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Resi noti dall'Associazione Bancaria Italiana i dati relativi alle rapine subite dagli istituti di credito del nostro Paese nel primo semestre del 2000
Sono stati presentati dall'ABI - Associazione Bancaria Italiana – i dati rilevati al primo semestre del 2000 relativamente alle rapine subite dagli istituti di credito del nostro Paese.
Considerando l'intero territorio nazionale, si evidenzia un calo dei ''colpi'' del 20% rispetto allo stesso periodo del 1999: si e' passati infatti da 1561 a 1222.
Le rapine, grazie a tale decremento, sono costate complessivamente alle banche 56 miliardi in meno del 1999; tuttavia e' da rilevare un aumento pari al 9,4% del bottino medio dei colpi che raggiunge i 46 milioni.
Riguardo alle ''abitudini'' dei malviventi, il giorno piu' a rischio e' il venerdi', in particolare tra le 11 e le 13.30.
Il dato nazionale e', quindi, positivo, tuttavia prendendo in considerazione le singole regioni, si presentano rilevanti differenze.
Infatti in Puglia e Piemonte le rapine in banca sono nettamente diminuite (rispettivamente -60% e -40%), in Campania invece hanno subito un aumento del 105%.
Forti incrementi sono stati registrati anche in Basilicata (+60%), Marche (+35%), Friuli (+22%), Liguria (+21%), Sardegna (+18%).
Considerando l'intero territorio nazionale, si evidenzia un calo dei ''colpi'' del 20% rispetto allo stesso periodo del 1999: si e' passati infatti da 1561 a 1222.
Le rapine, grazie a tale decremento, sono costate complessivamente alle banche 56 miliardi in meno del 1999; tuttavia e' da rilevare un aumento pari al 9,4% del bottino medio dei colpi che raggiunge i 46 milioni.
Riguardo alle ''abitudini'' dei malviventi, il giorno piu' a rischio e' il venerdi', in particolare tra le 11 e le 13.30.
Il dato nazionale e', quindi, positivo, tuttavia prendendo in considerazione le singole regioni, si presentano rilevanti differenze.
Infatti in Puglia e Piemonte le rapine in banca sono nettamente diminuite (rispettivamente -60% e -40%), in Campania invece hanno subito un aumento del 105%.
Forti incrementi sono stati registrati anche in Basilicata (+60%), Marche (+35%), Friuli (+22%), Liguria (+21%), Sardegna (+18%).
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