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Un cenno su nuove tecniche di indagine criminale

Un cenno su nuove tecniche di indagine criminale
Adalberto Biasiotti

Autore: Adalberto Biasiotti

Categoria: Criminalità

30/10/2023

Una panoramica su come l’abbinamento tra nuove e vecchie tecniche di indagine possa portare a incastrare il colpevole.

 

Sono certo che possa essere oltremodo interessante, per i nostri lettori, vedere come nuove e vecchie tecniche di indagine criminologica possano portare a risultati oltremodo positivi, con l’arresto di un malfattore.

 

Ecco la storia.

 

Le indagini fanno riferimento a un serial killer operante in una zona gli Stati Uniti.

 

Gli investigatori raccolsero tutti i metadati afferenti alle telefonate, che coinvolgevano le stazioni base della zona, dove si supponeva il malvivente avesse operato.

 

Successivamente, gli investigatori cominciarono a restringere il numero delle telefonate da approfondire, passando inizialmente da alcune migliaia ad alcune centinaia, fino a individuare una manciata di soggetti che avrebbero potuto essere collegati agli omicidi seriali.


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Indi gli investigatori concentrarono l’attenzione sulle persone che abitavano nell’area coperta dalle stazioni base e che inoltre corrispondevano ad una descrizione fisica, rilasciata da un testimone, che aveva visto il soggetto sospetto.

 

Un ulteriore elemento, in grado di restringere ulteriormente la ricerca, derivava dal fatto che un altro testimone aveva visto un sospetto che guidava un pickup verde.

 

Gli investigatori accertarono che il sospetto frequentemente aveva guidato questo pickup verde, che era intestato al fratello. Tutti questi elementi non erano tuttavia sufficienti per poter sostenere una imputazione.

 

Ecco perché gli investigatori cercarono di ottenere il DNA di un membro della famiglia del sospetto. Secondo le analisi di laboratorio, fu possibile effettuare un confronto con il DNA che era stato lasciato su un sacco, all’interno del quale si trovava una delle vittime, che era stata sepolta dopo l’omicidio. Le analisi di laboratorio confermarono che vi era una relazione familiare fra i due DNA. Con questi elementi probatori a disposizione, venne arrestato il sospetto e si avviò la procedura penale relativa.

 

Sulla base di quanto illustrato, appare evidente come oggi siano disponibili alle forze dell’ordine degli strumenti criminologici oltremodo efficaci, anche se assai costosi e complessi, nell’utilizzo pratico. Si tratta infatti di strumenti che vengono utilizzati solo a fronte di delitti di particolare gravità, come appunto gli omicidi.

 

Sembra legittimo chiedersi cosa potrà accadere quando questi stessi strumenti potranno diventare più diffusi e meno costosi, magari utilizzando applicativi di intelligenza artificiale per effettuare selezioni e riferimenti incrociati con maggiore rapidità. Strumenti criminologici più economici consentono un utilizzo più allargato di questi stessi strumenti, che potranno probabilmente essere utilizzati anche in contesti di indagine per reati meno gravi.

 

Un messaggio a tutti i malviventi: state attenti!

 

Adalberto Biasiotti

 

 

 


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