.
Un ulteriore passo in avanti si è avuto con l’introduzione di passaporti unificati, secondo lo schema della International civil Aviation organization: si tratta dei passaporti che tutti noi abbiamo.
Anche in questo caso, i dati biografici presenti sulla pagina di un passaporto devono essere protetti da una laminatura e da un ologramma.
Appare evidente che i documenti di identificazione rappresentano una quota di mercato straordinaria, del valore di centinaia di milioni di dollari l’anno, ed ecco la ragione per la quale il mercato degli ologrammi è in continua crescita. Oggi l’ologramma rappresenta un aspetto standard nella protezione contro la contraffazione e il suo uso, anche nella protezione delle banconote, è in continuo aumento.
Evidentemente questa situazione ha attirato l’attenzione degli specialisti di contraffazione, che hanno fatto i salti mortali per cercare di imitare gli ologrammi, che, dal canto loro, continuano a essere migliorati dall’industria specializzata. La realtà è che, almeno ad oggi, le caratteristiche intrinseche di un ologramma significano che la tecnica di produzione e gli effetti visivi conseguenti rendano oltremodo difficile realizzare una copia veramente affidabile.
Resta inteso che non è difficile simulare in maniera grossolana la presenza di un ologramma e l’effetto visivo relativo, ma basta un poco di attenzione per individuare immediatamente la contraffazione.
A questo proposito, l’industria ha reagito ai tentativi di contraffazione sviluppando una nuova generazione di ologrammi basati su fotopolimeri personalizzati, che si adattano alla protezione dei dati biometrici contenuti nel passaporto. Oggi specialisti di tecniche dei materiali e specialisti di ottica si sono associati nello sviluppo di ologrammi di tipo avanzato; non per nulla, oggi la pagina del passaporto coperta da un sottile strato olografico è talmente impervia alla contraffazione, che il mondo dei contraffattori ha cercato di cambiare l’approccio, cercando di rendere una persona simile alla fotografia presente sul passaporto, piuttosto che alterare il passaporto.
Anche le tecnologie a base di policarbonato hanno mostrato la loro efficacia, confermando che l’industria olografica cerca di essere sempre a cavallo della tigre.
Anche le tecniche di incollaggio del film con l’ologramma sul supporto cartaceo o plastico sono migliorate al punto che oggi è estremamente difficile delaminare la superficie trasparente con l’ologramma dal suo supporto.
Lavorando su questo fronte, anche l’Interpol ha alzato lo standard di qualità dei documenti cercando di introdurre una seconda generazione di passaporti, dove vengono utilizzate le tecniche più avanzate oggi disponibili.
In sintesi, se avete un gruzzolo da investire, forse potrebbe esser opportuno investirlo in queste tecnologie avanzate!
Adalberto Biasiotti
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Luigi Montagna - likes: 0 | 23/05/2016 (10:29:34) |
Argomento interessante trattato con la cosueta cura da Adalberto Biasiotti. |